Per rateizzare l’onere dei contributi da riscatto e definire l’importo di finanziamento per la liquidazione. Nell’audizione di qualche settimana fa, in Senato, erano state avanzate altre proposte, ritenute però inammissibili, tra cui il riconoscimento di professione usurante per l'insegnamento o la reintroduzione di quota 96 senza penalizzazioni. Pacifico Presidente (Anief): “Le nostre modifiche avrebbero migliorato molto un testo che avevamo giudicato con favore, ma siamo fiduciosi per l’accoglimento almeno di emendamenti in Aula”
La possibilità di rateizzare l’onere dei contributi da riscatto e la definizione dell’importo di finanziamento per la liquidazione. Ecco gli obiettivi degli emendamenti richiesti da Anief, e pubblicati, al ddl A.S. 1018, con disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni (Quota 100). Gli emendamenti ammissibili sono il 20.28, presentato da Urania Papatheu (Forza Italia) e da Mariarosaria Rossi (Forza Italia), e il 23.12, richiesto anche da Udir e proposto da Antonio Iannone (Fratelli d’Italia) e da Stefano Bertacco (Fratelli d’Italia).
GLI EMENDAMENTI AMMISSIBILI
Con il primo emendamento, 20.28, presentato dalle senatrici Papatheu e Rossi, si chiede – tenuto conto del fatto che Quota 100 è un regime appena introdotto e che i lavoratori non hanno avuto il tempo di prepararsi – di estendere a tutti la possibilità di rateizzare l’onere del riscatto di eventuali periodi non coperti da contribuzione; infatti si richiede «all’articolo 20, al comma 5» di eliminare l’ultimo periodo.
Con il secondo, 23.12, avanzato dai senatori Iannone e Bertacco, si richiede una modifica che intende tutelare i lavoratori e fissare un termine massimo (non superiore all’1,5%) per l’aliquota da definire nell’accordo quadro; «all’articolo 23, al comma 2, dopo le parole “comma 5”» si vuole inserire le seguenti parole: e comunque non superiore all’1,5%.
L’AUDIZIONE IN SENATO
Lo scorso 4 febbraio il sindacato Anief, rappresentato da Daniela Rosano e Chiara Cozzetto, capi delegazione nazionale, era stato ricevuto in audizione alla XI commissione Lavoro del Senato per proporre modifiche al decreto-legge n. 4 del 28 gennaio scorso. Tra le richieste formulate spiccavano: l’utilizzo delle risorse del reddito di cittadinanza rivolte al salario minimo per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego e per il recupero dell’indennità di vacanza contrattuale 2016/18; l’estensione di quota 100 alla data di conversione in legge del decreto; flessibilità tra età anagrafica e contributiva per raggiungere i requisiti minimi; l’esonero dalla legge Fornero per il personale scolastico; l’estensione del carattere gravoso a tutti i docenti, della rateizzazione a 80 mila euro dell’onere dei contributi da riscatto e della platea del personale interessato (50 anni); un limite dell’1,5% della tassazione dell’importo di finanziamento per la liquidazione; l’estensione della detassazione TFS a 76 mila euro.
Tutti gli emendamenti richiesti da Anief
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