L'Anief nelle ultime settimane ha ottenuto un poker di sentenze di pieno accoglimento contro il Ministero dell'Istruzione che discrimina il personale precario riguardo la corresponsione degli scatti di anzianità in base all'effettiva esperienza lavorativa pregressa. Marcello Pacifico (Anief): “Le norme che discriminano i precari della scuola, anche e soprattutto a livello retributivo, vanno disapplicate. Risolveremo noi in contrattazione un'ingiustizia che si protrae ormai da 20 anni”
I Tribunali del lavoro di tutta Italia ormai continuano senza sosta a condannare il Ministero dell'Istruzione per l'illegittima discriminazione retributiva posta in essere a discapito di tutti i lavoratori precari e l'Anief nella scorsa settimana ha ottenuto un bel poker di sentenze di piena conferma delle ragioni da sempre sostenute dagli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli che hanno patrocinato i ricorsi insieme ai legali Anief presso i Tribunali del Lavoro di Paola (CS) e Cosenza (Avv.ti Ida Mendicino e Donatella Longo), Reggio Emilia (Avv. Irene Lo Bue) e Verona (Avv.ti Denis Rosa e Maria Maniscalco). “Occorre dire subito che l'applicabilità alla fattispecie della clausola 4 dell'Accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato allegato alla direttiva 1999/70/CE non può essere esclusa per il fatto che il rapporto dedotto in giudizio abbia ormai acquisito stabilità attraverso la definitiva immissione in ruolo – si legge nella bella sentenza targata Anief ottenuta a Reggio Emilia - perchè la Corte di Giustizia ha da tempo chiarito che la disposizione non cessa di spiegare effetti una volta che il lavoratore abbia acquistato lo status di dipendente a tempo indeterminato. Della clausola 4, infatti, non può essere fornita un'interpretazione restrittiva poichè l'esigenza di vietare discriminazioni dei lavoratori a termine rispetto a quelli a tempo indeterminato viene in rilievo anche qualora il rapporto a termine, seppure non più in essere, venga fatto valere ai fini dell'anzianità di servizio (cfr. Corte di Giustizia 8.11.2011 in causa C177/10 Rosado Santana punto 43; Corte di Giustizia 18.10.2012 in cause riunite da C302/11 a C-305/11, Valenza ed altri, punto 36)”.
“Il personale precario docente e ATA hanno da sempre subito e continuano a subire un'ingiustificata disparità di trattamento retributivo rispetto al personale di ruolo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e, come confermato dalle sentenze della Suprema Corte di Cassazione, ai sensi degli artt. 11 e 117, primo comma, della Costituzione, il giudice nazionale e, prima ancora, l'amministrazione hanno il potere-dovere di dare immediata applicazione alle norme dell'Unione europea provviste di effetto diretto, anche riguardo la retribuzione. Ma ai tavoli della contrattazione questa ingiustizia continua a essere perpetrata e confermata da 20 anni. Adesso, con la nostra rappresentatività, sarà l'Anief a tutelare i lavoratori precari e chiederemo ai tavoli che tutte le discriminazioni, sia riguardo la retribuzione, sia riguardo i diritti riconosciuti, siano definitivamente superate anche e soprattutto nel CCNI”. L'Anief ricorda a tutti i lavoratori precari della scuola che è ancora possibile ricorrere per vedersi riconosciuto il diritto agli scatti di anzianità commisurati agli effettivi anni di servizio prestati con contratti a tempo determinato e per ottenere il corretto inquadramento stipendiale anche per gli stipendi futuri.
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