La soglia scenderà da un minimo di 600 a un minimo di 500 studenti nei casi ordinari, e da un minimo di 400 a un minimo di 300 nel casi delle piccole isole, dei comuni montani e le aree caratterizzate da specificità linguistiche. Negli anni Anief ha sempre proposto, alle istituzioni scolastiche, alle amministrazioni comunali, alle amministrazioni provinciali e regionali, un monito attenzionale agli accorpamenti delle scuole
I dimensionamenti (o meglio i tagli indiscriminati) del passato non hanno giovato agli alunni e al personale. Infatti “la dimensione ottimale per un’istituzione scolastica va misurata in relazione all’esigenza di rendere efficace l’autonomia del sistema-scuola nel quale interagiscono allievi, famiglie, docenti e personale ausiliario”.
Bisogna tenere in debita considerazione la distribuzione ottimale dei plessi, dei servizi e, soprattutto, i vantaggi di una tale scelta per il territorio e per il personale stesso. Come sindacato riteniamo che le soglie numeriche per garantire l’autonomia scolastica debbano essere abolite. Se gli obiettivi sono il miglioramento e la valorizzazione del sistema scolastico, una presenza equilibrata sul territorio, un’offerta articolata e una realizzazione effettiva dell’autonomia scolastica, si deve prescindere dalle dimensioni dell’istituzione scolastica. I conti bisogna farli con le realtà territoriali. Purtroppo ci sono istituzioni scolastiche formate anche da venti plessi. Esistono Istituzioni scolastiche con plessi distanti anche 30-40 km. Un maggiore autonomia alle scuole riuscirà a garantire: una migliore “governance” delle scuole, grazie alla presenza di un dirigente e di un Dsga; una migliore prospettiva occupazionale e aumento dell’organico sia del personale docente che del personale Ata; un maggior accesso ai finanziamenti europei, che potrebbero risultarne quasi raddoppiati rispetto ad eventuali altre scelte.
Nella logica dei continui e pesanti tagli alla scuola pubblica iniziati con la finanziaria Tremonti-Gelmini, di cui il dimensionamento della rete scolastica è stato uno degli strumenti principali attraverso il quale si è provveduto negli anni a smantellare più di 4mila autonomie scolastiche, tra l’altro in applicazione di una legge, la 111/2011, che una sentenza della Corte costituzionale ha dichiarato illegittima, non comprendiamo come, laddove ci sia la concreta possibilità di un ampliamento della rete scolastica, si possa anche solo ipotizzare di procedere in senso contrario.