Anief: ribadiamo la necessità di sostituire la mascherine chirurgiche con le FFP2, test rapidi e tracciamenti efficienti dal 7 gennaio
Anief, presente all’incontro con la delegazione composta dal segretario generale Giuseppe Faraci e dal presidente regionale Anief Veneto Rita Fusinato, ha incontrato il prof. Villani, in rappresentanza del CTS, i rappresentanti del MI, del Ministero della salute e dell’INAIL.
Villani, nel corso del suo intervento, ha risposto principalmente alla unanime richiesta di tutti gli intervenuti al tavolo e cioè della necessità di sostituire le mascherine chirurgiche con quelle di tipo FFP2. Secondo il suo parere e così come confermato poi dal parere del rappresentante dell’INAIL, la Dott.ssa Marta Petyx, le mascherine chirurgiche sono assolutamente protettive rispetto al rischio contagio, precisando e quindi smentendo di fatto la preoccupazione derivante dalla convinzione che le mascherine chirurgiche non proteggono chi la indossa. Quella di tipo FFP2 ha detto, ha sì maggior indice di protezione ma non è indispensabile, anche in considerazione dei diversi fattori di rischio presenti in ambito scolastico che sono la bassissima contagiosità dei bambini e i dati dei contagi che dimostrano come il contagio non avviene per contatto con i bambini, ma tra adulti e per contatto all’esterno della scuola.
Per Anief, pur apprendendone le motivazioni della mancata adozione di questo tipo di dispositivo di protezione, fornire tutto il personale scolastico delle mascherine FFP2 significa alzare il livello di guardia ma significa soprattutto dare forza e sostegno, dimostrare vicinanza al personale scolastico che si trova a operare all’interno di un sistema dove l’attenzione non deve essere mai troppa, così come previsto e sottoscritto nel protocollo d’intesa in merito alle condizioni di salubrità e di salute del personale scolastico, docente e ATA.
“Abbiamo anche chiesto - continua il segretario generale Giuseppe Faraci - senza però risposta alcuna, della possibilità di avere i tanti annunciati test antigenici. D'altronde era l’11 ottobre quando il commissario Arcuri annunciò la chiusura del bando per l’acquisto dei 5 milioni di test antigenici. Li avremo a partire dal 7 gennaio, alla ripresa delle lezioni? Sarebbe un passo in avanti, i test rapidi ci consentirebbero di testare la comunità scolastica e di poter immediatamente distinguere una banale influenza dall’eventuale positività al Covid-19”.
Rivendichiamo l’importanza del protocollo sottoscritto ad agosto ma riteniamo che a seguito di tutta la serie di incontri tematici effettuati sulle questioni più urgenti e rilevanti sia giunto il momento di passare adesso alla fase operativa, bisogna dare immediate risposte alle questioni trattate per poi passare all’aggiornamento del protocollo sulla base della continua evoluzione della situazione epidemiologica e delle conseguenti ricadute sull’organizzazione scolastica.