Incredibile la motivazione. Anief invita i ricorrenti ad appellarsi con urgenza in Consiglio di Stato per l’ammissione alle prove scritte del 14-15 dicembre. Con la sentenza n. 806/2010, infatti, già i giudici di secondo grado hanno avuto modo di annullare prove pre-selettive non congrue con il bando di concorso.
Anief sta inviando nella giornata di oggi a tutti i ricorrenti le istruzioni operative per costituirsi in giudizio (invio documentazione entro le ore 12 di lunedì 28 novembre 2011 per Raccomandata 1 al nuovo indirizzo che sarà indicato direttamente, sito nella città di Roma dove deve pervenire il plico entro le ore 19 di mercoledì 30 novembre, per essere il ricorso notificato il 1 dicembre stesso) e richiedere un provvedimento d’urgenza dai giudici di Palazzo Spada, prima dello svolgimento delle prove scritte, che ne imponga l’ammissione con riserva alle stesse. Anief, infatti, non ritiene sufficiente la motivazione fornita dai giudici del Tar Lazio con cui hanno respinto il ricorso: “considerato che non hanno superato la prova pre-selettiva”, oggetto proprio del tema del gravame.
Per l’Anief, i quesiti, pur essendo necessariamente espressione di un’ampia discrezionalità (non sindacabile in linea di principio dal giudice amministrativo), avrebbero dovuto logicamente essere predisposti in maniera idonea a permettere l’accertamento della preparazione richiesta per il concorso. Anief, nel ritenere che il procedimento di formulazione dei quesiti non ha osservato il concetto di elementi o nozioni di diritto, prescritto dal bando, non chiede la rilevazione della violazione di un criterio di selezione o del dovere di attribuire i punteggi alle risposte, ma un vizio logico-procedimentale dell’azione amministrativa di valutazione, ravvisando contrasto con una specifica previsione inerente al livello della preparazione richiesta e da accertarsi mediante i questionari. Anief denuncia il dovere (della società incaricata) di formulare criteri atti alla corretta applicazione del bando con riguardo ai questionari, l’illogicità e il difetto di istruttoria a carico degli atti gravati, per aver pronunziato un’inidoneità del ricorrente sulla base di prove selettive formulate in modo non rispettoso delle cennate indicazioni del bando sul punto che prevedevano tutte le risposte esatte. Non si è chiesto, infatti, di annullare alcuna norma del bando ma gli atti della procedura che, in sua violazione, presentavano le illogicità e le insufficienze riscontrate, vale a dire la valutazione di inidoneità del candidato ed il verbale summenzionato, da annullare per la parte non recante alcun criterio nella formulazione dei quesiti costituendo una non corretta applicazione del bando, seppur sotto un profilo omissivo.
Anief ritiene che i ricorrenti abbiano tutto il diritto ad una specifica ed approfondita istruttoria del tribunale sulle procedure concorsuali finora espletate, considerato che lo stesso ministro uscente ha sconfessato l’operato di quei consulenti che sono stati chiamati, non si sa ancora ad oggi da chi, a scrivere quei quesiti da cui il 20% è stato cancellato a una settimana dalla prova. I provvedimenti cautelari invocati mirano proprio a evitare brutte sorprese quando si deciderà il merito dei ricorsi, quando potrebbe essere sospesa tutta la procedura concorsuale e annullato ogni elenco definitivo dei vincitori, o ancora stabilito un pesante risarcimento danni a favore dei ricorrenti, lasciando una magra e crudele illusione anche a quelle migliaia di colleghi che continueranno a studiare e a prepararsi per superare un concorso finora mal gestito, poco trasparente e pieno di errori, comunque, una brutta pagina della scuola italiana.
I ricorrenti dei ricorsi 8814, 8815 (Avv.ti Ganci-Miceli) e 8822 (Avv. Mendicino) che non riceveranno entro le ore 23 di venerdì 25 novembre le istruzioni operative ed il mandato per ricorrere, dovranno inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. con oggetto “istruzioni operative appello CdS non-idoneo”. Si prega di attendere tale orario prima di segnalare l'eventuale mancata ricezione, le mail inviate prima delle ore 23:00 non riceveranno risposta.
I ricorrenti del ricorso 8820 (Avv. Speranza), invece, saranno contattati via mail direttamente dal legale, che provvederà d'ufficio alla presentazione dell'istanza di appello in Consiglio di Stato.