Ieri, 29 luglio 2020, ha avuto luogo l’incontro tecnico in videoconferenza con la Direzione generale del Ministero dell’Istruzione per gli ordinamenti scolastici e la valutazione, riguardante la Didattica Digitale Integrata (DDI). Per ANIEF ha preso parte all’incontro il professore Orazio de Giulii. Da quanto emerge dalle linee guida per la didattica a distanza per i docenti si prospetta un anno particolarmente impegnativo. Con le “le Linee Guida per la progettazione del Piano scolastico per la didattica digitale integrata (DDI)”, infatti, sono previste, comunque, attività didattiche digitali sincrone e asincrone. Tutto questo senza considerare minimamente o in via del tutto residuale il personale docente precario che non sarà adeguatamente formato e dotato delle idonee attrezzature se non “in via residuale rispetto agli alunni e solo ove il fabbisogno da questi espresso sia completamente soddisfatto”
Anief ha ribadito durante l’incontro con i dirigenti tecnici che tale posizione è inaccettabile: non possono continuare disparità di trattamento nei confronti dei docenti precari. Purtroppo, in questa occasione si ritroveranno a farne le spese i nostri studenti che non avranno docenti dotati di dispositivi adeguati per le esigenze della didattica a distanza. Inoltre, laddove lo fossero perché sarà consentito loro di utilizzare il proprio computer o tablet, modalità che nelle Linee Guida del Ministero dell’Istruzione è chiamata BYOD (Bring Your Own Device), questo potrà causare problemi legati alla condivisione dell’ambiente didattico con quello privato con gravi ricadute in ambito di privacy e di sicurezza della rete scolastica
Ieri, 29 luglio 2020, ha avuto luogo l’incontro tecnico in videoconferenza con la Direzione generale del Ministero dell’Istruzione per gli ordinamenti scolastici e la valutazione, riguardante la Didattica Digitale Integrata (DDI). Per ANIEF ha preso parte all’incontro Orazio de Giulii che, pur apprezzando la volontà del Ministero dell’Istruzione di fornire le Linee Guida per la progettazione del Piano scolastico per la didattica digitale integrata (DDI) del quale tutte le scuole, a prescindere dal grado di istruzione, dovranno dotarsi, non può fare a meno di rilevare alcune criticità e situazioni che prevedono di andare oltre le sole linee guida.
La Didattica Digitale Integrata dovrà essere adottata nelle scuole secondarie di II grado in modalità complementare alla didattica in presenza nonché in tutte le istituzioni scolastiche di qualsiasi grado, qualora si rendesse necessario sospendere nuovamente le attività didattiche in presenza a causa delle condizioni epidemiologiche contingenti
Le criticità del piano presentato, evidenziate da Anief, riguardano il personale docente precario ed ATA precario e di ruolo.
Tra le maggiori criticità si rilevano:
- inadeguatezza degli strumenti per il personale docente a tempo determinato che sarà coinvolto in misura maggiore, purtroppo, per ragioni sostitutive oppure per la necessità di sdoppiamento delle classi in presenza e che sarà necessario considerare anche nel caso di sospensione delle attività didattiche.
Non è pensabile che a docenti a tempo determinato le risorse siano assegnate “in via residuale rispetto agli alunni e solo ove il fabbisogno da questi espresso sia completamente soddisfatto”.
Ancora discriminazioni per tipologie di contratto su personale con stesse mansioni. È indispensabile prevedere sempre la concessione in comodato gratuito per il personale a supplenza breve e le stesse somme annuali previste con la Carta del docente per il personale con contratto a tempo determinato almeno fino al termine delle attività didattiche.
- riguardo a tutto il personale ATA, dobbiamo ora maggiormente evidenziare la necessità di disporre di strumenti per poter continuare ad operare in modalità “Smart Working” e le necessarie azioni di formazione specifiche, questo in particolare, per gli assistenti amministrativi e tecnici per i quali si richiede che siano disponibili risorse analoghe a quelle previste con la Carta del docente.
- le politiche BYOD (Bring Your Own Device) possono essere accettate nella situazione emergenziale ma sono evidenti i problemi legati alla separazione dell’ambiente privato da quello istituzionale con gravi ricadute in ambito di privacy degli utilizzatori e di sicurezza della rete scolastica.
- l’Animatore e il Team digitale non sono sufficienti alle esigenze di startup delle piattaforme digitali e di supporto applicativo al personale scolastico. Occorre prevedere un organico aggiuntivo specifico da inquadrare nel personale ATA come assistenti tecnici digitali almeno di uno per scuola.
- Riguardo agli strumenti da utilizzare ed in particolare alle piattaforme per la didattica online ovvero strumenti specifici per la fruizione dei contenuti digitali, crediamo che sia indispensabile spingersi anche oltre le sole linee guida. Infatti, possiamo pensare ad una certificazione di quelle utilizzabili e a un insieme di regole di configurazione delle stesse che sgravino quanto più possibile i Dirigenti ed i docenti dalle inevitabili ripercussioni riguardanti la violazione della normativa sulla privacy. Non è sufficiente dire che “ciascuna istituzione scolastica individua una piattaforma che risponda ai necessari requisiti di sicurezza”, oggi le conosciamo, le possiamo elencare e possiamo dare per ognuna di esse dei vademecum per la configurazione che soddisfi i requisiti richiesti.