Se la scuola vuole ripartire a settembre senza disagi deve avere tutti i posti coperti dal personale, con assunzioni pure da Gps, ma pure una adeguata quantità di docenti. E anche di personale Ata. Tra amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici mancano all’appello 50mila posti, cancellati con la Legge 133 del 2008. Per i collaboratori scolastici il “danno” è doppio, perché nell’ultimo anno ben 20mila posti liberi sono stati ceduti ad ex lavoratori socialmente utili. E non è un caso se proprio 50mila Ata nell’anno in corso sono stati assunti per il Covid. Peccato che a fine anno scolastico verranno tutti licenziati, senza alcuna garanzia sul loro loro ritorno a settembre. Eppure l’emergenza pandemica, con la quale saremo costretti a convivere pure nel prossimo anno scolastico, lo richiede: la presenza dei lavoratori Ata nelle nostre scuole è indispensabile.
Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, ritiene che è giunta “l’ora di incrementare l’organico, restituendo alle scuole quello che gli è stato tolto inopinatamente per ragioni di bilancio pubblico. Usufruendo dei finanziamenti europei del Recovery Plan, abbiamo l’occasione di potenziare finalmente l’organico Ata, oltre che di attivare tutti i profili professionali fino ad oggi autorizzati solo nel contratto. I tempi sono maturi, quindi, per procedere alle assunzioni a tempo indeterminato di tutto il personale supplente che ha svolto per anni il lavoro nelle nostre scuole, formandosi sul campo. Avere tagliato di un quarto il personale Ata è stato un errore gravissimo, che ha messo a repentaglio la sicurezza e il servizio pubblico prodotto dalle nostre scuole: è bene ora rimediare all’errore, ancora di più perché costretti a convivere con una pandemia senza precedenti. Largo quindi all’aumento di posti e alle assunzioni immediate su tutti i posti disponibili, sulla base delle nuove graduatorie che si stanno aggiornando in questi giorni”.
L’emergenza pandemica con cui siamo costretti a convivere da almeno 14 mesi ci ha fatto capire che il tempo della spending review applicata ai servizi pubblici essenziali è un’operazione sbagliata. Ad iniziare dalla scuola, dove pure dopo il Covid19 sarà comunque fondamentale mantenere la quota di organico aggiuntivo stabilmente nell’organico, quindi in quello di diritto. Perché con il dimensionamento alle scuole autonome fanno capo un numero alto di plessi e senza collaboratori scolastici adeguati manca chi li apre, chi li chiude, non c’è la sorveglianza adeguata ad ogni piano, anche la pulizia può diventare un problema. Anche le segreterie devono far fronte a carichi di lavoro come non era mai accaduto, con progetti continui da attuare, incombenze di ogni genere, graduatorie da stilare, titoli da controllare, procedure del Covid da portare avanti. Gli stessi tecnici di laboratorio sono costretti a fare i salti mortali per adeguare la didattica tecnico-pratica alle attrezzature a disposizione.
Oltre al nodo sugli organici all’osso, il personale Ata si contraddistingue, come del resto i docenti, per il permanere di un’alta percentuale di precari. A questo proposito, ancora per alcuni giorni, fino al 14 maggio, sarà possibile fare domanda online – di primo inserimento o aggiornamento - per l’inserimento nella prima fascia della graduatoria permanente, la cosiddetta 24 mesi, da cui annualmente vengono effettuate le immissioni in ruolo. Il personale supplente interessato lo potrà fare collegandosi sul portale ministeriale “Istanze online” direttamente dal sito del Ministero dell’Istruzione www.miur.gov.it. È bene anche ricordare, come sottolinea la rivista Orizzonte Scuola, che “le dichiarazioni soggette a scadenza, anche se già rese in occasione della precedente costituzione o integrazione delle graduatorie permanenti, devono essere necessariamente dichiarate perchè, se non riconfermate, si intendono non più possedute”.
Proprio per permettere l’inserimento nelle graduatorie 24 mesi Ata di tutti gli aventi diritto, Anief ha deciso si tutelare coloro ai quali sono negati dei servizi prestati, ma non considerati in modo adeguato: il giovane sindacato ha deciso di attivare due ricorsi contro l’amministrazione: per la valutazione del punteggio per intero del servizio militare svolto non in costanza di nomina e per la valutazione del punteggio per intero del servizio in scuola paritaria.
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