Qualche giorno fa Anief ancora una volta è stata audita all'Aran per portare a conclusione i lavori nel rispetto dell’art. 34 CCNL di aprile 2018, in vista del prossimo anno scolastico e del prossimo CCNL; è stata l’occasione per riconfermare la posizione e le proposte già espresse in occasione dei precedenti incontri e per riassume sinteticamente i punti ritenuti essenziali dalla giovane organizzazione sindacale. La delegazione Anief, composta da Cristina Dal Pino e Teresa Vitiello, è stata accolta dalla Dott.ssa Marongiu, la quale ha illustrato e informato in merito all’idea di creare un documento nel quale sia delineato un modello ottimale e funzionale allo svolgimento delle attività connesse con i vari profili del personale Ata all’interno della pubblica amministrazione.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): “Al centro del dibattito anche l’organico, il personale risulta, infatti, del tutto insufficiente visto e considerato gli innumerevoli tagli effettuati in questi anni , percui si è richiesto un organico di potenziamento considerata la mole di lavoro della categoria almeno del 30% per consentire un avvio dell’anno scolastico con i protocolli di sicurezza attuabili. L'Anief lavorerà per arrivare ad un nuovo sistema di attribuzione del personale alle scuole, eliminando il vincolo del numero degli allievi con criteri diversi legati ad altri parametri. In attesa di un nuovo incontro, continuiamo a lavorare per porre sempre di più sul tavolo delle contrattazioni la grave e difficile situazione in cui si trovano gli Ata“.
Anief ha ribadito la propria posizione sottolineando che sono ormai più di 20 anni che su tali questioni si susseguono incontri tra parte pubblica e OO.SS. senza che ciò abbia avuto riflessi positivi sul ruolo e profilo del personale Ata.
Il modello sarà a breve definito in questo documento dell’Aran e sarà calato sulla realtà che vive oggi la scuola italiana anche con la nascita di nuove figure professionali per dare una nuova e più adeguata struttura Ata più adatta, dinamica, fresca e sicuramente adeguata all'evoluzione che la scuola ha vissuto negli ultimi anni. Modello che l'Aran trasmetterà al MIUR competente in merito e al MEF per la quantificazione delle risorse ovviamente economiche; come sappiamo bene per questa categoria di lavoratori i soldi non ci sono mai stati e non ci saranno sicuramente nei prossimi anni.
La domanda nasce spontanea: se a tutt’oggi i profili Collaboratore AS, Coordinatore Amministrativo e Tecnico previsti nel vecchio CCNL 2007 non sono mai stati attivati, come si può pensare a istituire Nuove professionalità? Ancora una volta gli argomenti presentati dal giovane sindacato sono stati spinosi e attuali.
Da ciò discenderebbe anche la necessità di equiparazione delle posizioni economiche con il personale sia di altre Amministrazioni statali che con il personale scolastico il quale, in virtù dello stesso titolo di studio (titolo di accesso per gli ATA sin dal 2012: diploma di istruzione di II grado), viene collocato in una tabella di livello superiore: si pensi agli ITP o ai docenti diplomati di scuola dell’infanzia e primaria nel 6° livello, mentre il personale Ata raggiunge al massimo il 4° livello.
Nel dettaglio, relativamente alle proposte ARAN
- Riguardo alla riduzione delle attuali aree dei profili del personale ATA, passando a 4 aree totali con accorpamento A e AS, con mantenimento degli attuali titoli di studio:
si ritiene che una semplificazione delle aree possa essere di giovamento all’intera organizzazione dei profili Ata, purché la scelta proposta (Area unica A/AS) preveda la definizione di un nuovo organico del Collaboratore Scolastico addetto ai Servizi della Persona (AS): dunque due diversi organici e per l’organico AS andrebbe previsto parimenti l’obbligo del possesso di specifico titolo OSA oppure OSS.
- Riguardo alla valorizzazione dell’istituto degli incarichi specifici e/o posizioni economiche al fine di risolvere le criticità derivanti dai differenti livelli di responsabilità e disagio con la possibilità di prevedere riconoscimenti particolari attraverso la corresponsione di un trattamento indennitario:
si ritiene che l’istituto degli incarichi specifici, così come quello delle posizioni economiche, debba essere totalmente revisionato e definito attraverso dei corsi di formazione legati alle competenze e non all’anzianità di servizio e le risorse da destinare alle posizioni economiche debbano essere fisse e continuative, con una nuova ridefinizione degli importi. Il personale destinatario di tali benefit dovrà essere soggetto a delle verifiche sul mantenimento delle competenze specifiche e sottoposto a corsi di aggiornamento. Particolare attenzione dovrà essere posta alla formazione del personale che si occupa dell’assistenza agli alunni disabili. Nello specifico occorre evidenziare che i beneficiari di incarichi specifici devono ricevere chiare indicazioni sulle mansioni da espletare; inoltre non si può più limitare i beneficiari dell’ex art. 7 all’assistenza agli alunni disabili senza una specifica formazione in tal senso (ad esempio possesso di titolo OSA/OSS, Corso Azienda Sanitaria o Corso Regionale qualificante per l’assistenza alla persona). Tale personale andrebbe utilizzato per specifiche e peculiari esigenze dell’Istituzione scolastica di servizio, quali piccola manutenzione, uscite per necessità didattico-organizzative, supporto alla segreteria, riordino archivio, ecc.
Anche relativamente alle posizioni economiche, pare necessario prevedere una prova selettiva, una sorta di concorso interno, al fine di consentire agli interessati, una volta superato il periodo di prova, di poter ambire alla posizione desiderata, prescindendo dal solo requisito dell’anzianità: ciò perché vanno riconosciute le vere professionalità e responsabilità di tutti i profili, ma in particola modo per i profili di Area B che nella pratica svolgono già incarichi di livello superiore, tipo, ad esempio, la sostituzione del DSGA.
Più in generale ci si dichiara contrari a descrivere le competenze professionali in modo non troppo dettagliato, anzi apertamente favorevoli a un’articolazione dei profili con un mansionario dettagliato e con un’indicazione delle competenze precise e mirate, secondo livelli di inquadramento professionale ed economico dei dipendenti della funzione pubblica, rispetto ai quali si chiede una nuova equiparazione degli altri comparti ministeriali, sulla base di quanto previsto dall'art. 52 del D. Lgs 165/2001.
Anief ha ribadito la necessità urgente di istituire una Carta Ata per la formazione come del resto era prevista già nella legge 440/97 e poi dalla Legge 107 della Buona Scuola ma a tutt’oggi nulla. Il nostro personale Ata è autodidatta.
E’ stato richiesto Bonus Mensa perché per il personale della scuola non ha diritto al “buono pasto” ma il contratto prevede il diritto alla fruizione del servizio di mensa gratuita, durante l’orario di lavoro.
La fonte normativa è l’art. 21 del nostro CCNL/2007:
- Il diritto alla fruizione del servizio di mensa gratuita riguarda il personale docente in servizio in ciascuna classe o sezione durante la refezione.
- Laddove, per effetto dell’orario di funzionamento adottato dalle singole scuole, nella sezione risultino presenti contemporaneamente due insegnanti, entrambi hanno diritto al servizio di mensa.
- Nella scuola elementare ne hanno diritto gli insegnanti assegnati a classi funzionanti a tempo pieno e a classi che svolgano un orario settimanale delle attività didattiche che prevede rientri pomeridiani, i quali siano tenuti ad effettuare l’assistenza educativa alla mensa nell’ambito dell’orario di insegnamento.
- Nella scuola media ne hanno diritto i docenti in servizio nelle classi a tempo prolungato che prevedono l’organizzazione della mensa, assegnati sulla base dell’orario scolastico alle attività di interscuola e i docenti incaricati dei compiti di assistenza e vigilanza sugli alunni per ciascuna classe che attui la sperimentazione ai sensi dell’art. 278 del decreto legislativo n. 297/94.
In questa occasione ANIEF intende anche far presente la situazione che a breve si verificherà nelle scuole in cui è presente personale ex-LSU dipendenti di cooperative che dal 1° marzo 2020 entreranno di ruolo in qualità di collaboratori scolastici. Detto personale avrà necessità di un corso di formazione specifica sulle mansioni del profilo e sul CCNL in quanto non adeguatamente preparato, né in possesso di specifica esperienza. Inoltre dal 2021, anno in cui verrà presentato il bando per l’inserimento in 3 fascia di Istituto, questi neoassunti potranno accedere alle graduatorie di profilo superiore (ad esempio Assistente Amministrativo) e, in virtù dell’art. 59, svolgere tale incarico nelle segreterie, attualmente veramente oberate di nuovi adempimenti e impegnate con nuove procedure che richiedono specifica preparazione, essendo passati da compiti esecutivi a compiti di concetto. Per tale personale andrebbe definito un sistema di valutazione del servizio reso alle dipendenze delle cooperative diverso da quello svolto alle dipendenze dirette della Pubblica Amministrazione e andrebbe altresì previsto un percorso formativo specifico: parimenti si dovrebbe agire nei confronti del personale transitato da altre Amministrazioni, come ad esempio il personale della CRI e del Corpo Forestale.
Il nostro sindacato proporrà un riesame anche delle modalità di accesso e di valutazione dei titoli occorrenti per accedere ai concorsi rivolti al Personale Ata per l’inserimento nelle Graduatorie di Istituto (III fascia) e nelle Graduatorie Provinciali (I fascia), ferme quasi integralmente ai criteri fissati con il D.M. 150 del 2001, se non addirittura con l’abrogata O.M. 59 del 1994.
Sulla necessità di attivare al più presto anche le figure prevista dall’Area C, sulla necessità di un maggiore riconoscimento al personale DSGA, A.A. e A.T. e sulla progressione verticale.