I Tribunali del Lavoro di tutta Italia stanno riconoscendo il diritto all’immediato e integrale riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata in tutti i servizi non di ruolo, l'applicazione della clausola di salvaguardia prevista dal C.C.N.L del 19 luglio 2011 anche per i docenti immessi in ruolo a partire dal 2011 ma con servizio a tempo determinato precedente e al pagamento delle differenze retributive derivanti dall’applicazione dei conseguenti incrementi stipendiali oltre gli scatti di anzianità maturati con contratti a termine. Sempre aperte le adesioni gratuite agli specifici ricorsi Anief.
Pieno successo per le azioni legali seguite dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Giovanni Rinaldi e Tiziana Sponga con l'ausilio, sul territorio, di tutta la rete dei legali Anief. Nello specifico sono i tribunali del Lavoro di Chieti (Avv.ti Francesca Marcone e Manuela Pirolozzi), Cosenza (Avv.ti Ida Mendicino e Ester Donatella Longo), Modena e Reggio Emilia (Avv. Irene Lo Bue), Verona e Treviso (Avv.ti Denis Rosa e Maria Maniscalco) che nelle ultime settimane accolgono i ricorsi in favore di ben 10 lavoratori che si sono affidati al nostro sindacato per la tutela dei loro diritti e condannano il Ministero dell'Istruzione non solo all'immediato e integrale riconoscimento di tutto il servizio prestato durante il precariato nella ricostruzione di carriera, ma ove i ricorrenti fossero entrati in ruolo a partire dal 1° settembre 2011, ma con contratti a termine stipulati prima di quella data, anche l'applicazione del previgente gradone stipendiale 3-8 anni molto più favorevole ai lavoratori e ribadisce il diritto alla corresponsione degli scatti di anzianità anche durante il servizio svolto in forza di contratti a tempo determinato.
“È Illegittima la contrattazione che prevede una discriminazione tanto palese nei confronti del lavoro a termine – conferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e i tribunali ci stanno dando ragione ormai da anni. Il CCNL va adeguato alle normative eurounitarie e questo doveva accadere già da tempo. Non è possibile che un precario non percepisca le progressioni stipendiali e non è possibile che il periodo di precariato non venga valutato immediatamente e per intero all'atto della ricostruzione di carriera. Il nostro sindacato ribadisce la necessità di conformare la normativa interna alle direttive comunitarie e, finalmente, superare queste odiose discriminazioni. Ai prossimi tavoli contrattuali la voce dell'Anief rivendicherà il diritto di tutti i precari a non essere più considerati lavoratori di serie B né per quanto riguarda la retribuzione e neanche per tutti gli altri istituti contrattuali come, ad esempio, i permessi retribuiti”.
L'Anief ricorda a tutti i lavoratori che è ancora possibile ricorrere per vedersi riconosciuto il diritto all'integrale ricostruzione di carriera commisurata agli effettivi anni di servizio prestati con contratti a tempo determinato e per ottenere immediatamente il corretto inquadramento stipendiale.
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