L'azione legale contro la circolare ministeriale 2020/2021 sugli organici di sostegno è gratuita. Il sindacato rivendica pure l’immediata immissione in ruolo dei docenti specializzati
La Circolare Interministeriale n. 113/2020 determina i nuovi organici di sostegno per l'anno scolastico 2020/2021, ma contravviene al giudicato già consolidato del Tribunale Amministrativo. Marcello Pacifico (Anief): “Già il TAR del Lazio, sezione Terza Bis, con la sentenza passata in giudicato n. 149/2019, aveva annullato il precedente decreto interministeriale di determinazione degli organici di sostegno riferiti all’anno scolastico 2018/2019 proprio nella parte in cui non correlava il numero dei posti di organico e in deroga a una puntuale istruttoria alla luce delle risultanze emergenti anno per anno, limitandosi a un’applicazione, per così dire, automatica della norma”. Per questo motivo, Anief avvia le adesioni allo specifico ricorso rivolto a tutti i docenti di sostegno per contestare la nuova circolare e rivendicare la corretta attribuzione di un organico di sostegno consono all'effettivo fabbisogno e il relativo diritto all'immissione in ruolo. Adesioni gratuite aperte fino al 15 febbraio 2020.
Anche la nuova circolare interministeriale emanata lo scorso mese di settembre viola in primis i diritti degli alunni disabili, ma anche quelli del personale specializzato su posti di sostegno che si vede negare posti utili per le immissioni in ruolo e la mobilità. La Circolare Interministeriale n. 113/2020, infatti, struttura, ancora una volta, un organico di sostegno con numeri assolutamente non parametrati con il reale fabbisogno sul territorio nazionale. L'Anief, già nel 2019, aveva agito contro la medesima circolare e aveva ottenuto ragione presso il Tribunale Amministrativo che aveva già condannato l'Amministrazione per “eccesso di potere sotto il profilo del difetto di istruttoria in quanto, non potendosi appunto cristallizzare al 2006/2007 il numero dei docenti necessari, in una lettura costituzionalmente orientata della disposizione a tutela dello studente disabile, spetta alla amministrazione di acquisire i dati onde realizzare quanto proprio il comma 413 richiamato prevede, vale a dire individuando criteri e modalità con riferimento alle effettive esigenze rilevate, assicurando lo sviluppo dei processi di integrazione degli alunni diversamente abili anche attraverso opportune compensazioni tra province diverse in modo da non superare un rapporto medio nazionale di un insegnante ogni due alunni diversamente abili”. Il che significa, come spiega il Presidente Anief Marcello Pacifico, “che la determinazione della dotazione organica di sostegno non può assolutamente essere ancorata sic et simpliciter a quanto esistente più di un decennio addietro, ma deve puntualmente e attentamente monitorare la situazione dell'effettivo fabbisogno rilevato. In tale quadro – continua Pacifico – il TAR Lazio nella sua sentenza ha chiarito che l’obbligo dell’amministrazione si traduce nella necessità di una attenta istruttoria anche verificando la concreta esistenza delle condizioni legittimanti la necessità di insegnanti di sostegno”.
Adesso, però, vista l'evidente violazione del giudicato commessa dalle Amministrazioni competenti, l'azione si sposterà direttamente presso il Presidente della Repubblica come estrema istanza per rivendicare l’esecuzione della sentenza passata in giudicato ottenuta dal nostro sindacato sin dal 2019. Possono aderire al ricorso straordinario al Presidente della Repubblica tutti i docenti in possesso di specializzazione su posti di sostegno sia di ruolo, per rivendicare posti utili alla mobilità, sia precari con almeno 3 anni di servizio sul sostegno, per rivendicare posti utili alla loro immissione in ruolo. La finalità del ricorso, infatti, è la trasformazione degli 80.000 mila posti di sostegno in deroga in posti dell’organico di diritto in modo da renderli utili sia per i trasferimenti, sia per le immissioni in ruolo.
Per ulteriori informazioni e aderire al ricorso gratuito promosso dall'Anief, clicca qui.