L’ANIEF presente all’incontro con la delegazione composta da Giuseppe Faraci e Stefano Cavallini, componenti della segreteria generale, ha innanzitutto ribadito la necessità di un aumento di organico per ripartire in sicurezza nel prossimo anno scolastico. Bene l’assenza di tagli ma servono più classi, più plessi, più sedi e quindi un maggior numero di docenti in organico. Sarebbe stato auspicabile assorbire l’intero organico Covid nell’organico 2021/22
Marcello Pacifico (Anief): “Anche se sono stati confermati i numeri dello scorso anno, gli organici risultano comunque insufficienti per garantire adeguatamente il diritto all’istruzione, evitare le classi pollaio e adeguare il tempo scuola nella primaria. Quest’anno con oltre 70mila lavoratori in più nella scuola si è potuto tamponare. Bisognava non confermare l’organico dello scorso anno, ma assorbire quello 'Covid' e aumentare di conseguenza i numeri al rialzo".
Anche sul sostegno, i 5milaposti in più sono una goccia nell’oceano rispetto ai circa 100mila supplenti su posti di sostegno in deroga di quest’anno. E anche per il prossimo anno scolastico si prevedono gli stessi numeri.
Grande assente nella bozza di decreto l’organico “Covid”, ovvero quei 25mila docenti destinati a garantire una migliore gestione dei gruppi classe previsti dal legislatore e attivati nel corso di quest'anno scolastico a seguito dell’emergenza sanitaria. Attivazione che per Anief risulta necessaria anche per l’a.s. 2021/22 poiché, nonostante già a settembre il governo preveda di raggiungere l'obiettivo dell'80% degli italiani vaccinati, è verosimile che la pandemia ci coinvolgerà ancora per almeno un altro anno scolastico.
Dai numeri riportati nelle tabelle allegate al decreto tutte le regioni mantengono inalterato il numero complessivo dell’organico triennale dell’autonomia, al netto dei tagli di posti ITP e di docenti laureati, in relazione agli effetti della revisione dei percorsi di istruzione professionale, delle didattiche laboratoriali. Revisione prevista dal D. Lgs. 13 aprile 2017, n. 61.
In merito all’assegnazione degli organici, secondo Anief, non basta dare organici uguali in tutta Italia dal momento che il territorio è caratterizzato da aree con alto tasso di dispersione scolastica, aree isolate e zone che vedono un alto tasso di immigrazione o emigrazione. Bisogna prevedere una ripartizione differente che non sia basata sul solo numero degli alunni per regione. Stabilito l’organico il sindacato ha denunciato, adesso e ancora una volta, la necessità di coprire con personale di ruolo tutti i posti attualmente disponibili e vacanti. Si proceda immediatamente alla stabilizzazione di tutti i precari con concorsi riservati per titoli e con un esame finale a conclusione dell'anno di formazione e prova.
La delegazione ha invitato, infine, il ministero a monitorare tutte le assunzioni 2020/21 per avere un report sui posti residui dopo le immissioni in ruolo entro il 31 agosto. Bisogna che il ministero inviti tutti gli Uffici scolastici regionali, nel caso non avessero provveduto, a velocizzare l’individuazione dei docenti da immettere in ruolo giuridicamente per scorrimento su organico 2020/21 prima delle operazioni di mobilità 2021/22. Altrimenti si corre il rischio di avere una riduzione consistente sul numero delle immissioni in ruolo rispetto a quanto deliberato dal Ministero dell’Economia e Finanza.