Per sollecitare la pubblicazione delle graduatorie di merito, entro il 31 dicembre, e quindi consentire la scelta dell’Ambito Territoriale utile all’ammissione al terzo anno del FIT dei numerosi partecipanti al Concorso 2018, la presidentessa Anief Veneto, Rita Fusinato, ha inviato una diffida all’Ufficio scolastico regionale. La pubblicazione del decreto n. 631.25-09-2018 prevede che “per garantire il recupero delle facoltà assunzionali per l'anno scolastico 2018/19 nel caso di incapienza delle graduatorie del concorso bandito 2016 e GaE, graduatorie ad esaurimento, gli aspiranti utilmente collocati a pieno titolo nelle graduatorie di merito del concorso bandito con DDG 1 febbraio 2018, n. 85 approvate entro il termine del 31 dicembre 2018 e in posizione utile rispetto ai posti residuati dalle operazioni di immissione in ruolo, effettuano la scelta degli ambiti territoriali”.
Sulla scorta di questo decreto la decorrenza giuridica ed economica avverrà a partire dall'anno scolastico 2019/20, ma i posti saranno accantonati e resi non utilizzabili per le operazioni di mobilità e di immissione in ruolo per l'anno scolastico 2019/20.
Il concorso 2018 ha registrato, in quasi tutte le regioni, un enorme ritardo, ad eccezione delle Lombardia. Nel resto d’Italia, il concorso transitorio, che prevede solo una prova orale, invece, ha registrato fortissimi ritardi e un’inspiegabile lentezza. Contravvenendo alle previsioni del legislatore, che con il solo esame orale prevedeva una rapida creazione di graduatorie di merito e l’immissione al III anno del FIT, le tanto attese immissioni in ruolo, utili a risolvere il problema del precariato e delle supplenze annuali, sono state irrisorie.
Di conseguenza, sebbene in molte regioni del nord le graduatorie permanenti siano, da tempo, esaurite, non essendo state pubblicate le GMRE, graduatorie di merito regionali, entro il 31 agosto, le fasi assunzionali sono ulteriormente slittate.
Ad oggi, nonostante il recente decreto che accantona i posti, i ritardi nella pubblicazione delle GMRE continuano a penalizzare fortemente i docenti in attesa di essere immessi in ruolo.