Anief lo ritiene un bene certamente per gli studenti, ma bisogna affrontare anche il tema per gli insegnanti, il cui lavoro ancora non è stato definito come usurante, nonostante i dati certificati dall'ISTAT. Marcello Pacifico: Speriamo che l’intesa raggiunta dal Ministro dell’Istruzione e dal Ministro della Salute che impegna i due dicasteri a diffondere sani stili di vita tra gli studenti e a inserire nel loro percorso di studi la promozione della salute non rimanga lettera morta
Sempre sul tema della salute, Anief ribadisce il suo sì all'approvazione del ddl AS 770 che abroga gli obblighi vaccinali introdotti dalla Legge Lorenzin e rimodula tutto in un’adesione volontaria e consapevole alle vaccinazioni, nel rispetto della Cedu. Il caso di questi giorni del bambino vittima della leucemia che non potrà frequentare la scuola a Roma è assurdo. Occorre poi collocare la professione dell’insegnante tra quelle usuranti, in modo da prevenire tante malattie che insorgono a seguito del burnout, che nella scuola continua a non essere riconosciuto
Costruiamo i presupposti che ci portino “verso una Scuola che promuove salute”: è questo il titolo e l’intento da perseguire a seguito della sottoscrizione del documento presentato nei giorni scorsi dal Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, e dal Ministro della Salute, Giulia Grillo, che impegna i due dicasteri a diffondere l’educazione a corretti e sani stili di vita tra gli studenti e a inserire nel loro percorso di studi la promozione della salute come proposta educativa continuativa e integrata, a partire dalla scuola dell’infanzia e fino alla secondaria di secondo grado.
IL PROTOCOLLO D’INTESA
Il testo – spiegano da Viale Trastevere - è frutto di un lungo percorso di valorizzazione dei temi della salute nei programmi scolastici e sancisce una stretta collaborazione tra sistema scolastico e sistema sanitario. Il documento, presentato al Ministero della Salute, è stato redatto congiuntamente dai due Ministeri e approvato in Conferenza Stato-Regioni il 17 gennaio 2019. Definisce un Piano di interventi educativi rivolti agli studenti, alle loro famiglie e al personale scolastico, con l’obiettivo di far acquisire competenze individuali su questi temi, di qualificare gli ambienti in cui i giovani vivono e si formano e di garantire il benessere complessivo del corpo sociale, nel presente e nel futuro.
Non un’ora di lezione dedicata o una materia aggiuntiva nel curricolo scolastico: l’obiettivo è rendere la promozione della salute trasversale nel percorso formativo dei giovani. Nel rispetto dell’autonomia, ogni scuola potrà strutturare percorsi per il benessere psicofisico dei bambini e dei ragazzi, lavorare al miglioramento della qualità dei luoghi di studio, promuovere corretti stili di vita come, ad esempio, mangiare sano e fare attività fisica. Aprendosi anche al territorio e rafforzando la collaborazione con il servizio sanitario e le comunità locali.
I ministri Bussetti e Grillo hanno firmato anche un Protocollo d’Intesa per la tutela del diritto alla salute, allo studio e all’inclusione. Obiettivi: rendere stabile la programmazione condivisa e partecipata tra le Istituzioni centrali, regionali e locali, sanitarie e scolastiche, attraverso la condivisione di obiettivi educativi e di salute; promuovere l’inclusione scolastica di bambini, alunni e studenti con disabilità, con disturbi evolutivi specifici e con altri bisogni educativi speciali; sostenere i sistemi nazionali di sorveglianza nel monitoraggio di alcuni aspetti della salute dei bambini e degli adolescenti riguardo ai principali fattori di rischio comportamentali.
LA POSIZIONE DELL’ANIEF
Anief ribadisce il suo sì all'iniziativa come all'approvazione del disegno di legge AS 770 che abroga gli obblighi vaccinali rigidamente introdotti dalla Legge Lorenzin e rimodula tutto nella promozione di un’adesione volontaria e consapevole alle vaccinazioni, nel rispetto della Cedu.
Allo stesso tempo, il sindacato torna a chiedere con forza la collocazione della professione dell’insegnante tra quelle usuranti, come già viene accordato alle maestre della scuola dell’infanzia: si tratta di un provvedimento che servirebbe a prevenire tante malattie che insorgono a seguito del burnout, che nella scuola continua a non essere riconosciuto, e alle malattie psichiatriche e oncologiche che ne derivano”.
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