L’Anief segue in questi giorni lo svolgimento dei tavoli di confronto per la preparazione della Politica di Coesione Europea 2021‐2027. Ai tavoli sono invitati a partecipare i rappresentanti di tutte le amministrazioni regionali e delle province autonome, le amministrazioni centrali, i rappresentanti dei sindacati e delle imprese.
Si stanno svolgendo a Roma in questi giorni i tavoli di confronto partenariale con la finalità di definire le modalità di gestione dei Fondi europei e mettere in luce le specifiche sfide che l’Italia deve continuare ad affrontare. I temi al centro del confronto per “Un’Europa più sociale” sono l’istruzione e la formazione, l’inclusione e la protezione sociale, l’occupazione. Tra gli obiettivi del tavolo di confronto emergono le questioni della parità di accesso all’istruzione e alla formazione e l’ingresso nel mondo del lavoro.
Nella distribuzione delle risorse per realizzare gli obiettivi di istruzione, inclusione e formazione c’è una netta preponderanza del Mezzogiorno che si vede assegnato il 63% delle risorse a fronte del 34% del Centronord rispetto a un totale di 24,3 miliardi, programmato per il 2014-2020. La maggior parte di queste risorse nell’intervallo 2014-2020 è stata impiegata a sostegno dell’occupazione. Anche per la programmazione del periodo 2021-2027 l’occupazione registra il primato, seguono l’inclusione e l’istruzione.
Nell’ambito dell’istruzione i risultati che le politiche di coesione intendono raggiungere sono di grande attualità. Si punta a investire nella formazione per competenze, nell’apprendimento permanente ma anche innalzare il livello di istruzione della popolazione adulta e a qualificare l’offerta dell’istruzione. Centrale è anche la lotta alla dispersione scolastica che richiede uno sforzo sinergico con le politiche regionali per la formazione professionale. Ricordiamo che il tasso di abbandono scolastico tra gli studenti italiani è tra i peggiori d’Europa, l’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione è aumentata negli ultimi 2 anni attestandosi, nel 2018, al 14,5%.
Per realizzarle questi obiettivi occorrono interventi sugli allievi, sugli insegnanti oltre che sull’edilizia scolastica. Quest’ultimo è un tema di grande rilievo sia per le questioni di sicurezza sia perché è provata la relazione tra il rinnovamento degli edifici scolastici e una più lunga permanenza degli allievi nei contesti formativi. L’auspicio dei rappresentanti delle politiche di coesione e quello dell’Anief è che la politica nazionale sia altrettanto sensibile alle questioni emergenti e disponibile a un confronto sulle iniziative promosse.