Tra febbraio e marzo, sui maestri con diploma conseguito prima del 2002 si esprimeranno il Consiglio di Stato, ancora in plenaria, e poi la Cassazione. Si è giunti a questo ulteriore doppio snodo dopo l’impugnazione della sentenza negativa del Consiglio di Stato del 20 dicembre 2017. Le motivazioni, legate evidentemente ad un problema reale, toccano in modo argomentato più punti della questione: dall’eccesso di potere giurisdizionale al difetto assoluto di giurisdizione, fino alla violazione della Costituzione e della Cedu. Marcello Pacifico (Anief-Cisal) chiede un intervento urgente del Parlamento per risolvere politicamente una questione dal travagliato iter giudiziario: dopo sette sentenze passate in giudicato del Consiglio di Stato, una dell’Adunanza plenaria dal tenore contrario, cresce infatti l’attesa per questo nuovo giudizio della stessa Plenaria sulla validità degli atti presupposti ai decreti di scioglimento della riserva della GaE, in virtù di atti dichiarati illegittimi, il 20 febbraio, e del possibile annullamento della sentenza da parte della Corte di Cassazione, il 12 marzo.
Chi l’avrebbe mai detto? Potrebbe arrivare dal tribunale la soluzione dell’annoso problema dell’aggiornamento delle Graduatorie ad esaurimento: lo stesso luogo, l’aula di giustizia, dove sino ad oggi si sono alternate posizioni favorevoli e contrarie. “La complicata vicenda dei diplomati magistrale che hanno promosso ricorso per l’inserimento nelle Graduatorie ad esaurimento – scrive Orizzonte Scuola - avrà nei prossimi mesi due importanti risposte: il prossimo 20 febbraio infatti l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato si riunirà nuovamente per esaminare ex novo la situazione ed emanare una nuova decisione”. Tre settimane dopo, potrebbe realizzarsi l’annullamento della stessa sentenza della Plenaria da parte della Cassazione.
Si è giunti a questo ulteriore doppio snodo, dopo che la sentenza n. 11 dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato del 20 dicembre 2017, negativa per i diplomati magistrale, era stata impugnata dinanzi alla Cassazione. Le motivazioni, legate evidentemente ad un problema reale, toccano in modo argomentato più punti della questione: dall’eccesso di potere giurisdizionale al difetto assoluto di giurisdizione, fino alla violazione della Costituzione e della Cedu. Ben quattordici sono i legali patrocinanti. Tra questi, figurano gli avvocati Zampieri, Galleano, De Michele e Miceli, che hanno agito per Anief. È chiaro che nel caso di una decisione favorevole ai diplomati magistrale, i ricorrenti oltre all’inserimento nelle Graduatorie ad esaurimento (per il 50% dei ruoli) potranno continuare a beneficiare della possibilità data dal concorso per il restante 50% dei ruoli.
“A questo proposito – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - chiede un intervento urgente del Parlamento per risolvere politicamente una questione dal travagliato iter giudiziario: dopo sette sentenze passate in giudicato del Consiglio di Stato, una sentenza dell’Adunanza plenaria dal tenore contrario, cresce infatti l’attesa per questo nuovo giudizio della stessa Plenaria sulla validità degli atti presupposti ai decreti di scioglimento della riserva della GaE, in virtù di atti dichiarati illegittimi, il 20 febbraio, e del possibile annullamento della stessa sentenza della Plenaria da parte della stessa Cassazione, il 12 marzo”.
Nel frattempo, soltanto 27 mila su 57 mila posti sono stati coperti dal concorso riservato della secondaria: i dati, che vanno dal 26 novembre al 20 dicembre 2018, sono stati pubblicati dall’Indire che, in questo modo, ha reso noto l’uso dell’ambiente di supporto all’anno di formazione e prova per i docenti neoassunti e con passaggio di ruolo e al percorso annuale FIT 2018/2019. Si tratta di altri dati, contrassegnati da una marcata assenza di candidati, che la dicono lunga sulla poca incisività delle azioni previste dai vari governi per arginare il precariato scolastico tra gli insegnanti e l’alta percentuale di cattedre vacanti prive di titolare.
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