Anief conferma i ricorsi per i tanti candidati esclusi con diploma AFAM, educatori, dottori di ricerca e abilitati nella classe A-66. Contestato anche il numero programmato degli ammessi agli scritti dopo la pre-selettiva vista la carenza di organici. Per aderire ai ricorsi Anief e accedere al TFA Sostegno, clicca qui. Il Miur ha firmato il decreto di distribuzione alle Università dei posti per le specializzazioni, attraverso cui si individuano anche nel 28 e 29 marzo le date delle prove di accesso ai corsi: in una tabella allegata c’è anche la suddivisione dei posti a livello regionale
Anief conferma i ricorsi al Tar Lazio cui aderire entro l'11 marzo per l’accesso TFA Sostegno
- (Scuola Primaria) del Personale Educativo;
- (Scuola Secondaria) dei diplomati Conservatorio, Accademia Belle Arti o Accademia Danza e dei Dottori di Ricerca, dei docenti con diploma utile per l'accesso alla classe di concorso ad esaurimento A-66 (ex cdc A075 e A076) e per tutte le altre ugualmente non contemplate. Inoltre, il sindacato avvia fin da subito la preadesione al ricorso al Tar del Lazio per ottenere l’accesso alla prova scritta per il corso di specializzazione per tutti i candidati che supereranno la prova preselettiva, in considerazione dell'alto numero dei posti vacanti presenti in tutte le regioni.
Dopo il Decreto n. 92/2019, il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha firmato il decreto di distribuzione alle Università dei 14.224 posti disponibili per l’anno accademico 2018/2019 per le specializzazioni sul sostegno, così come previsto dall’art 2, commi 2, 3 e 4 del D.M. 948/2016: il decreto, spiega il Miur, individua anche le date delle prove di accesso ai corsi. Le prove si terranno il 28 marzo di mattina per la Scuola dell’infanzia e di pomeriggio per la Scuola primaria, il 29 marzo di mattina per la secondaria di primo grado e di pomeriggio per la scuola secondaria di secondo grado. Il Ministero dell’Istruzione ha anche comunicato, in un’apposita tabella allegata al decreto, la suddivisione dei posti a livello regionale dei corsi di specializzazione sul sostegno.
“In tre anni – ha detto il ministro Bussetti - specializzeremo 40.000 nuovi insegnanti sul sostegno per garantire un servizio migliore ai nostri studenti. Partiamo con questi primi 14 mila posti e proseguiremo, nei prossimi due anni, con una precisa programmazione che mette al centro il bene della scuola e degli studenti con disabilità. Era un impegno che avevo preso fin dai primi mesi del mio mandato e che stiamo concretizzando rapidamente. Il sostegno è un problema annoso, lo stiamo affrontando con serietà e con una visione di lungo periodo”. L'Anief, però, rileva tante anomalie e incongruenze nella suddivisione dei posti pubblicata ed evidenzia come in alcune regioni siano previste pochissime disponibilità quando, invece, la disponibilità di cattedre vacanti è altissima.
GLI ESCLUSI RITENUTI ILLEGITTIMI
L’avvio dei corsi di sostegno viene accolto dal sindacato con positività. Tuttavia, Anief è costretta a rilevare che anche in questa occasione il Miur ha realizzato una pre-selezione senza che ve ne fossero motivazioni logiche e norme che escludono diverse categorie di docenti come quelli in possesso del diploma di Conservatorio, di Belle Arti o Accademia di Danza e del titolo di dottore di ricerca, non considerato dal Miur come abilitante.
Palesemente illegittima risulta l'esclusione del personale educativo che deve poter accedere al sostegno per la scuola primaria. Chiarito invece il dubbio sulla partecipazione straordinaria degli ITP, gli insegnanti tecnico-pratici. In mille avevano già preaderire gratuitamente al ricorso lanciato dall’Anief e ora potranno partecipare alle prove.
Lo studio legale di Anief continua a ritenere irricevibile, inoltre, la soglia di sbarramento nella pre-selettiva per l'accesso alle prove scritte: sempre secondo il decreto 92/2019, saranno ammessi a sostenere la prova scritta solamente i candidati che rientreranno nel numero pari al doppio dei posti messi a bando, anche qualora abbiano superato brillantemente i test preliminari. In questo caso, il ricorso sarà notificato dopo la pubblicazione delle graduatorie, ragione per cui allo stato attuale risulta necessario soltanto attivare la preadesione alla specifica azione legale.
Il COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
“Non riusciamo a comprendere – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - i motivi di questa metodologia quasi scientifica nell’escludere più tipologie di candidati ai corsi di specializzazione di sostegno. Oltre a non esservi delle basi giuridiche che supportano tante esclusioni, vale la pena ricordare che stiamo parlando dell’unica tipologia di insegnamento che in Italia conta tra i 50 mila e i 60 mila posti vacanti, tanto è vero che una cattedra ogni due quasi continua ad essere ormai affidata a docenti precari attraverso le cosiddette supplenze”.
“Inoltre – continua Pacifico - l’incremento annuo di alunni disabili ‘certificati’ di diverse migliaia di unità, sommato all’inerzia dell'amministrazione nell'assegnare il personale in base alle effettive esigenze registrate creano le condizioni perché il numero di supplenze sia destinato a crescere. Detto ciò, i legali Anief ritengono che questi docenti debbano poter accedere alle prove per conseguire la specializzazione sostegno”. Dopo la pubblicazione del bando, sarà cura dell’ufficio legale Anief fornire specifiche indicazioni ai ricorrenti, al fine di espletare la procedura di proposizione della domanda di partecipazione al concorso. Per ulteriori indicazioni e aderire ai ricorsi Anief, cliccare qui.
Anche nella suddivisione dei posti pubblicata l'Anief individua non poche criticità: “Come è possibile – si chiede il presidente Anief - che in Trentino siano stati attivati solo 110 posti per conseguire la specializzazione di sostegno, in Piemonte 200, in Friuli 230, in Emilia Romagna 320 e in Sardegna 390? Secondo le rilevazioni del nostro ufficio organici, non erano affatto questi i numeri da mettere a disposizione dei tanti docenti che, da anni, prestano servizio su posti di sostegno da non specializzati e di certo non era questa la distribuzione geografica attesa. Proporremo una specifica interrogazione sul punto a chi di dovere perché, a nostro avviso, i numeri e la distribuzione sul territorio nazionale dovevano essere ben altri”.
I REQUISITI D’ACCESSO RICHIESTI DAL MIUR
Per accedere ai nuovi corsi di specializzazione sul sostegno, in base a quanto indicato nel Decreto Miur n. 92/2019, per la scuola dell’infanzia e primaria serve la laurea in Scienze della formazione primaria o il diploma magistrale, compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia.
Per la scuola secondaria di primo e secondo grado, è indispensabile il possesso dell’abilitazione all’insegnamento, anche se il titolo è stato conseguito all’estero, sempre se riconosciuto nel nostro territorio. Possono presentare domanda di accesso al corso specializzante, ricorda Orizzonte Scuola, coloro che sono in possesso della laurea comprensiva di 24 CFU in discipline antropo–psico–pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche, del diploma ITP, o della sola laurea ma con 3 annualità di servizio, svolte “nel corso degli otto anni scolastici precedenti, anche non successive, valutabili come tali ai sensi dell’articolo Il, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124, su posto comune o di sostegno, presso le istituzioni del sistema educativo di istruzione e formazione”.
Sono ammessi con riserva coloro che, avendo conseguito il titolo abilitante all’estero, abbiano presentato la relativa domanda di riconoscimento alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, entro la data termine per la presentazione delle istanze per la partecipazione alla specifica procedura di selezione. I requisiti di accesso sono gli stessi, sia per i docenti precari che per i docenti di ruolo.
COME SUPERARE LA PROVA PRESELETTIVA
Per superare la prova preselettiva occorre seguire un percorso mirato, esercitarsi con simulazioni ed utilizzare metodologie didattiche all’avanguardia che consentano una rapida memorizzazione delle conoscenze indispensabili. Eurosofia, avvalendosi di figure professionali competenti, ha modulato differenti tipologie di percorsi formatici per affrontare la selezione: un corso on line, dalla durata di 80 ore in modalità e-learning, di cui 70 ore in modalità e-learning di autoapprendimento e 10 ore in modalità webinar; un corso in presenza, della durata di 20 ore in presenza; corso on line e in presenza, della durata di 80 ore on line e 20 ore in presenza. Per consultare i programmi e scegliere il corso più idoneo alle proprie esigenze clicca qui.
COME CONSEGUIRE I 24 CFU
Eurosofia, in collaborazione con Anief ed Pegaso, consente di far acquisire i 24 CFU in materie psico/antropo/sociologiche e metodologie didattiche, quali requisiti d’accesso per il prossimo Concorso a cattedra e per accedere al nuovo Tfa sostegno. Per agevolare gli aspiranti docenti con Eurosofia, Ecp Pegaso, è possibile acquisire i 24 crediti formativi studiando attraverso una piattaforma e-learning, intuitiva, di semplice fruizione e avendo a disposizione i materiali didattici 24 ore su 24. Per iscriversi cliccare qui.
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