Se è vero che il compito della scuola è accompagnare i ragazzi verso gli apprendimenti previsti dalla Indicazione per il curricolo e comunque, nel caso del recupero, per quelli essenziali per essere ammessi all’anno successivo, è vero anche che il ministero deve fornire indicazioni chiare alle scuole per un inizio sprint dell’anno scolastico
Secondo le tempistiche del ministero le operazioni di immissioni in ruolo e l’attribuzione delle supplenze da GaE e GPS si concluderanno a settembre inoltrato, tuttavia dal primo settembre sono previste delle attività di recupero P.A.I., ma non si capisce a chi spetta svolgerle.
La confusione deriva dal dall’interpretazione della norma: Si intende forse come attività funzionale all’insegnamento del personale docente ai sensi dell’articolo 29 del CCNL scuola; oppure si intende attività aggiuntiva? Inoltre, se il docente che ha predisposto il piano di recupero o sulle discipline, non è più nell’organico della scuola quale personale che deve essere coinvolto in questa attività, ma soprattutto con quale criterio verrà individuato?
Tutta questa confusione burocratica si scontra con l’essenza pedagogia delle attività di recupero, commenta – Marcello Pacifico, presidente Anief.
L’IMPORTANZA PEDAGOGICA DEL RECUPERO
La programmazione e gli interventi didattici dei docenti intendono riconoscere la diversità delle attitudini, degli stili di apprendimento, delle capacità dei singoli studenti: non possono dunque essere uniformi, ma vengono modulati in relazione tanto alle difficoltà degli studenti meno motivati quanto al desiderio di progresso culturale dei più capaci.
Il problema del recupero è stato posto solo negli ultimi decenni, con iniziative aggiuntive alla normale attività didattica e, come tali, opzionali.
Ancora oggi il recupero viene spesso considerato in tale prospettiva e non come un momento integrante del normale processo didattico, che deve prevedere gli eventuali insuccessi apprenditivi degli alunni.
Come le normali attività didattiche, anche le attività di recupero debbono essere flessibili, personalizzate, a misura dei singoli alunni.
Infatti l’attività di recupero , che si configura come un progetto coinvolgente l'intero Consiglio di Classe, si esplicherà mediante varie modalità:
- rapporto diretto e individuale tra docente e discente a partire dai problemi che caratterizzeranno ogni singola situazione;
- sviluppo nello studente di un atteggiamento di fiducia sulle possibilità di inserirsi efficacemente nel processo di apprendimento (recupero motivazionale);
- potenziamento di tecniche e abilità di studio per favorire negli studenti l’acquisizione di un metodo e rafforzare le loro abilità di base così che essi "imparino ad imparare" (recupero metodologico trasversale);
individuazione delle specifiche debolezze e lacune con interventi (recupero disciplinare):
Auspichiamo, continua Pacifico, che il MI emani una nota chiarificatrice alle scuole per evitare confusione, ritardi e disomogeneità di intervento, considerato l’importanza pedagogica del recupero, soprattutto in un momento storico delicato come quello del post lockdown e della ripresa delle attività in presenza.