Considerando che il disegno di legge AS 763 procede in modo spedito verso l’approvazione finale, potendo fare affidamento sulle altre forze di governo, Anief chiede a gran voce di fermare il tavolo sulla mobilità del personale. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda infatti che l’approvazione del ddl avrebbe delle immediate importanti ricadute sui trasferimenti a domanda e d'ufficio degli insegnanti di ruolo, visto che erano legati anche agli ambiti territoriali in via di dismissione. Considerando che ci sono 50 mila posti vacanti in organico di diritto ed è prossima la nuova riforma del reclutamento, è giunta l’ora di riaprire una fase straordinaria di mobilità, con l’obiettivo di tutelare in primis i docenti ingabbiati dalla Buona Scuola e traditi subito dopo dell'algoritmo. Parallelamente, devono partire i corsi abilitanti per il personale docente a tempo indeterminato, in modo da favorire i passaggi di ruolo.
Prosegue a ritmi serrati l’esame da parte della VII Commissione del Senato del disegno di legge AS 763 sull’abrogazione della chiamata diretta dei docenti introdotta dall’articolo 79 e seguenti della Legge 107 del 2015: in questi ultimi giorni, in particolare, è stato eliminato il comma 73 ter. A spiegarne i motivi è la senatrice pentastellata Bianca Laura Granato, prima firma del ddl: se avessimo lasciato quel comma, spiega in un video e sui social la senatrice del M5S, “nelle scuole avremmo dovuto istituire due graduatorie: quella dei docenti assunti prima della legge 107/15, a cui bisognava chiedere la disponibilità di essere inseriti su posti di potenziamento, cui si sarebbero sommati quelli assunti dopo l’entrata in vigore del ddl 763, ovvero dopo il 1 settembre 2019, e quella dei docenti assunti su ambito per effetto della legge 107/15 dal 1 settembre 2015 al 31/08/2019 con anche i soprannumerari”.
Sempre la senatrice Banca Laura Granato sostiene che la legge 107/2015 abbia collocato la classe docente come “una categoria soccombente su tutti i fronti rispetto a richieste di lavoro sommerso con cui le scuole dell’autonomia sono oggi spesso trasformate in delle passerelle allestite ad arte per nascondere il vuoto di un’offerta formativa sempre meno realmente efficace, modulata sulle richieste del mercato piuttosto che sulle esigenze di alunni e famiglie”.
Con questa determinazione, avendo l’avallo della maggioranza parlamentare, dopo avere avuto il sostegno sull’abolizione della chiamata diretta anche dalle altre forze di governo, è davvero probabile che il ddl 763 possa vedere la luce nel breve periodo. Per questi motivi, Anief chiede a gran voce di fermare il tavolo sulla mobilità del personale in servizio presso la scuola pubblica.
“L’approvazione del ddl - spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - avrebbe delle immediate ricadute sui trasferimenti a domanda e d'ufficio degli insegnanti di ruolo, visto che erano legati anche agli ambiti territoriali in via di dismissione. Considerando che ci sono 50 mila posti vacanti in organico di diritto ed è prossima la nuova riforma del reclutamento, è giunta l’ora di riaprire una fase straordinaria di mobilità, con l’obiettivo di tutelare in primis i docenti ingabbiati dalla Buona Scuola e traditi subito dopo dell'algoritmo ‘impazzito’”.
“Parallelamente, devono essere da subito avviati i corsi abilitanti per il personale docente già assunto a tempo indeterminato, oltre a quelli rivolti ai colleghi precari, in modo da favorire i passaggi di ruolo per tutti coloro che detengono i titoli utili al cambio di disciplina d’insegnamento”, conclude il sindacalista Anief-Cisal.
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