Per la scuola il 2019 doveva essere l’anno del pensionamento di massa: invece, a meno di quarantottore dal termine di presentazione delle domande volontarie per lasciare il servizio, i dati ufficiali emessi dal Miur ci dicono che il prossimo sarà un anno di pensionamenti addirittura inferiore a quelli passati. In base ai dati ufficiali forniti ai sindacati sulle domande presentate dal personale scuola attraverso il sistema Istanze online, risulta che tra i docenti sono state presentate appena 15.190 richieste d’uscita, tra gli amministrativi, tecnici, collaboratori scolastici e Dsga solo 4.448, a cui si aggiungono 34 domande tra il personale educativo e 131 tra gli insegnanti di religione cattolica. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): per la scuola servono deroghe rispetto ai parametri della Legge Fornero. Lo abbiamo chiesto con modifiche ad hoc nella manovra: anche per le assunzioni, visto che ci sono 50 mila posti in organico di diritto vacanti e disponibili per il personale docente e almeno 10 mila per il personale Ata. Occorre per il primo caso subito riaprire le GaE e nel secondo attivare i passaggi verticali e aggiornare le graduatorie permanenti del personale: sono disposizioni fondamentali.
“A questi numeri – ricorda oggi la rivista Orizzonte Scuola - andranno aggiunti quelli derivanti delle pensioni attribuite d’ufficio”. Ma considerando che gli Uffici Scolastici quando saranno chiamati ad esaminare le domande ed attueranno una prima “scrematura”, per via della mancanza di requisiti, e soprattutto alla luce dell’esperienza dallo scorso anno, quando all’ultimo momento l’Inps ha respinto una percentuale non indifferente di richieste, gli incrementi andranno giusto a compensare le domande respinte. Così, il numero di pensionati, che lascerà il servizio a scuola il prossimo 1° settembre sarà non di molto maggiore di quello attualmente comunicato.
Anche perché, nel frattempo, sottolinea sempre la rivista specializzata, “sono sempre più deboli le speranze per quota 100 a settembre 2019 per il personale della scuola”. Pure questa previsione appare corretta. Perché tra probabili slittamenti al 2020, per via dei tempi non compatibili con l’unica ‘finestra d’uscita’ estiva della scuola, requisiti innalzati e penalizzazioni economiche dell’ultimo momento per via delle pressioni UE, con la media di un quinto dell’assegno di pensione tagliato, per centinaia di migliaia di lavoratori l’anticipo a quota 100 si sta rivelando una beffa cosmica. Ancora di più perché tra tre anni decadrà tutto.
A questo punto, se si vuole evitare di trovarci a breve con un corpo docente all’80% di over 50, già oggi il più vecchio al mondo, diventa sempre più indispensabile attuare delle politiche pensionistiche a parte per chi opera nella scuola, dove si svolge una professione ad alto rischio burnout, come confermato dai più ampi e recenti studi sullo stress da lavoro correlato del dott. Lodolo D’Oria: bisogna, quindi, prima di subito introdurre delle deroghe per i dipendenti del settore scolastico.
Anief ha chiesto, a questo scopo, di emendare l'Atto S. 981/bis, relativo alla Legge di Stabilità, intervenendo sul carattere peculiare della professione docente rispetto alle altre professioni statali per il diffuso e gravoso stress psicofisico, unito all’attuale pesante gap generazionale tra docenti e discenti con il personale insegnante più vecchio del mondo, attraverso un’apposita ‘finestra’.
“Questo emendamento permetterebbe l’accesso alla pensione con i requisiti precedenti alla legge “Fornero”. Abbiamo quindi chiesto, sempre con emendamenti ad hoc, di procedere alla maturazione del requisito contributivo per l’accesso al sistema pensionistico. Parallelamente, abbiamo predisposto delle modifiche nella manovra anche per le assunzioni, visto che ci sono 50 mila posti in organico di diritto vacanti e disponibili per il personale docente e almeno 10 mila per il personale Ata. Occorre per il primo caso subito riaprire le GaE e nel secondo attivare i passaggi verticali e aggiornare le graduatorie permanenti del personale: sono disposizioni fondamentali. Qualora i nostri emendamenti venissero approvati – conclude Pacifico – tanti problemi della scuola, ne siamo certi, si risolverebbero a breve”.
BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO PER L’ANNO FINANZIARIO 2019 E BILANCIO PLURIENNALE
PER IL TRIENNIO 2019-2021 AS 981
Emendamenti sulle norme pensionistiche predisposti da Anief per la presentazione in Senato
ART. 1 commi 138-146 (Fondi per l’introduzione del reddito e delle pensioni di cittadinanza e per la revisione del sistema pensionistico)
II
All’articolo 1, comma 139, alla fine del periodo inserire il seguente testo: “Sono a carico dello Stato per il periodo di durata legale dei corsi di laurea, ad ogni modo, i contributi figurativi inerenti il diritto all’accesso e alla decorrenza del trattamento pensionistico di vecchiaia o di anzianità, per i cittadini in possesso della laurea magistrale o vecchio ordinamento con la votazione di 110 e lode, entro la durata legale del corso di studi e prima del compimento del trentesimo anno di età, in università statali e telematiche. Per la copertura degli oneri derivanti dal presente intervento, si dispone l’incremento del Fondo per la revisione del sistema pensionistico con le risorse ulteriori da reperire a seguito della soppressione all’articolo 7, comma 1, lettera i) del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 294 delle parole “ricettive” e “ricreative””.
Motivazione [Gratuità riscatto laurea ai fini pensionistici per le giovani eccellenze]: analogamente a quanto normato ai commi 390- 401 sul bonus occupazionale per le giovani eccellenze, è necessario intervenire anche sulla maturazione del requisito contributivo per l’accesso al sistema pensionistico. La copertura finanziaria è garantita da un incremento del Fondo per la revisione del sistema pensionistico con le risorse derivanti dal pagamento dell’ICI dei soggetti proprietari di immobili destinati ad attività ricettive e ricreative, prima esonerati, a seguito della sentenza n. 166 del 6 novembre 2018 della Corte di Giustizia Europea nella Cause riunite C-622, C-623, C-624/16.
III
All’articolo 1, comma 139, alla fine del periodo inserire il seguente testo: “Per il personale docente, ad ogni modo, si applicano ai fini del diritto all’accesso e alla decorrenza del trattamento pensionistico di vecchiaia o di anzianità, le disposizioni normative previgenti all’approvazione dell’articolo 24, della legge 22 dicembre 2011, n. 214 e successive modificazioni. Per la copertura degli oneri derivanti dal presente intervento, si dispone l’incremento del Fondo per la revisione del sistema pensionistico con le risorse ulteriori da reperire a seguito della soppressione all’articolo 7, comma 1, lettera i) del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 294 delle parole “ricettive” e “ricreative”.
Motivazione [Esonero dalla riforma Fornero per il personale docente]: il carattere peculiare della professione docente rispetto alle altre professioni della Pubblica Amministrazione per il diffuso e gravoso stress psicofisico, unito all’attuale pesante gap generazionale tra docenti e discenti con il personale insegnante più vecchio del mondo, necessita di un’apposita finestra che permette l’accesso e la decorrenza del trattamento pensionistico di vecchiaia o di anzianità secondo le regole previgenti la riforma cosiddetta “Fornero”. La copertura finanziaria è garantita da un incremento del Fondo per la revisione del sistema pensionistico con le risorse derivanti dal pagamento dell’ICI dei soggetti proprietari di immobili destinati ad attività ricettive e ricreative, prima esonerati, a seguito della sentenza n. 166 del 6 novembre 2018 della Corte di Giustizia Europea nella Cause riunite C-622, C-623, C624/16.
IV
All’articolo 1, comma 139, alla fine del periodo inserire il seguente testo: “All’allegato b) di cui all’articolo 1 comma 148, punto H della legge 27 dicembre 2017, n. 205, dopo la parola “infanzia” aggiungere le seguenti parole “, primaria e secondaria. Per la copertura degli oneri derivanti dal presente intervento, si dispone l’incremento del Fondo per la revisione del sistema pensionistico con le risorse ulteriori da reperire a seguito della soppressione all’articolo 7, comma 1, lettera i) del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 294 delle parole “ricettive” e “ricreative””.
Motivazione [Estensione carattere gravoso a tutta la professione docente]: lo svolgimento della professione docente ha un carattere gravoso in tutti gli ordini di scuola, come si evince dagli studi sullo stress da lavoro correlato e bornout del dott. Lodolo D’Oria, ragion per cui risulta indispensabile allargare l’attuale finestra di pensione anticipata prevista soltanto per il personale dell’infanzia. La copertura finanziaria è garantita da un incremento del Fondo per la revisione del sistema pensionistico con le risorse derivanti dal pagamento dell’ICI dei soggetti proprietari di immobili destinati ad attività ricettive e ricreative, prima esonerati, a seguito della sentenza n. 166 del 6 novembre 2018 della Corte di Giustizia Europea nella Cause riunite C-622, C-623, C-624/16.
ART. 1 Commi 161 - 191 (Assunzioni nella pubblica amministrazione)
XXV All’articolo 1, dopo il comma 464, è aggiunto il seguente: All’articolo 1, comma 10-bis della legge 25 febbraio 2016, n. 21, alla fine del primo periodo, aggiungere il seguente testo: “Con decreto del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca da emanarsi entro 60 giorni dall’approvazione della presente legge, è disposto l’inserimento, a domanda, di tutto il personale in possesso di abilitazione, ivi incluso il diploma magistrale conseguito entro l’a. s. 2001/2002 e il diploma tecnico professionale, nonché del personale educativo.”
Motivazione [Riapertura graduatorie ad esaurimento a tutto il personale abilitato]: la vacanza di 35 mila posti autorizzati per le immissioni in ruolo per l’a.s. 2018/2019, nonché la reiterazione dei contratti a termine per 100 mila insegnanti, in attesa del bando dei nuovi concorsi ordinari, intende agevolare la stabilizzazione del personale precario e garantire la continuità didattica alimentando l’attuale doppio canale di reclutamento. Pertanto, si vuole garantire a tutto il personale abilitato l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento all’atto del loro aggiornamento. Per quanto riguarda l’impatto finanziario, non vi sono maggiori oneri per la finanza pubblica rispetto alla riduzione di spesa prevista, in quanto le assunzioni devono essere autorizzate con apposito decreto ai sensi della normativa vigente. Si prevedono, inoltre, ulteriori risparmi dalla semplificazione dell’attuale reclutamento dei supplenti che sarebbero chiamati da graduatorie provinciali e non dalle segreterie scolastiche. XXVI
ART. 1 commi 226-232 (Rinnovo contrattuale 2019-2021)
[Passaggio a uno o più livelli superiori del personale ATA e sostituzione della temporizzazione con la ricostruzione di carriera per DSGA, lettera e]: in relazione ai nuovi compiti affrontati dal personale ata della scuola dell’autonomia si vuole migliorare l’inquadramento del livello salariale fermo al 1976.
Tutti gli emendamenti alla Legge di Stabilità predisposti da Anief per l’invio al Senato.
PER APPROFONDIMENTI:
Ai docenti aumenti medi di 17 euro, a chi non lavora 780 euro di reddito di cittadinanza: è giusto?