Il destino della Scuola Italiana Statale di Barcellona è appeso alla capacità della Console di trovare un immobile che possa ospitare la scuola a partire dal 1 agosto 2021
Sembra surreale ma è proprio così, se entro il 1° agosto la Console italiana a Barcellona non riuscirà a reperire sul mercato immobiliare di Barcellona un edificio che possa ospitare la scuola italiana di Barcellona, la medesima rischia di chiudere. Dopo la vicenda della scuola italiana di Asmara, un’altra nostra prestigiosa scuola italiana statale all’estero, che da decenni è al servizio della numerosa comunità italiana di Barcellona, rischia di chiudere i battenti.
I contorni della vicenda non sono ben definiti. La scuola è ospitata da tantissimi anni in un edificio sito nel cuore di Barcellona, al numero 8 del pasaje Méndez Vigo che pare appartenere alla "Società italiana di beneficienza e scuola di Barcellona"
Diciamo pare appartenere, perché in un’interrogazione parlamentare presentata dal Senatore Fazzolari, viene instillato il dubbio che l’edificio non sia di proprietà della citata Società italiana di beneficienza, e si lascia intendere che l’immobile appartenga allo Stato Italiano.
All’interrogazione del Senatore Fazzolari ha risposto la Vice Ministra Sereni, affermando, che l’edificio non è di proprietà dello Stato Italiano. Potrete farvi un’idea.
Allo stato dei fatti, ci risulta che il Consolato italiano, cioè lo Stato italiano, non ne ha mai reclamato la proprietà.
Dalla risposta della Vice Ministra Sereni, sembra che il problema vero non riguardi la proprietà dell’immobile, ma il fatto che esso non è normativamente in regola ad ospitare la scuola.
Noi ci chiediamo come sia possibile che ci si accorga solo dopo tanti anni che l’edificio non rispetta la normativa sulla sicurezza? Come è possibile che nessuno tra coloro i quali ha rivestito funzioni di responsabilità e di controllo, DS, RLS, RSSP, rappresentanti sindacali, era al corrente di questo? Come è possibile che quell’edificio abbia potuto ospitare una scuola non avendo i requisiti di sicurezza necessari, mettendo a rischio l’incolumità del personale e degli studenti?
Nessuno da quelle parti controllava niente?
Possiamo oggi accontentarci del fatto, che siccome fortunatamente non è successo nulla allora ci posiamo una pietra sopra e non se ne parla più? Queste domande le affidiamo a chi ha la responsabilità di dare risposte.
Anief ha anche appurato che l’immobile che ospita la scuola è stato messo in affitto attraverso un annuncio sul portale specializzato idealista. Inoltre, le informazioni che abbiamo assunto al MAECI, confermano che il destino della scuola dipende dal reperimento di un nuovo edificio da affittare, una cosa molto triste che rappresenta un ulteriore segnale della direzione verso la dismissione delle nostre scuole all’estero. Il disimpegno delle istituzioni e l’assuefazione delle altre sigle sindacali alle politiche del MAECI, hanno determinato questi dati di fatto.
Anief denuncia l’inerzia di questi anni del consolato di Barcellona e di tutti coloro che avrebbero dovuto difendere quella scuola. Far finta di non vedere i problemi non li elimina, questi prima o poi emergono con forza, mettendo a rischio l’esistenza stessa della scuola, i diritti e le aspettative dell’utenza e le cattedre dei docenti, stiamo provando a svitare ad uno ad uno i bulloni che hanno tenuto in piedi questo sistema fallimentare, ci serve il vostro sostegno.
Anief chiede con forza una soluzione di qualità e duratura nel tempo alle questioni Barcellona e Asmara.