Dopo dieci anni di ricorsi vinti nei tribunali, nella bozza presentata dal Miur ai sindacati viene finalmente riconosciuto il diritto al reinserimento per i docenti depennati. Confermato anche il cambio di provincia, grazie alla storica vittoria sul trasferimento a pettine del 2001. Rimane, purtroppo, l’ingiusta chiusura per tutti gli altri docenti abilitati dopo tale data, i diplomati magistrale, Itp, educatori, Afam, mentre rimangono fuori dal doppio canale i precari con 36 mesi. Proprio come chiede il giovane sindacato da anni in tribunale, passa l'interpretazione dell'ufficio legale sull'applicazione della Legge 143/04: presto, in centinaia potranno prendere i ruoli. Anief ribadisce la necessità di riaprire le GaE a tutto il personale abilitato, confermare i contratti già sottoscritti a tempo indeterminato e assegnati con riserva, ripartire con una nuova stagione di corsi abilitanti per il personale in possesso di 36 mesi di servizio o anche già di ruolo
Il Ministero dell’Istruzione apre alla possibilità del reinserimento nelle GaE dei docenti che negli anni scorsi non avevano presentato domanda di aggiornamento e che erano stati ingiustamente depennati: comincia dunque a scricchiolare l’inamovibilità delle GaE, dove sono oggi inseriti 35.878 docenti di posto comune, 1.707 dei quali anche con specializzazione nel sostegno. La conferma è arrivata dal Miur, nel corso dell’incontro tenuto con i sindacati per un’informativa sull’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento dei docenti precari valide per il triennio 2019/22, da effettuare con probabilità tra fine aprile e maggio attraverso il sistema telematico Istanze on line.
Diverse novità
Rispetto all’ultimo aggiornamento, ci sono diverse novità contenute nella bozza del decreto che sarà pubblicato nei prossimi giorni e riassunte dalla rivista Orizzonte Scuola. Premesse che la validità delle graduatorie riguarderà gli anni scolastici 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022 e saranno utilizzate per le assunzioni a tempo indeterminato, per supplenze annuali fino al 31 agosto e supplenze fino al termine delle attività didattiche (30 giugno), da questa tornata daranno anche la possibilità di trasferirsi in province in cui le graduatorie sono già vuote, oltre che quella del reinserimento per i docenti depennati per non aver presentato domanda di aggiornamento e la valutazione del servizio svolto, presso le sezioni “primavera”, dai docenti scuola dell’infanzia e primaria.
Sarà quindi possibile chiedere la permanenza o l’aggiornamento del punteggio con cui si è stati inseriti in graduatoria; il reinserimento dei docenti depennati per non aver presentato domanda di aggiornamento; la conferma dell’iscrizione con riserva o lo scioglimento della stessa; il trasferimento da una provincia ad un’altra, anche per i docenti inseriti con riserva. È bene ricordare anche che la mancata presentazione della domanda comporta la cancellazione dalla graduatoria per gli anni scolastici successivi.
Al punteggio già posseduto, prosegue la rivista specializzata, si aggiungerà quello relativo ai nuovi titoli e servizi conseguiti successivamente al 10 maggio 2014 ed entro la data di scadenza del termine di presentazione delle domande, ovvero a quelli già posseduti, ma non presentati entro la suddetta data del 10 maggio 2014. I servizi svolti, successivamente, a quest’ultima data, dovranno essere dichiarati solo se l’aspirante non abbia raggiunto, per l’anno scolastico 2013/2014, il punteggio massimo consentito.
Per quanto riguarda i docenti con diploma magistrale ancora inseriti con riserva, questi potranno aggiornare il punteggio, cambiare provincia o esprimere l’opzione di permanenza come i docenti inseriti a pieno titolo. Infine, sulla base delle Adunanze Plenarie del Consiglio di Stato del 20 dicembre 2017 n. 11 e del 27 febbraio 2019 n. 5, i docenti in possesso di diploma magistrale destinatari di sentenze di merito sfavorevoli, non potranno presentare istanza di aggiornamento. In contemporanea , infine, si aggiorneranno anche le graduatorie di istituto di prima fascia.
Il commento di Marcello Pacifico, presidente Anief
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “è ora evidente che l’impuntatura dell’amministrazione di cancellare per sempre i docenti dalle graduatorie provinciali, cassata in svariate occasioni dai giudici che abbiamo sollecitato, era priva di fondamento giuridico. Ma è anche la conferma che la nostra battaglia sulla cattiva gestione delle graduatorie ad esaurimento è giusta. E che prima o poi il diritto dei precari prevale su tutto”.
“Inoltre, la parziale apertura del Ministero dell’Istruzione – continua il leader dell’Anief – dimostra che le GaE non sono una barriera fisica e insormontabile. In particolare, la decisione di consentire il reinserimento dei depennati, da noi rivendicata con forza da diversi anni, se confermata, sarà una storica vittoria per Anief. È anche la dimostrazione che il diritto e la giustizia si incontrano davvero”.
“Forti di questa convinzione – afferma il sindacalista autonomo - continuiamo ora la nostra battaglia per aprire le GaE a tutti i docenti che ne hanno pieno diritto. Anche perché lo stesso Miur ha diramato i numeri dei docenti oggi presenti nelle GaE. E sono eloquenti: basta dire che per le scuole medie sono rimasti appena 614 candidati. E anche se negli altri gradi sono di più, il numero rimane a dir poco esiguo se si pensa alle altissime disponibilità di posti vacanti. E che anche quest’anno non saranno assegnati in ruolo, perché nel frattempo i concorsi sono in alto mare. Ed ecco perché, parallelamente, proseguono le nostre istanze per far risarcire ed assumere i precari con almeno 36 mesi di servizio svolto”.
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