Anief raccoglie lo sconcerto di tutti i colleghi precari di religione cattolica e lamenta l'autoreferenzialità dimostrata dal Ministero che, fino all'ultima riunione del 5 agosto, non ha fatto alcun cenno alla notizia del DPCM datato 20 luglio, pubblicato il 4 agosto sul sito del Ministero della Pubblica Amministrazione ma emerso all'attenzione della rete solo ieri, il 7 agosto. Sul sito è infatti improbabile accorgersi della notizia, visto che non è riportata in primo piano. Il DPCM autorizza il Ministero dell'Istruzione ad avviare le procedure per l'emanazione delle prove concorsuali per l'assunzione di 5116 docenti di religione Cattolica per il triennio 2021-22- 2023-24.
Anief ritiene totalmente lesiva della categoria dei docenti di religione questa iniziativa, lamentando che tutte le proposte sindacali presentate al Ministero in questi mesi, da ultime quelle dei quattro emendamenti sul decreto Sostegni bis, non hanno ricevuto attenzione.
Ribadiamo con forza che il bando di un concorso ordinario non potrà che aggiungere un danno morale e materiale, in primis ai colleghi nelle liste 2004 mai stabilizzati; in secondo luogo ai colleghi precari con oltre vent'anni di servizio, visto che la 186/2003 prevedeva un concorso triennale e, dopo 17 anni dal concorso 2004, i colleghi in servizio non hanno visto alcun percorso straordinario e riservato di immissione in ruolo, come avvenuto per altre classi di concorso.
Oggi si propone un concorso ordinario con un terzo dei posti rispetto ai candidati idonei con 36 mesi di servizio.
Rileviamo con forza che un Ministero dell'Istruzione che non riconosce il valore aggiunto e la professionalità di un corpo docente in servizio ultradecennale nelle scuole italiane di ogni ordine e grado, senza stabilizzarlo ma mettendolo nelle condizioni di rischiare di perdere il posto di lavoro, sta rinunciando non solo a risorse ed esperienza, ma sta consegnando la scuola italiana a un depauperamento e agendo in maniera deontologicamente scorretta e strategicamente fallimentare.
Anief continuerà a supportare i docenti di religione e a seguire tutti i canali possibili perché il bando che va ad essere pubblicato tenga conto dei diritti di tutta la categoria.