Il Capo dipartimento per l’istruzione, Lucrezia Stellacci, ora non può fare altro che rivedere il decreto interministeriale del 29 marzo 2012 sulla determinazione degli organici del personale docente per l’anno scolastico 2012/13.
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 2032/2012, ha stabilito che il Ministero dell’Istruzione dovrà emanare entro 120 giorni degli appositi decreti per motivare la ripartizione squilibrata, sistematicamente a danno del Sud, degli organici dei docenti riguardanti gli ultimi tre anni: i giudici danno dunque ragione all’Anief, che da tempo sostiene la necessità di assegnare alle scuole un numero di insegnanti adeguato a sostenere la formazione delle nuove generazioni appartenenti a territori già fortemente provati da seri problemi sociali, economici ed occupazionali.
L’Anief, attraverso il suo Presidente, Marcello Pacifico, chiede “al Capo dipartimento per l’istruzione, Lucrezia Stellacci, sia alla luce della sentenza del Consiglio di Stato, sia dei ricorsi ancora pendenti presso il Tar del Lazio per la mancata immissione in ruolo di un congruo numero di docenti, come previsto dalle norme vigenti, di riformulare al più presto il decreto interministeriale del 29 marzo 2012 (Disposizioni sulla determinazione degli organici del personale docente per l’anno scolastico 2012/13), la cui ripartizione è stata realizzata ancora una volta a danno delle regioni del Sud senza alcuna motivata ragione”.
L’associazione sindacale ricorda anche che sul mantenimento delle cattedre vi era stato un preciso impegno da parte del Ministro dell’Istruzione: “Il Ministro Profumo – dichiara il Presidente dell’Anief – aveva dichiarato che non ci sarebbe stato alcun taglio. Mentre, in realtà, negli istituti del Centro-Sud è oggi prevista la cancellazione di più di 2mila posti. Tra le regioni più penalizzate c’è ancora una volta la Sicilia, dove in questi giorni si stanno peraltro verificando già molteplici disagi, a seguito dell’attuazione dei parametri del dimensionamento della rete scolastica con ripercussioni negative su studenti, famiglie e colleghi”.
Secondo l’Anief non è accettabile continuare ad insistere su una politica così fallimentare. “Questa situazione – sostiene Marcello Pacifico – diventa ancora più insostenibile se si pensa che gli investimenti per l’istruzione nella zona Ue e negli Stati Uniti, per volontà politica sono aumentati di quasi un punto percentuale. Mentre in Italia si continuano a registrare soltanto ulteriori tagli di risorse. I nostri politici devono capirlo: soltanto investendo sulla cultura si può rilanciare il paese. E non a parole, perché è giunto il momento dei fatti”.