L’attuazione del Patto per l’Innovazione del Lavoro pubblico e la Coesione sociale, le cui linee guida sono state appena accordate con i sindacati, non può prescindere dalla valorizzazione delle risorse umane, a partire dalla stabilizzazione dei precari storici della PA della scuola pubblica e paritaria, oltre che dall’assegnazione di stipendi finalmente adeguati al ruolo e dall’introduzione reale di professionalità sinora solo approvate sulla carta. A sostenerlo è il sindacato Anief, che ha realizzato delle osservazioni sul documento, attraverso le quali intende definire, in chiave costruttiva, il piano programmatico che seguirà la già avvenuta sottoscrizione del Patto.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “la politica del cambiamento deve trovare spazio anche nelle relazioni sindacali. Siamo felici di esserci anche noi, attraverso la Confederazione, nella stipula del patto per costruire un'Italia più giusta. E nell’accordo non possono mancare le soluzioni per assumere i supplenti storici, per adeguare i compensi dei nostri docenti e Ata almeno alla media dell’UE, anche introducendo una diaria per il rischio biologico che il Covid ha reso ancora più impellente, all’esigenza di formare il personale dandogli pure la possibilità di crescere professionalmente andando a ricoprire dei profili intermedi mai attivati per inerzia politica-amministrativa”.
ASSUNZIONI STRAORDINARIE
Per rinnovare la Pubblica Amministrazione, definita “motore di sviluppo”, il sindacato “richiede misure e piani mirati che guardino alla stabilità e all’aumento dell’occupazione e alla valorizzazione professionale del lavoro pubblico. Questa prospettiva indicata dal Patto per l’Innovazione – scrive l’Anief - non può eludere, riteniamo, la necessità un piano di reclutamento per il settore istruzione che preveda misure straordinarie per la stabilizzazione del personale attraverso meccanismi automatici e non selettivi che si affianchino alle ordinarie procedure concorsuali oltre a una rimodulazione dell’organico sia di diritto che di fatto sulla base delle effettive esigenze delle istituzioni scolastiche”.
STIPENDI INADEGUATI
Secondo l’Anief, “il rilancio della Pubblica Amministrazione si costruisce anche investendo sulle risorse umane. La questione emergente è la valorizzazione del personale: rispetto alla media europea degli stipendi del settore istruzione il divario è notevole, circa 9.539,98 euro in meno per la scuola primaria è un esempio non isolato. Il sistema di progressione di carriera deve essere oggetto immediato di confronto contrattazione con le parti sociali alla luce di uno stipendio al di sotto del costo della vita e al del valore medio registrato nell’Unione europea, occorre prevedere una specifica indennità legata al rischio biologico, al burnout e una specifica finestra specifica per la pensione”. Come “per il personale amministrativo, bisogna aggiornare i profili professionali in base ai nuovi compiti perché si riconoscano alcune nuove figure tecniche di sistema”.
LAVORO AGILE
Nell’ambito del lavoro agile, sempre secondo l’Anief “è indispensabile uscire da una dimensione emergenziale dotando tutto il personale della strumentazione necessaria per svolgere la prestazione lavorativa in modalità remota e garantendo l le adeguate tutele sindacali. Occorre, ad esempio, avviare una valutazione del rischio e un monitoraggio dell’esposizione al rischio VDT e una valutazione dell’insorgere di stress da lavoro correlato e patologie annesse. Da valutare è poi l’utilizzo del lavoro agile anche fuori dall’emergenza, previo confronto con le parti sociali, per lo svolgimento di particolari incontri e attività di formazione come, ad esempio, riunioni di organi collegiali, formazione in servizio del personale, corsi di specializzazione/abilitazione all’insegnamento”.
FORMAZIONE
Per il giovane sindacato, “è condivisibile che la formazione sia assimilata alle attività lavorative e non considerata un costo, occorrerebbe anzi un riconoscimento a livello retributivo in relazione all’aumento del carico di lavoro. Particolarmente urgente è l’accessibilità, per tutto il personale scolastico, a percorsi di abilitazione, specializzazione e qualificazione professionale che consentano l’accesso alla stabilizzazione e/o alla progressione di carriera”. A proposito della “formazione in servizio per il personale della scuola, per quanto riguarda l’accesso alla professione insegnante, occorre riprogrammare i percorsi già attivati presso le scuole di specializzazione e collegarli a un sistema di accesso ai ruoli, mentre.
CARD AGGIORNAMENTO A TUTTI
Inoltre, “a tutto il personale docente, Ata ed educativo, con contratti a tempo determinato o indeterminato, deve essere garantita l’attribuzione della card per la formazione e l’aggiornamento, attualmente riservata solo ai docenti di ruolo. Risulta necessario, altresì, organizzare periodicamente corsi di abilitazione e di specializzazione su sostegno per tutto il personale supplente della scuola. Lo svolgimento di queste attività potrà avvenire anche in modalità a distanza”.
NUOVE PROFESSIONALITÀ
Come diventa sempre più “opportuna l’attivazione di profili intermedi, con specifiche competenze in ambito di didattico (con particolare riferimento all’innovazione metodologica e alle buone pratiche), formativo e gestionale. Le figure così individuate potranno essere esentate, in tutto o in parte, dall’attività didattica attraverso il ricorso all’organico di potenziamento, demandando alla contrattazione integrativa (cui andranno garantiti i necessari adeguamenti finanziari) l’eventuale retribuzione aggiuntiva da corrispondere sulla base della qualità e della quantità dell’impegno profuso”.
UNIVERSITÀ
Tra gli interventi più urgenti, l’Anief segnala una revisione della Legge 30 dicembre 2010, n. 240; l’Implementazione delle risorse FFO, con il superamento del tetto del salario accessorio; l’emanazione di linee guida che rendano omogenei i protocolli d’intesa Università- Regioni; il riconoscimento giuridico dell’equiparazione economica ex art. 31del D.P.R. 20.12.79. n.761; un piano straordinario di reclutamento; l’utilizzo delle risorse del Recovery Fund per la transizione digitale”.
Come “è necessaria un’azione di revisione, al fine di armonizzare i diversi settori del comparto e prevedere uno stanziamento aggiuntivo di risorse per consentire un aumento delle retribuzioni finalizzato alla valorizzazione delle professionalità, in considerazione dell’importante funzione che i lavoratori del settore università sono chiamati a svolgere, con l’obiettivo di raggiungere progressivamente un livello di trattamento economico in linea con quello riscontrabile negli altri paesi dell’area euro”.
Allo stesso tempo, “in coerenza con quanto previsto dall’art. 44 del CCNL 2016-2018, è necessario definire un nuovo sistema di classificazione del personale che permetta un’armonizzazione tra le figure professionali del comparto istruzione e ricerca, si evidenzia in particolare la necessità di valorizzare la specificità del personale che opera presso i Policlinici universitari”.
AFAM
Tra gli interventi urgenti per la valorizzazione del settore AFAM, il sindacato segnala il potenziamento dell’organico e la stabilizzazione del personale precario; il raccordo delle istituzioni AFAM con indicazioni nazionali che evitino ai Direttori di agire in modo autonomo e non conforme a quello delle altre istituzioni; incentivi economici per il reclutamento del personale; sospensione dei pagamenti di rette e tasse per aiutare gli studenti e famiglie in difficoltà; bonus per gli studenti e il personale per l’acquisto di strumenti; riconoscimento dell’insegnamento presso accademie e conservatori come lavoro usurante e scivolo pensionistico al fine di garantire le nuove assunzioni.
DAD E LAVORO AGILE
Secondo il giovane sindacato Anief, “per lo svolgimento della didattica in modalità a distanza è necessario reclutare e stabilizzare il personale tecnico; potenziare l’attività di ricerca nei Conservatori (anche in riferimento alla DAD) per costruire le basi della nuova didattica nell’AFAM”. Oltre che “implementare la dotazione informatica negli istituti AFAM”.
RICERCA: CAMBIO DI PASSO
A livello di Ricerca, per il rinnovo contrattuale, “di cui si auspica l’emanazione degli atti di indirizzo in tempi brevi, è necessario investire nel capitale umano con un piano di stabilizzazione, reclutamento e formazione del personale. La nuova contrattazione, da concludersi presumibilmente entro giugno 2021, non potrà recare modifiche peggiorative rispetto al precedente contratto”. Come “è urgente un processo di delegificazione per ricondurre alcune materie alla contrattazione cui sono state sottratte come, ad esempio, in materia di sanzioni disciplinari. Va riaffermato che l’efficacia e l’efficienza dell’azione delle pubbliche amministrazioni non possono essere esclusivamente legate alla valutazione oggettiva della produttività ed ai contenuti dei testi contrattuali. Occorre invece una semplificazione dell’organizzazione e dei processi di lavoro e una riduzione consistente della componente burocratica”.
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