Presentati ancora altri cento emendamenti per avere una scuola più equa, giusta e solidale. Scarica il testo che è stato inviato ai Senatore della V e VII Commissione.
Il governo incassa la fiducia con 330 sì, 291 no e un astenuto ed approva il testo del maxiemendamento il cui esame passa alla V Commissione di Palazzo Madama: il testo è dunque quello che si è formato con gli emendamenti approvati in commissione alla Camera. Ci sono una serie di modifiche importanti rispetto al Ddl originario del Governo, ma ben poche riguardano la scuola. Tra gli emendamenti più importanti del giovane sindacato figurano quota 96 senza svantaggi, Ape social per tutti gli insegnanti , riscatto gratuito della laurea, stabilizzazione dei precari con 36 mesi, l’addio alle classi pollaio e ai posti in deroga su sostegno, la riapertura delle GaE, la conferma dei diplomati magistrale in ruolo, il via libera al doppio canale di reclutamento dalle graduatorie d’istituto, il tempo pieno al Sud, il ritorno ai moduli nella scuola primaria con il maestro specialista in inglese, il ripristino dei corsi abilitanti per i docenti di ruolo, l’introduzione del diritto nella scuola secondaria, l’obbligo scolastico fino a 18 anni, l’aggiornamento dell'indennità di vacanza contrattuale e la parità di trattamento tra personale di ruolo e precario con l’introduzione della ricostruzione di carriera comprendente tutti i periodi di supplenza, l’inquadramento dei ricercatori a tempo indeterminato. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, annuncia che, assieme a Cisal, chiederà di essere ascoltato dalla V Commissione Bilancio del Senato.
La Legge di Stabilità 2019 è alla resa dei conti: per quanto riguarda l’iter, l’aula di Palazzo Madama ha calendarizzato per oggi le comunicazioni del presidente che apriranno la sessione di Bilancio. La manovra verrà esaminata dalla commissione Bilancio; le altre commissione devono presentare le proprie proposte di modifica entro le 19 di mercoledì 12 dicembre. Il testo dovrebbe approdare in aula martedì 18 dicembre. In ogni caso, entro il 31 dicembre 2018 dovrà essere approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Come da prassi, la fase di studio più approfondita delle modifiche da apportare è quella che ci si appresta a vivere. Ed è per questo motivo che il sindacato Anief ha predisposto oltre 100 emendamenti. Si va dall’anticipo pensionistico con quota 96, che dovrà essere adottata senza vincoli né decurtazioni, all’Ape social, da allargare a tutti gli insegnanti; dal riscatto gratuito della laurea alla stabilizzazione dei precari che hanno svolto oltre 36 mesi di servizio, come ci chiede da tempo l’Europa e che invece si vogliono cassare dai concorsi; dalle classi pollaio, per dire basta ai raggruppamenti anti-didattici di oltre 22 alunni per aula e il rispetto della normativa che ne riduce in presenza di disabili, alla cancellazione dei posti in deroga di sostegno, da trasformare in cattedre in organico di diritto utili per i trasferimenti e per le immissioni in ruolo, in modo da finirla con le famiglie costrette a rivolgersi al giudice per ottenere più ore e risarcimenti.
Tra i provvedimenti chiesti dal sindacato, inoltre, c’è la riapertura delle GaE, le graduatorie ad esaurimento, molte delle quali prive di candidati, la cui ottusa chiusura solo quest’anno ha prodotto la mancata assegnazione in ruolo di 33 mila posti, ma anche la conferma del licenziamento di oltre 10 mila diplomati magistrale, messi alla porta dopo essere stati assunti a tempo indeterminato con tanto di anno di prova espletato. Il sindacato chiede anche il ripristino del doppio canale di reclutamento dalle graduatorie d’istituto, l’avvio nei fatti del tempo pieno al Sud, il ritorno ai moduli pre-Gelmini nella scuola primaria, con il maestro specialista di inglese ed educazione motoria, come annunciato di recente dal governo in carica. Si chiede anche che vengano ripristinati i vecchi corsi abilitanti per docenti di ruolo, permettendo la partecipazione per mezzo dell’utilizzo del bonus docente ancora in uso, così da non gravare sul bilancio previsto per le spese della Pubblica Istruzione.
Anief ritiene anche centrale procedere, nella scuola secondaria, con l’introduzione dell’obbligo scolastico fino alla maggiore età, in linea con diversi altri Paesi moderni, al fine di dare una risposta concreta all’ancora altissimo tasso di abbandoni precoci dei banchi e alla mancata assegnazione del diploma di maturità. Sul fronte del personale, l’organizzazione autonoma ha previsto una precisa richiesta di aggiornamento dell'indennità di vacanza contrattuale, ridotta ad una vera miseria e di parità di trattamento tra personale di ruolo e precario, con revisione della ricostruzione di carriera sino ad oggi invece penalizzante per quel che riguarda i periodi di supplenza. Per l’ambito universitario, infine, si deve per forza di cose ripartire dalla stabilizzazione dei ricercatori.
“Dopo un esame accurato del testo – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - abbiamo prodotto una lunga serie di richieste di modifica, la cui attuazione permetterebbe alle nostre scuole di affrancarsi da problemi cronici e limiti oggettivi che oggi le soffocano e che spesso compromettono la creazione di un servizio formativo adeguato ad un Paese avanzato. Il nostro sindacato Anief, insieme alla Cisal, chiederà di essere ascoltato, quindi, dalla V Commissione Bilancio del Senato, incaricata di esaminare il maxiemendamento approvato alla camera.
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