Il sindacato, a seguito di numerose sollecitazioni da parte del personale scolastico in merito a molteplici interpretazioni e a diverse circolari emanate in molti istituti scolastici che presentano non piccole distorsioni sulla fruizione e programmazione delle ferie per il personale ATA, ha inviato una nota sindacale a tutte le istituzioni scolastiche al fine di fare chiarezza sul predetto diritto
Nella nota, la giovane organizzazione sindacale ha precisato che l’istituto delle ferie per il personale ATA, come stabilito dall’art. 13 del CCNL, costituisce un diritto irrinunciabile e deve essere fruito durante l’anno scolastico, compatibilmente con le esigenze di servizio e tenuto conto delle richieste di ogni singolo dipendente. Una diversa lettura della normativa o una imposizione in ordine al periodo in cui godere del diritto non trova giustificazione neanche nel periodo di difficoltà e di emergenza che la scuola italiana e il paese sta attraversando, configurandosi come illegittima.
Le ferie, pertanto, devono essere sempre richieste dal personale ATA al dirigente scolastico, secondo le modalità e i termini stabiliti dalla contrattazione d’istituto, e compatibilmente con le esigenze di servizio è permesso al personale ATA di frazionare le ferie in più periodi. La fruizione delle stesse dovrà comunque essere effettuata nel rispetto dei turni prestabiliti, assicurando al dipendente il godimento di almeno 15 giorni lavorativi continuativi di riposo nel periodo 1 luglio - 31 agosto. Chiaramente, le ferie non godute, di norma, potranno essere fruite non oltre il mese di aprile dell’anno successivo, sentito il parere del DSGA.
Marcello Pacifico presidente nazionale Anief dichiara: “Il difficile momento che il paese sta attraversando non può giustificare distorsioni nell’interpretazione della normativa di riferimento e non può valicare gli organi preposti ad una migliore organizzazione dei lavori dell’istituto e ci si riferisce in particolari ai compiti riferibili alla contrattazione d’istituto. Ci si augura, pertanto, che ai lavoratori venga riconosciuto sempre il diritto tracciato dalla regolamentazione di riferimento”.