Con il Decreto n. 92/2019, pubblicato in queste ore, il Ministero dell’Istruzione fissa le norme per partecipare al corso specializzante (ex Tfa) per insegnare agli alunni disabili: viene confermata l'esclusione degli insegnanti Afam, i dottori di ricerca e gli educatori. Sugli Itp permangono incertezze. Il sindacato contesta anche la soglia di sbarramento nel test pre-selettivo utile all'accesso alle prove scritte. In attesa dei chiarimenti di Viale Trastevere, il sindacato apre le procedure di adesione ai ricorsi al Tar Lazio con scadenza 11 marzo. Marcello Pacifico (presidente Anief): Non si comprende questo gratuito eccesso di rigorosità, anche alla luce dell’alto numero di posti disponibili, che oggi sono quasi 60 mila.
Con il decreto n. 92, l’amministrazione centrale apre finalmente ai corsi per diventare insegnante di sostegno, per i quali permangono decine di migliaia di posti vacanti e per coprire una cattedra ogni tre che continua ad essere affidata a docenti precari. Il problema è che anziché aprire i corsi a tutti coloro che hanno pieno diritto ad accedere al corso utile ad acquisire le competenze per svolgere la didattica “speciale”, il Miur si è contraddistinto anche stavolta per le tante esclusioni: sono quelle dei docenti in possesso del diploma di Conservatorio, di Belle Arti o Accademia di Danza e del titolo di dottore di ricerca, non considerati dal Miur come personale abilitato all'insegnamento e a cui viene imposto comunque il possesso dei 24 CFU o le 3 annualità di servizio.
Palesemente illegittima, inoltre, risulta l'esclusione del personale educativo: anche a questi lavoratori, che per legge sono equiparati ai docenti della scuola primaria, il Miur preclude l'accesso ai posti per il sostegno nella scuola primaria. Per gli ITP, gli insegnanti tecnico-pratici, invece, Anief ha chiesto l'emanazione di una specifica Faq da parte del Miur, perché a questo personale era stato impedito di partecipare come titolo d'accesso al concorso riservato, anche se un'interpretazione estensiva della deroga alla norma potrebbe aprire loro le porte ed evitare, quindi, il ricorso in tribunale. In tal caso, qualora fosse concessa la partecipazione dei diplomati ITP senza restrizioni di sorta, sarebbe un grande successo del sindacato Anief che già era pronto a tutelare in tribunale i loro diritti attraverso una specifica azione legale.
Lo studio legale di Anief continua a ritenere irricevibile, inoltre, la soglia di sbarramento nella pre-selettiva per l'accesso alle prove scritte: sempre secondo il decreto 92/2019, saranno ammessi a sostenere la prova scritta solamente i candidati che rientreranno nel numero pari al doppio dei posti messi a bando, anche qualora abbiano superato brillantemente i test preliminari. In questo caso, il ricorso sarà notificato dopo la pubblicazione delle graduatorie, ragione per cui allo stato attuale risulta necessario soltanto attivare la proroga della preadesione alla specifica azione legale promossa dell’Anief.
Il COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
“Siamo pronto a tutelare, non appena pubblicato il bando selettivo, i tanti esclusi a priori dai corsi di specializzazione di sostegno”, dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Si tratta di personale che secondo i nostri legali ha il diritto a mettersi in gioco per frequentare il corso specializzante. Non si comprende questo eccesso di rigorosità, inoltre, alla luce dell’alto numero di posti disponibili e privi di titolare, i quali sono oggi quasi 60 mila, con le proiezioni che indicano il numero in costante crescita per via del progressivo aumento degli alunni con disabilità certificata”.
Successivamente, dopo la pubblicazione del bando, sarà cura dell’ufficio legale Anief fornire specifiche indicazioni ai ricorrenti, al fine di espletare la procedura di proposizione della domanda di partecipazione al concorso. Per ulteriori indicazioni e aderire ai ricorsi Anief, cliccare qui.
I REQUISITI D’ACCESSO RICHIESTI DAL MIUR
Per accedere ai nuovi corsi di specializzazione sul sostegno, in base a quanto indicato nel Decreto Miur n. 92/2019, per la scuola dell’infanzia e primaria servirà la laurea in Scienze della formazione primaria o il diploma magistrale, compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia.
Per la scuola secondaria di primo e secondo grado, servirà avere l’abilitazione all’insegnamento, anche se il titolo è stato conseguito all’estero, sempre se riconosciuto nel nostro territorio. Possono presentare domanda di accesso al corso specializzante, ricorda Orizzonte Scuola, coloro che sono in possesso della laurea comprensiva di 24 CFU in discipline antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche. Ma anche la laurea con 3 annualità di servizio, svolte “nel corso degli otto anni scolastici precedenti, anche non successive, valutabili come tali ai sensi dell’articolo Il, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124, su posto comune o di sostegno, presso le istituzioni del sistema educativo di istruzione e formazione”.
Sono ammessi con riserva coloro che, avendo conseguito il titolo abilitante all’estero, abbiano presentato la relativa domanda di riconoscimento alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, entro la data termine per la presentazione delle istanze per la partecipazione alla specifica procedura di selezione. I requisiti di accesso sono gli stessi, sia per i docenti precari che per i docenti di ruolo.
COME SUPERARE LA PROVA PRESELETTIVA
Per superare la prova preselettiva occorre seguire un percorso mirato, esercitarsi con simulazioni ed utilizzare metodologie didattiche all’avanguardia che consentano una rapida memorizzazione delle conoscenze indispensabili. Eurosofia, avvalendosi di figure professionali competenti, ha modulato differenti tipologie di percorsi formatici per affrontare la selezione: un corso on line, dalla durata di 80 ore in modalità e-learning, di cui 70 ore in modalità e-learning di autoapprendimento e 10 ore in modalità webinar; un corso in presenza, dalla durata di 20 ore in presenza; corso on line e in presenza, dalla durata di 80 ore on line e 20 ore in presenza. Per consultare i programmi e scegliere il corso più idoneo alle proprie esigenze clicca qui.
COME CONSEGUIRE I 24 CFU
Infine, Eurosofia, in collaborazione con Anief ed Unipegaso, consente di far acquisire i 24 CFU in materie psico/antropo/sociologiche e metodologie didattiche, quali requisiti d’accesso per il prossimo Concorso a cattedra e per accedere al nuovo Tfa sostegno. Per agevolare gli aspiranti docenti, con Eurosofia, Ecp Pegaso, è possibile acquisire i 24 crediti formativi studiando attraverso una piattaforma e-learning, intuitiva, di semplice fruizione e avendo a disposizione i materiali didattici 24 ore su 24. Per iscriversi cliccare qui.
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