I precari della Provincia Autonoma di Trento hanno ottenuto ancora una volta ragione grazie all'intervento dei legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli, Nicola Zampieri e Maria Maniscalco che battono di nuovo l'Amministrazione in Corte d'Appello e ottengono la conferma delle sentenze che riconoscevano il pieno diritto dei precari agli scatti di anzianità e al risarcimento del danno per illecita e abusiva reiterazione di contratti a termine. Ancora possibile aderire gratuitamente ai ricorsi promossi dall'Anief.
Arrivano ancora soddisfazioni dalla battaglia posta in essere dall'Anief contro le discriminazioni che da anni subiscono i precari della scuola italiana in aperta violazione di specifiche direttive comunitarie. La Corte d'Appello di Trento condanna la Provincia Autonoma per il mancato riconoscimento delle progressioni stipendiali ai lavoratori precari della scuola e riconosce il loro diritto al risarcimento del danno in caso di illegittima e abusiva reiterazione di contratti a termine oltre il limite dei 36 mesi di servizio.
Sono sei le sentenze emanate dalla Corte d'Appello di Trento in questi giorni che fanno registrare una disfatta totale per l'Amministrazione della Provincia Autonoma di Trento con una condanna aggiuntiva a più di 20.000 Euro di spese di soccombenza. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “L'Amministrazione, ancora una volta, non è stata in grado di fornire in tribunale quelle ragioni oggettive, ovviamente attinenti al contenuto dell'attività di insegnamento prestata dai precari, che possano differenziare il trattamento stipendiale riguardo al riconoscimento dell'anzianità di servizio rispetto alla prestazione identica resa da lavoratori a tempo indeterminato, semplicemente perché tali ragioni oggettive non esistono e i tribunali di tutta Italia ci hanno sempre dato ragione a riguardo. Non possiamo che essere soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo e continueremo a batterci in tutte le sedi opportune per la tutela dei lavoratori della scuola; ci fermeremo solo quando sarà la contrattazione nazionale a superare questa indegna discriminazione e riconoscerà ai precari pari dignità, non solo stipendiale”.
Le sentenze, infatti, recepiscono a pieno le tesi da sempre sostenute dal sindacato Anief, condannando l'Amministrazione scolastica per l'illegittima reiterazione di contratti a termine stipulati oltre i 36 mesi di servizio e per l'evidente discriminazione cui sono sottoposti i lavoratori a termine cui non è stato mai riconosciuto il diritto a percepire le medesime progressioni stipendiali dei dipendenti assunti a tempo indeterminato. La Corte d'Appello di Trento, inoltre, tiene a evidenziare come “E’ infondata anche la pretesa di applicare nella determinazione degli scatti di anzianità il contratto collettivo del 2011 (primo scatto utile al nono anno) e non la normativa contrattuale in vigore nel corso dei vari rapporti succedutesi nel tempo: è l’ennesima riproposizione della identica tesi difensiva fondata sulla non equiparabilità del personale a tempo determinato con quello a tempo indeterminato. Sennonché una volta statuito che il trattamento economico collegato all’anzianità non è fondato su ragioni oggettive che giustifichino la disparità di trattamento e, dunque, viola la clausola 4 della direttiva, ne segue che l’equiparazione implica che l’anzianità debba essere valutata nello stesso modo e con gli stessi criteri per il personale in ruolo e per il personale non di ruolo, secondo la disciplina applicabile e applicata nel tempo al personale di ruolo”.
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