Reso pubblico il Documento inviato dal Comitato Tecnico Scientifico al Ministero dell'Istruzione sulla rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico per lo svolgimento dell’esame di stato nella scuola secondaria di secondo grado. Marcello Pacifico (Anief): “Nel documento del CTS ci sono delle criticità che ci preme evidenziare in modo che le misure che andrà ad adottare il Ministero tutelino effettivamente i diritti di tutti i soggetti interessati. Gli esami di stato in presenza devono essere svolti all'insegna della salvaguardia effettiva della salute di lavoratori e alunni”.
L'Anief, sindacato da sempre attento alla tutela dei diritti dei lavoratori della scuola e degli alunni, analizza il documento prodotto dal Comitato Tecnico Scientifico e inviato al Ministero dell'Istruzione, reso pubblico ieri, evidenziando criticità, alcune di non poco rilievo, e avanzando proprie proposte di modifica e integrazione dello stesso che porterà all'attenzione del Ministero dell'Istruzione affinché gli esami di stato conclusivi della scuola secondaria, in questa particolare situazione di emergenza, si svolgano effettivamente in sicurezza e nel rispetto dei diritti di tutti.
IL DOCUMENTO PUNTO PER PUNTO – L'ANALISI ANIEF
Misure di sistema
Il Comitato Tecnico Scientifico approfondisce, come primo punto della sua analisi, l'impatto degli spostamenti correlati all’effettuazione dell’esame di stato sulla motilità e invita, pertanto, il Ministero dell'Istruzione a predisporre un calendario di convocazione dei candidati scaglionato suggerendo, inoltre, “l’utilizzo del mezzo proprio”.
Pur comprendendo le motivazioni alla base dell’indicazione di suggerire l’utilizzo di mezzo proprio per raggiungere la sede di svolgimento degli esami, secondo il sindacato Anief appare utile pensare anche a predisporre l'attivazione di protocolli specifici in grado di fornire alternative alla mobilità individuale. In tal senso, è necessario – soprattutto nelle grandi città – adottare tutte le misure che incentivino l’utilizzo dei mezzi pubblici, anche eventualmente organizzati ad hoc, garantendo, ovviamente, livelli adeguati di sicurezza per i fruitori. “Non dobbiamo dimenticare – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che la mobilità non riguarda esclusivamente i candidati ma anche i docenti, i Dirigenti Scolastici e tutto il personale ATA che saranno interessati dall'espletamento del complesso delle operazioni di svolgimento degli esami di stato in presenza e la cui mobilità non può essere “scaglionata”. Appare utile e non secondario, quindi, valutare in base all'effettiva realtà territoriale e al numero dei soggetti interessati la possibilità di organizzare anche mezzi di trasporto pubblico che, in sicurezza, garantiscano l'afflusso verso le scuole sede d'esame, non affidandosi esclusivamente all'utilizzo del mezzo di trasporto individuale”.
Misure di pulizia e di igienizzazione
Il Comitato Tecnico Scientifico, nella sua analisi, prevede che, prima dell'inizio delle procedure relative agli esami di stato, il Dirigente scolastico assicuri “una pulizia approfondita, ad opera dei collaboratori scolastici, dei locali destinati all’effettuazione dell’esame di stato, ivi compresi androne, corridoi, bagni, uffici di segreteria e ogni altro ambiente che si prevede di utilizzare”, ritenendo tale previsione come “misura sufficiente nel contesto scolastico” e specificando anche che “non sono richieste ulteriori procedure di disinfezione”.
L'Anief evidenzia come, invece, proprio nel rispetto della salute e dei diritti dei lavoratori e degli studenti, sarebbe necessario procedere a effettuare una sanificazione completa di tutti gli edifici scolasti, così come previsto dalla normativa per il riavvio e la riapertura di altre attività di accesso al pubblico dopo la chiusura e avvalendosi di ditte esterne specializzate o di analoghi servizi interni all’ente gestore degli edifici scolastici (comuni, province, città metropolitane). “Gli interventi di sanificazione preliminare sono, secondo il nostro sindacato, necessari per garantire ambienti sicuri sia per i lavoratori sia per gli alunni e i loro accompagnatori e questi dovranno concludersi, ovviamente, in tempo utile per consentire, sempre valutando l’evoluzione anche futura del quadro epidemiologico, la riunione plenaria delle commissioni negli edifici entro il 15 giugno 2020”.
Alle quotidiane operazioni di pulizia, inoltre, il Comitato Tecnico Scientifico aggiunge, sempre a carico dei Collaboratori Scolastici, “misure specifiche di pulizia delle superfici e degli arredi/materiali scolastici utilizzati nell’espletamento della prova” da espletarsi “al termine di ogni sessione di esame (mattutina/pomeridiana)”. L'Anief ritiene ovviamente necessaria questa richiesta di surplus di lavoro a carico dei collaboratori scolastici, previo, però, espletamento della già segnalata procedura di preventiva sanificazione degli ambienti e, proprio considerando il maggior carico di lavoro derivante dalla realizzazione di interventi connotati da evidente specificità e dalla necessità di espletamento degli stessi con maggior attenzione, frequenza e grado di accuratezza, ritiene indispensabile che, preso atto di quanto segnalato dal CTS, il Ministero dell'Istruzione preveda un bonus economico specifico per il personale coinvolto, da riconoscere con la rata stipendiale del mese di agosto per il personale a tempo indeterminato o con contratto al 31 agosto, ovvero con emissione speciale in tutti gli altri casi. “La determinazione da parte del Ministero dell'Istruzione di un bonus aggiuntivo per il personale ATA in vista del surplus di lavoro che viene loro richiesto dal Comitato Tecnico Scientifico per attuare lo svolgimento degli esami di stato in presenza da noi suggerita – spiega il Presidente Anief - dovrebbe essere oggetto di attività negoziale specifica tra Ministero dell’istruzione e OO.SS. rappresentative del comparto istruzione e ricerca prima delle operazioni di inizio degli esami di stato e, dunque, entro il 5 giugno 2020. Non è possibile, a nostro avviso, infatti, che si richieda ai CS un aumento del normale carico di lavoro senza riconoscere loro un adeguato compenso aggiuntivo”.
Misure organizzative
Nell'elaborazione del documento da parte del CTS, è previsto che ciascun componente della commissione convocato per l’espletamento delle procedure per l’esame di stato dichiari con autocertificazione “l’assenza di sintomatologia respiratoria o di febbre superiore a 37.5°C nel giorno di avvio delle procedure d’esame e nei tre giorni precedenti; di non essere stato in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni; di non essere stato a contatto con persone positive, per quanto di loro conoscenza, negli ultimi 14 giorni”.
L'Anief ritiene, invece, necessario provvedere oltre alla suddetta dichiarazione in autocertificazione, a una rilevazione sistematica in ingresso della temperatura tramite termo scanner o termometro a infrarossi con registrazione su apposito registro, da effettuarsi a cura del personale della Croce Rossa Italiana presente presso l’istituzione scolastica ai sensi della specifica convenzione sottoscritta dal Ministero dell'Istruzione in data 12 maggio 2020 e che questa sia prevista non solo, ovviamente, nei confronti dei membri della commissione, ma di tutti i soggetti interessati, ivi compresi i candidati, gli accompagnatori, il personale ATA e i Dirigenti Scolastici. “La Convenzione sottoscritta con la CRI lo scorso 12 maggio – commenta Pacifico – prevede che la stessa fornisca supporto specifico alle Istituzioni Scolastiche e sarebbe il caso che la loro presenza non sia solo a richiesta, ma già determinata e che la rilevazione della temperatura in ingresso da parte del personale della CRI sia considerata dal Ministero come obbligatoria per tutti coloro i quali, a qualsiasi titolo, accederanno ai locali sede di esami di stato. Questa misura appare indispensabile, a nostro avviso, proprio per una tutela attenta e responsabile della salute di tutti”.
Ferma restando la necessità di provvedere allo scaglionamento orario della presenza dei candidati a scuola per l’espletamento dell’esame, inoltre, e preso atto della possibilità prevista dal CTS per i candidati di essere accompagnati da una persona, l'Anief ritiene necessario prevedere anche la partecipazione allo svolgimento dello stesso anche di almeno una persona esterna alla commissione (altro studente della classe, genitore, etc) per garantire la necessaria trasparenza allo svolgimento delle operazioni anche in caso di assenza dell'eventuale accompagnatore del candidato.
Organizzazione dei locali scolastici e misure di prevenzione per lo svolgimento dell’esame
Il Comitato Tecnico Scientifico evidenzia la necessità, per i componenti della commissione, di indossare per l’intera permanenza nei locali scolastici la “mascherina chirurgica che verrà fornita dal Dirigente Scolastico che ne assicurerà il ricambio dopo ogni sessione di esame (mattutina /pomeridiana)”, per quanto riguarda il candidato e l’eventuale accompagnatore, invece, prevede che questi “dovranno indossare per l’intera permanenza nei locali scolastici una mascherina chirurgica o di comunità di propria dotazione”. L'Anief segnala il rischio di tale previsione e ritiene necessario prevedere, invece, che la scuola fornisca una mascherina chirurgica anche al candidato e all’accompagnatore, nel caso in cui quest’ultimo sia l’unico ad assolvere alla funzione di testimone esterno alla commissione durante lo svolgimento dell’esame.
I locali scolastici destinati allo svolgimento dell’esame di stato, inoltre, “dovranno prevedere un ambiente dedicato all’accoglienza e isolamento di eventuali soggetti (candidati, componenti della commissione, altro personale scolastico) che dovessero manifestare una sintomatologia respiratoria e febbre. In tale evenienza il soggetto verrà immediatamente condotto nel predetto locale in attesa dell’arrivo dell’assistenza necessaria attivata secondo le indicazioni dell’autorità sanitaria locale. Verrà altresì dotato immediatamente di mascherina chirurgica qualora dotato di mascherina di comunità”. L'Anief evidenzia come alcuna indicazione venga esplicitata dal CTS riguardo le successive e necessarie operazioni da effettuare riguardo a quello che viene definito “ambiente dedicato all’accoglienza e isolamento di eventuali soggetti che dovessero manifestare una sintomatologia respiratoria e febbre” se utilizzato effettivamente per isolare un soggetto individuato come “a rischio” avendo manifestato sintomatologia respiratoria e febbre. “È evidente che tale punto debba essere integrato con indicazioni specifiche – continua il giovane sindacalista autonomo - di sanificazione di quel locale ed è parimenti evidente che non solo tale funzione non può essere svolta dal personale ATA, ma sarebbe il caso di prevedere la predisposizione di non uno, ma più ambienti atti allo scopo per l'evidente impossibilità di riutilizzarlo nell'immediato o in caso si rilevino più soggetti “a rischio” nella stessa sessione. Sarebbe opportuno, inoltre, prevedere che l’accompagnamento di soggetti che dovessero manifestare sintomi sospetti durante lo svolgimento delle operazioni presso il locale appositamente e preventivamente individuato, sia effettuato dal personale della Croce Rossa Italiana presente presso l’istituzione scolastica ai sensi della già citata convenzione sottoscritta in data 12 maggio 2020”.
Indicazioni per i candidati con disabilità
IL CTS, infine, riguardo le indicazioni fornite al Ministero per i candidati con disabilità, prevede che “il Consiglio di Classe, tenuto conto delle specificità dell’alunno e del PEI, ha la facoltà di esonerare lo studente dall’effettuazione della prova di esame in presenza, stabilendo la modalità in video conferenza come alternativa”. Al fine di stabilire se il candidato disabile possa o meno effettuare l’esame in presenza o se preferire che lo espleti nella modalità a distanza, oltre alle indicazioni del PEI, l'Anief ritiene necessario acquisire espresso parere del medico referente, da mettere a disposizione non solo del Consiglio di Classe, ma anche della commissione d’esame. “La tutela dei nostri alunni più fragili – conclude Pacifico – deve essere una priorità soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria e considerando anche la particolare situazione non solo di salute che potrebbe essere variata, ma anche psicologica che il singolo ragazzo potrebbe attraversare. Riteniamo utile, quindi, che il parere del medico che segue e conosce l'alunno sia da ritenere come indispensabile per far sì che il Consiglio di Classe e la commissione d'esame possa garantirgli quanto più possibile di svolgere non solo in sicurezza, ma anche con serenità la prova conclusiva del suo percorso di studi”.