Il 20 febbraio, l’organo di rilievo costituzionale potrebbe ristabilire il giudicato violato nel dicembre 2017 sull'inserimento in GaE di migliaia di maestre e maestri e la conseguente pasticciata soluzione politica che ha prorogato di un anno i contratti annuali e indetto un concorso straordinario non selettivo - con DDG n. 1456 del 7 novembre scorso - per insegnanti che già avevano superato l'anno di prova. Marcello Pacifico (Anief): L'accertamento dell'annullamento erga omnes del decreto ministeriale potrebbe dare il via alla riaperture delle GaE per tutto il personale abilitato e risolvere il problema della copertura del turn over con quota 100. In alternativa, toccherà a marzo alla Corte di Suprema di Cassazione giudicare la legittimità della decisione che ha sconvolto lo stato di diritto nella gestione dei supplenti della scuola.
Tra una settimana l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato si esprimerà nuovamente sul diritto o meno dei docenti con diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/02 all’inserimento nelle Graduatorie ad esaurimento: sembra paradossale, ma si tratterà dello stesso luogo, della medesima aula di giustizia, dove sino ad oggi si sono alternate posizioni favorevoli e contrarie e a fine 2017 arrivò il disco rosso per l’inserimento nelle GaE degli stessi maestri e la conferma per diverse migliaia di loro dell’immissione in ruolo dopo avere anche superato l’anno di straordinariato.
In conseguenza di quell’espressione, ricorda oggi Orizzonte Scuola, “stanno arrivando le sentenze negative per i docenti finora inseriti con riserva nelle GaE o assunti in ruolo, sempre con riserva”. Per tamponare la situazione, in questi ultimi mesi il Miur ha bandito il concorso straordinario con DDg n. 1456 del 7 novembre 2018, che sta prendendo avvio in alcune regioni e che teoricamente dovrebbe produrre le Graduatorie regionali entro il 30 luglio 2019, mentre Anief ha annunciato ulteriori azioni legali per confermare i ruoli presi.
LE NON SOLUZIONI DEL MIUR
Si è poi in attesa del concorso ordinario per circa 10 mila posti tra comuni e sostegno, al quale si potrà accedere solo con il titolo (diploma magistrale entro a.s. 2001/02 o laurea in Scienze della formazione primaria), indipendentemente dal servizio svolto. Il concorso sarà bandito solo nelle regioni in cui le graduatorie del concorso 2016 sono esaurite o per le quali si prevede lo svuotamento nei due anni di vigenza delle nuove graduatorie. Fermo restando che il concorso andrà comunque avanti, la decisione dei giudici avrà un fortissimo impatto sulle Graduatorie ad esaurimento.
In caso di esito negativo infatti le sentenze andranno avanti e le GaE saranno limitate a coloro che sono inseriti a pieno titolo. Nel caso di esito positivo il Miur si troverà invece di fronte ad una platea molto ampia di aspiranti in attesa di essere inseriti. Ricordiamo, conclude la rivista specializzata, che le Graduatorie ad esaurimento sono utilizzate per il 50% dei ruoli (l’altro 50% va ai concorsi) e per le supplenze fino al 31 agosto o 30 giugno. Nel 2019 è atteso l’aggiornamento delle Graduatorie ad esaurimento, con relativo aggiornamento dei punteggi e cambio provincia per i docenti già inseriti, con o senza riserva.
LA POSIZIONE DELL’ANIEF
Per giungere a questo secondo importante bivio, Anief ha posto delle motivazioni, legate evidentemente ad un problema reale, che toccano in modo argomentato più punti della questione: dall’eccesso di potere giurisdizionale al difetto assoluto di giurisdizione, fino alla violazione della Costituzione e della Cedu. Ben quattordici sono i legali patrocinanti. Tra questi, figurano gli avvocati Zampieri, Galleano, De Michele e Miceli, che hanno agito per Anief. È chiaro che nel caso di una decisione favorevole ai diplomati magistrale, i ricorrenti oltre all’inserimento nelle Graduatorie ad esaurimento (per il 50% dei ruoli) potranno continuare a beneficiare della possibilità data dal concorso per il restante 50% dei ruoli.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief “l'accertamento dell'annullamento erga omnes del decreto ministeriale potrebbe dare finalmente il via alla riapertura delle GaE per tutto il personale abilitato e risolvere il problema della copertura del turn over con quota 100: una misura, quest’ultima, che va infatti necessariamente accompagnata dall’attivazione del doppio canale di reclutamento. In alternativa, toccherà a marzo alla Corte di Suprema di Cassazione giudicare la legittimità della decisione che ha sconvolto lo stato di diritto nella gestione dei supplenti della scuola”, conclude il presidente del giovane sindacato autonomo.
Basterebbe che la politica una volta tanto prendesse delle decisioni di buon senso oltremodo giuste. Il Parlamento già due volte ha riaperto le Gae, speriamo che la terza sia vicina e non per ordine dei giudici.
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