Arrivano dai tribunali del lavoro della Toscana una serie di nuovi successi targati Anief con ben tre sentenze che danno piena ragione al nostro sindacato e ordinano al Ministero dell'Istruzione il riconoscimento per intero e immediato del servizio pre-ruolo effettivamente svolto ai fini della ricostruzione di carriera dal personale docente e ATA. Marcello Pacifico (Anief): “Il nostro sindacato non si fermerà finché tutte le discriminazioni contenute nella normativa interna e nella contrattazione non saranno superate”.
Gli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Sonia Ascani e Simona Rotundo ottengono altre tre vittorie presso i tribunali del lavoro di Livorno, Lucca e Pisa con la conferma dell'illegittimità della normativa italiana che regola il computo del servizio preruolo nella ricostruzione di carriera e la condanna del Ministero dell’Istruzione per evidente discriminazione nei confronti dei lavoratori della scuola che hanno svolto servizio con contratti a termine prima della loro immissione in ruolo. Per ottenere l'immediato e integrale riconoscimento del servizio effettivamente svolto durante il precariato nella ricostruzione di carriera, è ancora possibile ricorrere in tribunale aderendo allo specifico ricorso promosso dall'Anief.
Il Tribunale del Lavoro di Livorno, ad esempio, non lascia scampo al Ministero dell'Istruzione e dichiara il diritto di una docente “al riconoscimento integrale dei periodi di servizio effettivamente prestati alle dipendenze del MIUR in virtù di contratti di lavoro a tempo determinato e ordina al MIUR di provvedere all’adozione di un nuovo provvedimento di ricostruzione di carriera che tenga conto di tali periodi come in parte motiva; condanna il MIUR al pagamento delle differenze stipendiali maturate in ragione della diversa e maggiore anzianità di servizio derivante dal riconoscimento integrale del servizio effettivamente prestato in virtù di contratti a termine stipulati con l’amministrazione scolastica; condanna il MIUR al pagamento delle spese di lite che si liquidano in € 3.500,00, oltre 15% per rimborso spese forfettario, IVA e CPA”. “La penalizzazione e la discriminazione subite dai lavoratori del comparto scuola che svolgono, per anni, servizio con contratti a tempo determinato – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – va contro la normativa comunitaria e il nostro sindacato non si stancherà mai di ribadirlo e di promuovere ogni azione volta alla tutela dei loro diritti. La Direttiva Comunitaria 1999/70/CE deve essere applicata sia nella normativa interna sia nella contrattazione integrativa e non possono persistere elementi gravemente discriminanti per i precari anche dopo la loro immissione in ruolo. Ci impegneremo come sempre – conclude il sindacalista autonomo – per una modifica sostanziale di tutta la normativa e la contrattazione interna che pone in essere, sotto varie forme, questa e altre palesi discriminazioni a discapito dei lavoratori”.
In attesa della riapertura della contrattazione nazionale in cui l'Anief si batterà per la tutela dei lavoratori precari anche dopo l'immissione in ruolo, per ottenere giustizia e l'immediato e integrale riconoscimento del servizio effettivamente svolto durante il precariato nella ricostruzione di carriera, l'unica strada è ricorrere in tribunale aderendo allo specifico ricorso promosso dall'Anief.
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