Partire dai luoghi di lavoro organizzando assemblee sindacali in ogni comune, per ascoltare i problemi che si presentano negli istituti e giungere a soluzioni condivise: è questo il piano strategico di fondo del sindacato Anief, alla vigilia della certificazione della sua rappresentatività, in procinto di essere ufficializzata dall’Aran, a seguito dei risultati ottimali raggiunti dal giovane sindacato in coincidenza del rinnovo delle elezioni della rappresentanza sindacale nella scuola svolte il 17, 18 e 19 aprile scorsi. A delineare le linee di condotta che l’Anief adotterà a breve ai tavoli nazionali di contrattazione con la parte pubblica è il suo fondatore e presidente Marcello Pacifico, nel corso di un’intervista pubblicata oggi sulla rivista Orizzonte Scuola.
Con l’inizio del 2019 prende il via l’operazione verità dell’Anief: nei prossimi giorni, al massimo qualche settimana, “succederà che in tutti i tavoli contrattuali nazionali, regionali, d’istituto Anief invierà i propri rappresentanti per far sentire quell’anelito di giustizia che già è stato attestato dall’opinione pubblica, è stato oggetto del successo elettorale e ora vuole trovare concretezza in un nuovo modo di fare relazioni sindacali. Il rispetto del lavoro e dei ruoli dell’insegnante, dell’educatore, dell’Ata, del ricercatore deve essere assunto come base di partenza di ogni discorso insieme a una ridefinizione di organici, figure, professionalità e istituti”.
Il sindacato, pertanto, sollecita sin d’ora le proprie RSU, a portare avanti un’operazione verità su organici, contratti e posti di sostegno. A fornire un apporto prezioso potrebbero essere anche i terminali associativi, i cosiddetti TAS: a questo scopo, spiega Pacifico, “stiamo continuando a reclutare”. Perché “vogliamo sapere in ognuna delle 8 mila scuole se sono rispettati i criteri di formazione delle classi e accertare quali siano i posti vacanti in organico, se sono stati assegnati tutti i posti di sostegno richiesti dai dirigenti scolastici o segnalati dalle équipes mediche, se tutti i precari ricevono lo stesso trattamento economico del personale di ruolo, se i supplenti brevi prendono l’assegno relativo al salario accessorio, se il personale di ruolo ha ottenuto il risarcimento per l’abuso dei contratti a termine e se i neo-immessi in ruolo sono stati discriminati sulla progressione di carriera”.
“Vogliamo fare una grande inchiesta che partirà dalla storia delle persone, dei lavoratori, dei professionisti dell’educazione. Ricominciamo a fare sindacato, lasciando tanto spazio dopo l’informazione all’ascolto e alla consultazione. Ci siamo distinti per aver aperto la grande stagione dei ricorsi nel mondo della scuola, oggi i legali degli altri sindacati fanno gli stessi nostri contenziosi citando in giudizio i propri sindacati firmatari delle norme contestate. Con la rappresentatività cercheremo di far ascoltare le nostre ragioni ai tavoli”.
“Fortunatamente Anief è cresciuta in questi anni anche in termini di collaboratori e legali. Vogliamo ripartire dai docenti e Ata che ogni giorno vivono nelle scuole e con loro costruire anche la nuova piattaforma per il rinnovo del contratto, perché a differenza di altri Paesi europei in Italia non vige l’obbligo della ratifica dei lavoratori di ogni eventuale proposta che li riguardi”. Il sindacato avvierà il suo lavoro come rappresentativo, in pratica, nei giorni di attuazione della legge di bilancio: a questo proposito, Anief ha le idee molto chiare, con diversi punti fermi dai quali partire.
Il sindacato si occuperà di una serie di argomenti che penalizzano non poco il personale, con riflessi negativi anche sull’offerta formativo prodotta: dall’adeguamento degli stipendi all’inflazione alla parità di trattamento tra personale precario e di ruolo, e tra neo-assunti prima e dopo il 2011 (gradoni) ma anche prima e dopo il 1999 in tema di liquidazione (TFS-TFR). Poi c’è la mobilità di docenti e Ata, per la quale bisognerà modificare la norma per consentire il rientro dei docenti esiliati e immobilizzati e favorire il conseguimento di diverse abilitazioni per i passaggi di ruolo.
“Bisognerà anche ripartire – continua Pacifico - dalla gestione del precariato che ha assunto limiti non più sopportabili. Qui, dobbiamo chiedere a tutti gli altri sindacati di scegliere se abbandonare i precari a loro stessi o ai ricorsi o ancora accompagnarli nei ruoli con riapertura delle GaE e del doppio canale di reclutamento con una soluzione appropriata anche per i precari non abilitati, gli Ata e gli educatori. Proprio sugli Ata è indispensabile una revisione dei profili e la riapertura dei passaggi verticali con l’attivazione di tutti i vecchi profili già individuati (As e C)”.
Queste sono però solo alcune delle priorità: ci sono anche, dice ancora il sindacalista, “problemi relativi agli organici falsificati, ai posti di sostegno in deroga non attribuiti e comunque mai stabilizzati, il 43% del totale. E che dire del potenziamento, figura che dovrebbe essere al centro della scuola autonoma e invece utilizzata per lo più come tappabuchi. Sono tante le urgenze, le affronteremo una alla volta, tavolo dopo tavolo, con la serietà e l’onestà che ha sempre contraddistinto la nostra azione. Cercheremo sempre di studiare, si gubernare populos in studium velle, ripeteva Federico II a Corrado IV. E la scuola non può essere governata senza un continuo scambio di idee, di ipotesi, di soluzioni”.
Per realizzare tutto questo, Anief rinnova l'appello ai dipendenti della scuola per reclutare TAS, i terminali associativi presenti in ogni scuola italiana precario o di ruolo, docente o Ata, affinché possa rappresentare le istanze del diritto e partecipare alla contrattazione integrativa e vigilare sul rispetto delle norme a fianco delle RSU: il sindacato chiede di inviare la propria candidatura al seguente link.
L’intervista integrale di “Orizzonte Scuola” al prof. Marcello Pacifico: clicca qui.
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