Un altro duro colpo inferto dall’ANIEF al progetto di reclutamento regionale del personale scolastico della provincia di Trento, a cui mirano alcuni governatori del Nord. Saltano i 40 punti in più assegnati per ogni anno di supplenza nelle scuole trentine, dopo le code. Graduatorie ancora una volta da rifare.
L’ordinanza dei giudici segue un duro comunicato della UE all’Italia riguardo le discriminazioni nelle assunzioni al pubblico impiego della provincia di Bolzano causate sempre dalla valorizzazione dei residenti.
Così hanno deciso i giudici del TAR di Trento, che, su ricorso (n. 75/2010) presentato dal legale dell’ANIEF (avv. Pinamonti) per alcuni docenti suoi iscritti, hanno con un’ordinanza cautelare (n. 73/2010) sospeso provvisoriamente l’efficacia del c. 1, art. 9, oltre che del c. 2, art. 1 del bando del 15.1.10 di aggiornamento straordinario delle graduatorie provinciali di Trento, perché hanno ritenuto la dedotta questione di legittimità costituzionale del c. 8, art. 67 della Legge provinciale 19/09 non manifestamente infondata e rilevante ai fini della decisione nel merito della controversia, per cui hanno stabilito di disporre con separata ordinanza la remissione degli atti alla Corte costituzionale. Tale dispositivo, voluto dalla Giunta provinciale, prevedeva all’atto dello straordinario aggiornamento delle graduatorie quadriennali del personale docente (avvenuto sempre per via di un altro ricorso promosso dall’ANIEF contro l’inserimento in coda previsto da un’altra legge anch’essa al vaglio dei giudici della suprema corte) l’attribuzione di ulteriori 40 punti (ai 12 punti valutati) per ogni anno di servizio svolto in una qualsiasi scuola della provincia autonoma di Trento per un massimo di cinque anni valutabili (200 punti). Il Collegio ha accolto la tesi del Sindacato che aveva denunciato la violazione degli artt. 97 e 3 Cost., posto che la sede di svolgimento del servizio non potrebbe depotenziare i titoli di studio e di esperienza dell’insegnante; degli artt. 3, 4 e 120 Cost., in quanto sarebbe per tale via ostacolata la libera circolazione del personale insegnante fra le regioni; degli artt. 117 Cost. e 149 e 150 del trattato U.E., nonché del canone generale di ragionevolezza delle leggi, visto l’elevato punteggio attribuito in via retroattiva in ragione della sola continuità di servizio in Provincia di Trento. Le graduatorie provvisorie pubblicate soltanto il 17 giugno, dove sono inseriti migliaia di docenti, sono ora da rifare. Laddove l’intendenza scolastica della Provincia non si adegui tempestivamente all’ordinanza del giudice, l’ANIEF è pronta a proporre ricorso per l’annullamento delle graduatorie definitive per tutti gli altri docenti che potranno dimostrare di essere stati collocati in dette graduatorie in posizioni arretrate rispetto a quelle che sarebbero loro spettate in base alla normativa provinciale a regime.
Sia l’Europa, sia la giustizia italiana - commenta a caldo Marcello Pacifico, presidente dell’ANIEF - ci dicono che è illegittima qualsiasi norma che introduca delle barriere alla libera mobilità dei lavoratori (graduatorie di coda) o dei criteri discriminanti nell’assunzione del personale della pubblica amministrazione (punteggi aggiuntivi legati al servizio svolto nella provincia di residenza). Siamo contenti di questa pronuncia, che rispecchia anche una precisa presa di posizione della UE, e che dovrebbe contribuire ad allontanare il pericolo dell’introduzione di albi regionali o domicili professionali, evidentemente incostituzionali perché sottesi agli stessi principi censurati. Non si tratta soltanto di diritti soggettivi legati alla parità di trattamento tra cittadini ma anche del diritto della collettività ad avere un servizio migliore da parte dello Stato in tema di selezione di personale più preparato. Attualmente tutte le norme approvate dal legislatore contro questi principi (c. 4-ter, art. 1 della Legge 167/09 voluta dal Ministro Gelmini per evitare il commissariamento disposto dal TAR su richiesta dell’ANIEF, c. 8, art. 67 della Legge provinciale di Trento 19/09 e il c. 2-bis, art. 92 della legge provinciale n. 5/06 voluti dall’Assessore di Trento Dalmaso per favorire i residenti contro i ricorsi ANIEF), sono al vaglio della corte costituzionale. La nuova vittoria dell’ANIEF nei tribunali dimostra come, ancora una volta, il Sindacato sia interprete fedele dei principi della legalità, d’imparzialità e di buon andamento della pubblica amministrazione.
Link utili:
La remissione alla corte costituzionale sull’inserimento in coda nelle graduatorie di Trento
Graduatorie regionali sotto i peggiori auspici. La Ue accusa Bolzano di discriminazione
N.B.: Riapertura termini per aderire al ricorso contro l’attribuzione del bonus di 40 punti.
Onde evitare ritardi nell’esecuzione delle ordinanze ad anno scolastico iniziato, in attesa della decisione della Sovrintendenza circa l’esecuzione dell’ordinanza cautelare n. 73/10, i docenti iscritti all’ANIEF che non hanno ricorso, illo tempore, ma che intendono ricorrere oggi e impugnare direttamente le graduatorie definitive non appena saranno pubblicate, nel caso in cui prevedano la decurtazione del punteggio aggiuntivo di punti 40 vista la sospensione del c. 1, art. 9, oltre che del c. 2, art. 1 del bando del 15.1.10, devono seguire le istruzioni operative presenti a questo link, alla voce “Ricorso annullamento bonus 40 punti per Trento") dove ovviamente fa fede la nuova data di scadenza del 2 luglio 2010 come invio del plico a Palermo.
L’ANIEF contro albi regionali o domicili professionali