Nel giorno dell’anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei Diritti delle persone con disabilità, Anief denuncia che quest’anno sono state assegnate non meno di 60 mila supplenze su sostegno in deroga. Con l’aggravante che la metà di quei posti si poteva destinare a docenti specializzati e pronti per essere assunti, anziché relegati nelle graduatorie d’istituto per fare i supplenti a vita. Marcello Pacifico (Anief- Cisal): Considerando che almeno il 30-40% dei docenti opera su due o più alunni, sono almeno 100 mila gli alunni costretti a subire le conseguenze nefaste di leggi create ad arte per far risparmiare lo Stato sulla pelle dei più bisognosi. Quando si parla di disabili e delle loro continue esclusioni sociali e di discriminazione è bene sapere che è la stessa scuola ad alimentare certe ingiustizie.
Per questi motivi, Anief rilancia l’iniziativa legale gratuita Sostegno, non un'ora di meno!, che solo lo scorso anno ha prodotto oltre cento cause vinte, con altrettanti alunni che si sono visti assegnare le ore settimanali previste e le famiglie risarcite. Infine, l’Anief ha predisposto per la Legge di Stabilità un emendamento ad hoc, al Senato, per stabilizzare il personale docente specializzato sul sostegno precario su tutti i posti in deroga per due anni scolastici consecutivi.
Il 13 dicembre di ogni anno coincide con l’anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con disabilità, approvata appunto il 13 dicembre 2006. La Convenzione, scrive stamane Orizzonte Scuola, impegna le 192 Nazioni che compongono l’Assemblea Generale dell’ONU ad adottare leggi che proibiscano diversità basate su qualsiasi forma di disabilità psichica, motoria e sensoriale. La Convenzione ONU del 2006 è stata ratificata in Italia con la legge 18 del 2009, ai sensi della quale è stato di recente emanato il nuovo Programma di Azione Biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità, adottato con Decreto del Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 dicembre 2017 (n. 289).
Il predetto Secondo Programma biennale unitamente ai 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile rappresentano senz’altro importanti e condivisi punti di riferimento per rendere concreti, anche in Italia, i princìpi e i valori della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Tuttavia, nonostante tali avanzati strumenti normativi e lungimiranti impegni politici, la cronaca nel nostro Paese, da Nord a Sud, riporta quotidianamente ancora e troppo spesso storie di esclusione sociale e di discriminazione di cittadini disabili, facendo tristemente della condizione di disabilità uno dei fattori determinanti di impoverimento. “Il problema – commenta Gianluca Rapisarda, Consigliere della Federazione delle Istituzioni Pro Ciechi - è che, nel ‘sistema Italia’, manca una visione strategica e organica sulla disabilità, che spesso si concretizza nell’incapacità cronica di leggere in modo strutturale i bisogni delle persone con disabilità, di programmare in loro favore a medio e lungo termine”.
Il cambio di passo, sostiene da tempo Anief, manca anche nella scuola. Perché i ragazzi disabili continuano ad essere affiancati ad un numero altissimo di insegnanti precari, ogni anno sempre maggiore: questa precarietà, che lo Stato italiano ha sancito in modo ufficiale attraverso la Legge Carrozza 128 del 2013, è alla base della mancata continuità didattica e della mancata copertura delle cattedre per le prime settimane dell’anno. Tanto è vero che l’assegnazione dei docenti su sostegno si è completata solo da alcuni giorni.
Alla Legge 128/13, inoltre, assegnando obbligatoriamente ai precari un terzo delle cattedre di sostegno vacanti su tutto il territorio nazionale, si aggiunge un altro malcostume italiano su questo fronte scolastico: quello della mancata attribuzione del corretto monte ore agli alunni certificati, con gli uffici scolastici che ridimensionano le richieste di didattica speciale certificate, costringendo i genitori degli alunni disabili a fare pressioni sull’amministrazione scolastica per assegnare il giusto assetto orario e laddove questo non avviene a rivolgersi al giudice. Il quale, nel 99 per cento dei casi sistema tutto, con tanto di risarcimenti alle famiglie, rendendo ancora maggiore l’amarezza per i mesi di sostegno persi nel frattempo. Infine, nell’ultimo periodo si è pensato che la Legge 107/2015 avrebbe sistemato molte cose: non è andata così, con l’aggravante che le nuove certificazioni, se non superate, costringeranno quasi 300 mila alunni a dovere rifare gli accertamenti medici, con un impegno ed una spesa non indifferente per le famiglie di ragazzi che hanno già non poche incombenze e sfide con la burocrazia da vincere.
Ma quanti sono gli studenti costretti a cambiare docente e ad attendere l’autunno per vederselo assegnato? Secondo i calcoli dell’Anief, oltre 100 mila, a fronte di 280 mila alunni disabili iscritti (dati certificati Istat). Perché lo scorso anno scolastico furono assegnate in deroga, con supplenza sino al 30 giugno, oltre 54 mila cattedre. Quest’anno è andata ancora peggio: considerando l’incremento di alunni disabili, pari a circa 10 mila unità l’anno, e la miseria di 1.639 assunzioni sulle 13.329 previste per colpa della mancata riapertura delle GaE, in attesa dei numeri ufficiali del Miur, possiamo senza dubbio dire che si è giunti a 60 mila supplenze su sostegno in deroga. Con l’aggravante che la metà di quei posti si poteva destinare a docenti specializzati e pronti per essere assunti, anziché relegati nelle graduatorie d’istituto per fare i supplenti a vita.
“Considerando che almeno il 30-40% dei docenti opera su due o più alunni – ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - possiamo dire che sono non meno di 100 mila gli alunni costretti a subire le conseguenze nefaste di leggi create ad arte per far risparmiare lo Stato sulla pelle dei più bisognosi di attenzione. Quando si parla di disabili e delle loro continue esclusioni sociale e di discriminazione è bene sapere che è la stessa scuola ad alimentare certe ingiustizie: il luogo che, per missione e definizione, dovrebbe invece – conclude Pacifico - insegnare come tutelare i diritti dei cittadini, difendere i più deboli, oltre che trasmettere il valore del diritto all'istruzione e all'inclusione”.
Per questi motivi, Anief rilancia l’iniziativa legale gratuita Sostegno, non un'ora di meno!, che solo lo scorso anno ha prodotto oltre cento cause vinte, con altrettanti alunni che si sono visti assegnare le ore settimanali previste e le famiglie risarcite. Si invitano le famiglie, gli insegnanti e i dirigenti scolastici a segnalare – senza affrontare spese - ogni mancata tutela dei diritti degli alunni scrivendo all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L’Anief infine ricorda di aver predisposto per la Legge di Stabilità un emendamento ad hoc, presentato in Senato, per la stabilizzazione del personale docente specializzato sul sostegno precario su tutti i posti in deroga per due anni scolastici consecutivi.
Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 AS 981 Emendamenti Anief
- h) All’articolo 15, comma 2, della legge 8 novembre 2013, n. 128, inserire il seguente periodo: “I posti in deroga attivati ai sensi dell’articolo 9, comma 15 della legge 30 luglio 2010, n. 122, per due anni scolastici consecutivi sono trasformati in organico di diritto, in deroga ai contingenti autorizzati di cui all’articolo 1, comma 201, della legge 13 luglio 2015, n. 107.”
Motivazione [Trasformazione posti in deroga di sostegno in organico di diritto e assunzioni]: la disposizione garantisce la continuità didattica degli insegnanti di sostegno indispensabile per assicurare una piena integrazione degli alunni con disabilità. In ossequio al disposto di cui alla L. 104/1992 e alla sentenza della Corte Costituzione n. 80/2012, è necessario eliminare qualsiasi limite all’organico dei docenti di sostegno, la cui consistenza deve necessariamente essere adeguata alla popolazione degli studenti in situazione di disabilità e ricomprendere senza eccezione alcuna la deroga al rapporto 1:2 per tutte le situazioni certificate di grave disabilità. Per quanto riguarda l’impatto finanziario, non vi sono maggiori oneri per la finanza pubblica, in quanto i posti vacanti e disponibili sono messi nel novero del ricambio del turn-over, mentre i supplenti con contratti annuali (al 31 agosto) per giurisprudenza acclarata, devono avere lo stesso trattamento economico e giuridico dei docenti di ruolo. Inoltre, si continua ad applicare l’invarianza finanziaria di cui all’articolo 15, comma 1, della legge 128/13 nonché il raffreddamento della carriera disposto nelle ricostruzioni di carriera dei neo-assunti di cui al CCNI del 4/8/11.
PER APPROFONDIMENTI:
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