La manovra di fine anno prevede la trasformazione dei contratti a tempo pieno per i primi 226 lavoratori Ata della scuola ex Co.co.co. su 789 lavoratori che hanno già partecipato alla procedura selettiva; inoltre, passa l’emendamento che permette a 11.552 lavoratori socialmente utili, soprattutto del Sud e della Sicilia, di essere gradualmente immessi in ruolo. Se Anief può essere contenta della fine della esternalizzazione dei servizi dietro conferma nei ruoli del personale con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, lo stesso sindacato non può tacere sulla discriminazione verso tutto il personale Ata che ha svolto le stesse funzioni, quelle primarie in orario di servizio, per 36 mesi senza la stessa procedura straordinaria di immissione in ruolo: ci sono 46 mila collaboratori scolastici e assistenti tecnici e amministrativi che da anni attendono la stabilizzazione. Non è possibile innescare una guerra tra lavoratori che svolgono lo stesso servizio e meritano il medesimo trattamento. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Questa decisione diventa incredibile dal momento in cui la Curia Europea ci chiede si stabilizzare il personale a tempo determinato, ma lo Stato italiano risponde di no per adottare una normativa a parte, che oggi punisce soltanto gli Ata che da anni portano avanti le nostre scuole. Per questi motivi, il sindacato invita il personale Ata precario ancora non immesso in ruolo a ricorrere per rivendicare l’immissione in ruolo e adeguati risarcimenti danni: gli interessati possono cliccare qui.
Con la Legge di Bilancio in via di approvazione verranno stabilizzati 226 lavoratori Ata della scuola ex Co.co.co. Questi dipendenti precari, che hanno funzioni assimilabili a quelle degli assistenti amministrativi e tecnici, ma con contratti a tempo parziale, verranno assorbiti nei ruoli dello Stato con la formula del tempo pieno. L’assunzione a tempo indeterminato, scrive Orizzonte Scuola ricordando le dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, riguarda i primi 226 su una graduatoria di oltre 700 lavoratori Co.co.co, sulla scia di quanto già accaduto con la legge n. 205/2017 (la legge di bilancio dello scorso anno), che ha permesso, nell’anno scolastico in corso, la stabilizzazione nelle istituzioni scolastiche statali di altro personale svolgente funzioni analoghe.
Con la manovra economica dell’anno passato, solo una parte dei titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa è stata infatti posta a stabilizzazione a partire dallo scorso 1° settembre. Si tratta di 789 lavoratori che hanno partecipato ad una procedura selettiva per titoli e una verifica orale, finalizzata alla copertura di posti in organico di diritto del personale ATA ed appositamente accantonati: solo che la loro assunzioni è stata prevista con contratto part-time al 50% sui 445 posti accantonati, in funzione del fatto che il comma 5 dell’articolo 4 del Dpr 119/09 ha stabilito il 50% del congelamento del posto in presenza di un lavoratore con collaborazione coordinata e continuativa.
Oltre a questa situazione, il governo con la manovra ha voluta affrontare anche il problema dell’internalizzazione graduale dei servizi di pulizia nelle scuole nel limite delle quote sino ad oggi rimaste congelate (11.552), al fine di dire basta agli sprechi di soldi dovuti “agli appalti di pulizia a ditte esterne per la gestione delle scuole”, le cui spese, con soldi pubblici, sono destinati in alta percentuale a cooperative specializzate. Sempre la legge di bilancio prevede infatti per loro il passaggio graduale, come dipendenti statali, da concretizzare nel 2020 attraverso un concorso per titoli ed esami bandito dal Miur. A confermarlo, nei giorni scorsi, era stato l’on. Luigi Gallo (M5S), presidente della Commissione Cultura alla Camera, tra i promotori del provvedimento, dicendo che “con il M5S è finito l’assistenzialismo di Stato alle imprese negli appalti delle pulizie nelle scuole e lo spreco di denaro pubblico; a costo zero assumeremo 12mila” lavoratori.
Ora, se Anief può essere contenta della fine della esternalizzazione dei servizi dietro conferma nei ruoli del personale con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, lo stesso sindacato non può tacere sulla discriminazione verso tutto il personale Ata che ha svolto le stesse funzioni, quelle primarie in orario di servizio, per 36 mesi senza la stessa procedura straordinaria di immissione in ruolo: ci sono 46 mila collaboratori scolastici e assistenti tecnici e amministrativi che da anni attendono la stabilizzazione. Non è possibile innescare una guerra tra lavoratori che svolgono lo stesso servizio e meritano lo stesso trattamento.
“Questa decisione – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – diventa ancora più incredibile dal momento in cui la Curia Europea ci chiede si stabilizzare il personale a tempo determinato, come ribadito nei giorni scorsi dall’avvocato generale Szpunar, sempre in attesa degli sviluppi d sentenza C-331/17 Sciotto, ma lo Stato italiano risponde di no per adottare una normativa a parte, che oggi punisce soltanto gli Ata che da anni portano avanti i nostri istituti scolastici”.
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