L’8 maggio abbiamo inviato al ministero delle proposte di modifica alla bozza d’ordinanza sulla valutazione finale degli alunni per l’anno scolastico 2019/2020 e prime disposizioni per il recupero degli apprendimenti
“L’inizio dell’anno prossimo sarà difficilissimo. Molto lentamente riprenderemo la nostra vista scolastica ordinaria – commenta Marcello Pacifico, Presidente Nazionale Anief – I docenti e gli alunni non possono in contemporanea iniziare la classe successiva e affrontare il piano di integrazione degli apprendimenti per un intero anno scolastico. Bisognerebbe concentrare l’attività di recupero in fase iniziale. In questa bozza sembra che il lavoro di questi mesi dei docenti sia considerato poco professionale mentre bisognerebbe riconoscerne la serietà e validità”
Nell’articolo 1 la bozza prevede che gli alunni ammessi con votazioni insufficienti debbano frequentare un piano di apprendimento individualizzato, senza che ci siano indicazioni sulle modalità e tempistiche di realizzazione per predisporre un’organizzazione adeguata dell’anno scolastico successivo.
Solo nel successivo articolo 6 della bozza si prevede che l’intero anno scolastico 2020/2021 possa essere considerato per il piano di apprendimento.
“L’articolo 6 andrebbe abrogato con tutti i suoi commi e riscritto integralmente – continua Marcello Pacifico - È preferibile organizzare i piani di apprendimento prima dell’inizio dell’anno scolastico successivo o spostare l’inizio del prossimo anno in avanti per permettere un recupero solido degli apprendimenti. In molte materie, gli argomenti affrontati quest’anno sono propedeutici per iniziare l’anno scolastico successivo. Svolgere il recupero durante tutto l’anno non solo rischia di non far recuperare le lacune, ma di crearne di nuove e insuperabili sui saperi dell’anno prossimo.”
Resta confermata la possibilità di non ammettere gli alunni alla classe successiva, ma solo in presenza di situazioni in cui non si sia in possesso di alcun elemento di valutazione per cause non riconducibili a difficoltà oggettive a seguire la didattica a distanza come la mancanza di strumentazione o problemi di connettività di rete. Tali situazioni devono essere state reiterate anche prima della sospensione delle attività didattiche in presenza.
L’eventuale decisione della bocciatura dovrà avvenire però all’unanimità.
“È giusto salvaguardare gli alunni che non hanno avuto la possibilità di seguire le lezioni per motivi oggettivi e non dipendenti dalla loro volontà ma per mancanza di strumentazione informatica e di connessione ad internet – interviene Stefano Cavallini Segretario Generale Anief – penso soprattutto alle famiglie economicamente di fascia debole, ma così facendo non si tiene in considerazione il lavoro svolto dai docenti. Già il ministro, a nostro avviso, ha commesso una leggerezza dicendo che tutti sarebbero stati ammessi alla classe successiva già ad aprile, ma ora, per poter anche respingere un alunno che ha frequentato sporadicamente e non per problemi di strumentazione non riconducibili alla sua volontà, bisogna deliberarlo all’unanimità? Basta quindi aver studiato benino una materia per essere promossi. Un criterio basato sulla maggioranza anche elevata, per esempio 4/5 dei componenti del consiglio di classe, sarebbe più equo e giusto.”