Si è appena concluso il webinar organizzato dal sindacato Anief “Concorso straordinario, pubblicazione graduatorie: quali tutele per i partecipanti e per gli esclusi?”, tenuto dal presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, e dal legale Anief Walter Miceli. È stato ribadito come chi lavora nella scuola da tanti anni debba ricevere il medesimo trattamento di chi vince un concorso. Marcello Pacifico: “Come sindacato, anche per coloro che non hanno superato la prova scritta, vogliamo impugnare la graduatoria finale. Nel frattempo non ci arrendiamo, abbiamo presentato emendamenti per permettere la loro stabilizzazione. Noi ci batteremo fino a quando lo Stato abuserà di contratti a tempo determinato”. Walter Miceli: “Necessario adottare misure contro la precarietà, che produce un danno esistenziale. La direttiva comunitaria del 1999, che impone di sanzionare gli Stati membri che reiterano i contratti a tempo determinato, è stata ignorata per anni in Italia”
Si è appena concluso il webinar organizzato dal sindacato Anief “Concorso straordinario, pubblicazione graduatorie: quali tutele per i partecipanti e per gli esclusi?”, tenuto dal presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, e dal legale Anief Walter Miceli. È stato ribadito come chi lavora nella scuola da tanti anni debba ricevere il medesimo trattamento di chi vince un concorso.
Nel corso della diretta, Marcello Pacifico ha affermato che, tra coloro che hanno insegnato nelle nostre scuole per più di 36 mesi, “il
15% non ha partecipato alla prova preselettiva: in alcune regioni i candidati sono stati meno dei posti messi a bando. Come sindacato, anche per coloro che non hanno superato la prova scritta, vogliamo impugnare la graduatoria finale. Nel frattempo non ci arrendiamo, abbiamo presentato emendamenti per permettere la loro stabilizzazione. Noi ci batteremo fino a quando lo Stato abuserà di contratti a tempo determinato: chi ha lavorato per anni nella scuola ha lo stesso diritto di chi ha vinto un concorso, bisogna dare ai precari una prospettiva”.
Walter Miceli ha detto che “è necessario adottare misure contro la precarietà, che produce un danno esistenziale, perché è evidente che un insegnante che ha superato i 40 anni e non ha fatto altro che insegnare nella vita non può essere messo davanti al bivio di superare il concorso o vivere l’oblio senza possibilità di continuare questo lavoro. La direttiva comunitaria del 1999, che impone di sanzionare gli Stati membri che reiterano i contratti a tempo determinato, è stata ignorata per anni in Italia. Nel 2010 è stato varato un piano di riduzione dei docenti di sostegno che ha tagliato 100mila cattedre: da qui nasce il sindacato Anief, che ha avviato un’azione collettiva. Intanto con la sentenza Mascolo l’Italia deve adeguarsi all’Europa sui contatti a termine. La Buona scuola in seguito realizza un piano straordinario di assunzione per 100mila precari, ma avvia il piano di stabilizzazione solo per gli iscritti alle GaE”.
“Serve dunque – continua l’avvocato Miceli - una graduatoria parallela a quella del concorso, che trasformi lentamente i contratti da tempo determinato a tempo indeterminato. Di recente è stato siglato un accordo tra i cinque sindacati maggiori e il Governo, il ministro Fioramonti, che ha portato alla nascita di questo concorso straordinario, che purtroppo è escludente. Il concorso doveva prevedere una prospettiva certa di stabilizzazione: chiediamo che la graduatoria sia permanente, che non si esaurisca dopo i 32mila posti e serva a riempire i posti che via via si libereranno. Dal punto di vista giudiziario si possono impugnare le graduatorie nella parte in cui si escludono coloro i quali non hanno raggiunto un punteggio minimo; i concorsi prima non erano selettivi escludenti, ma erano volti a inserire tutti senza alcun punteggio minimo. Si chiede che queste graduatorie siano anche permanenti: questa è una proposta di Anief, ma ci sono altre soluzioni, come utilizzare le Gps, per raggiungere una progressiva esclusione del precariato. In estrema sintesi dunque, è necessario avere o la stabilizzazione o il risarcimento del danno. Chi ha lavorato per tanti anni insegnando e ha dedicato tutta la propria vita a questo deve essere o stabilizzato o deve avere risarcito il danno, davanti al giudice ordinario, non inferiore a 12 mensilità. Queste azioni dell’Anief sono strumenti di persuasione nei confronti dello Stato affinché la piaga del precariato sia abolita. Prima la voce di Anief che chiedeva di stabilizzare per titoli e servizi era marginale e solitaria, ma oggi le cose sono cambiate: molte forze politiche appoggiano la volontà del sindacato di riaprire il doppio canale di reclutamento. Si tratta adesso solo di convincere il legislatore, anche usando lo strumento del ricorso”.
PER APPROFONDIMENTI:
Pacifico (Anief): “Docenti italiani precari per molti anni, attendiamo risposte dalla politica”