Il sindacato trova le risorse aggiuntive a quelle predisposte dal governo nella recente legge di stabilità per garantire ulteriori aumenti minimi di 200 euro al mese per il prossimo triennio, per rispondere all’impoverimento degli stipendi degli insegnanti e per predisporre il passaggio di livello funzionale del personale Ata. La progressione economica dovrà riguardare anche il personale precario e supplente breve con una profonda modifica alle norme relative alla ricostruzione di carriera.
È uno dei punti delle linee guida per la firma del prossimo contratto, approvate dal Consiglio nazionale Anief, svoltosi a Roma il 23 marzo. Per la parte economica si chiede la valorizzazione del ruolo degli insegnanti come negli altri Paesi europei e del lavoro svolto dal personale Ata il cui profilo e le cui responsabilità sono profondamente diverse da quelle fissate 30 anni fa. Marcello Pacifico, presidente Anief: “Basta firmare contratti che non recuperano nemmeno l’aumento del costo della vita e sviliscono la funzione docente e chi lavora nella scuola dell’autonomia. Il nostro ufficio legislativo ha trovato le risorse per garantire aumenti di quasi 3.000 euro annui a dispetto delle poche centinaia di euro autorizzate dal Parlamento. Ora il ministro Bongiorno autorizzi le linee d’indirizzo per firmare l’accordo quadro e avviare i tavoli per la firma del nuovo contratto”.
Gli stipendi dei docenti e Ata della scuola italiana non sono per nulla ancorati agli standard europei e continuano a essere i più bassi della pubblica amministrazione. Come se non bastasse le retribuzioni medie dei lavoratori italiani hanno perso mille euro di potere d’acquisto negli ultimi sette anni per effetto del blocco contrattuale tra il 2008 e il 2016 e del mancato recupero dell'inflazione nell’ultimo triennio. Come risolvere questa situazione in presenza delle ristrettezze di bilancio? L’Anief ha trovato una soluzione: basta utilizzare i risparmi di spesa già destinati dalla legge alla carriera del docente e al settore scolastico.
PER APPROFONDIMENTI:
Ai docenti aumenti medi di 17 euro, a chi non lavora 780 euro di reddito di cittadinanza: è giusto?
PA e SCUOLA – Sì del Parlamento agli aumenti proletari dei dipendenti pubblici
SCUOLA e P.A. – A 3,3 milioni di dipendenti stipendi incrementi tra 8 e 14 euro dal 1° aprile 2019
Stipendi docenti italiani sotto di 9 mila euro rispetto alla media UE
Stipendi, in Italia persi mille euro di potere d’acquisto negli ultimi sette anni
Stipendi, la politica inneggia agli aumenti ma da aprile solo 8 euro in più