Si è svolta l’attesa discussione dinanzi all’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato sul diritto dei docenti con diploma magistrale, conseguito entro il 2001/02, all’inserimento nelle GaE: il massimo Consesso della giustizia amministrativa si esprimerà per la seconda volta, dopo la prima sul finire del 2017, su una questione annosa che coinvolge oltre 50 mila maestri. Secondo il legale Walter Miceli, che difende oltre 20 mila ricorrenti dell’Anief, “la questione terrà banco per diverso tempo: oltre all’imminente decisione della Cassazione il prossimo 20 marzo, non di poco conto sarà il pronunciamento della Corte Costituzionale, del 7 maggio. Infine va sempre ricordato il Consiglio d’Europa, che tra non molto dovrà esprimere la sua rilevante decisione sul reclamo collettivo posto dall’Anief”.
Un’altra udienza del Consiglio di Stato, riunito in adunanza plenaria, sui diplomati magistrale in GaE si è quindi consumata. “La discussione – scrive la rivista Orizzonte Scuola - è stata breve, preceduta da una ipotesi di rinvio della decisione in attesa della pronuncia della Cassazione sullo stesso argomento e dell’ulteriore decisione che sarà assunta in relazione al concorso straordinario indetto con DDG del 1° febbraio 2018 solo per i docenti abilitati. Il Presidente ha invece ritenuto che in quella sede era opportuno fornire al Parlamento, al Ministero e ai docenti interessati un punto fermo sulla questione. L’Adunanza Plenaria ha dunque trattenuto la causa in decisione. L’esito potrebbe essere noto tra qualche giorno, e al massimo entro 60 giorni dall’udienza”.
Nell’aula era presente anche il legale Walter Miceli che, assieme ai colleghi Fabio Ganci, Nicola Zampieri, Sergio Galleano e Vincenzo De Michele, ha difeso la tesi dell’Anief, favorevole all’inserimento all’interno nelle GaE dei tanti maestri abilitati. Si tratta di precari storici e in larga parte ultraquarantenni, dopo che da lunghissimo tempo, ben oltre i 36 mesi indicati dall’Unione Europea come soglia per l’immissione in ruolo automatica in presenza di posti liberi, continuano a svolgere supplenze continuative e a coprire i vuoti di organico negli istituti scolastici della scuola primaria e dell’infanzia.
IL COMMENTO DELL’AVVOCATO WALTER MICELI (ANIEF)
“Durante l’udienza di oggi – spiega l’avvocato Walter Miceli – gli avvocati di parte hanno avuto modo di chiarire le posizioni. I giudici hanno ritenuto che è giunto il momento di mettere un punto fermo e di prendere una decisione finale. Probabilmente, serviranno tra i 15 e i 30 giorni di tempo per sapere l’esito della sentenza. Detto questo, comunque vada, abbiamo la consapevolezza che la questione terrà banco anche per diverso tempo”.
“Oltre all’imminente decisione che anche la Corte di Suprema di Cassazione è tenuta a dare, il prossimo 20 marzo, non di poco conto sarà pure il pronunciamento della Corte Costituzionale, già fissato per il 7 maggio, sul concorso riservato ai docenti abilitati della scuola secondaria. I riflessi di questa sentenza, infatti, si ripercuoteranno inevitabilmente anche sulle modalità di accesso al concorso straordinario della scuola primaria, sul quale pende il ricorso davanti al Consiglio di Stato”.
“Infine – ha concluso il legale che opera per Anief – va sempre ricordato il Consiglio d’Europa, che tra non molto dovrà esprimere la sua rilevante decisione finale sul reclamo collettivo posto dall’Anief a proposito delle circostanze, di cui i diplomati magistrale ante 2002 sono l’emblema, dell’abuso di precariato pur in presenza di chiare direttive dell’UE che ne condannano la pratica e la presenza di un altissimo numero di posti vacanti e disponibili”. Supplenze che proprio nell’anno scolastico in corso sono tornati ai livelli massimi, ben oltre le 100 mila unità, e che in estate non potrà che acuirsi a causa del probabile mancato turn over, per via dell’esodo derivante da quota 100”.
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