Dovranno partecipare ai corsi anche i supplenti annuali. Anief: ribadito il no all’obbligatorietà e alla formazione fuori dall’orario di servizio. Se il MI non torna sui propri passi si rischia un contenzioso massiccio
Si è svolto ieri al Ministero dell’Istruzione l’incontro con i sindacati della scuola per discutere della Formazione in servizio personale docente ai fini di inclusione alunni con disabilità; l’incontro era stato richiesto dai rappresentanti dei lavoratori dopo l’emanazione della Nota 27622 del 6 settembre 2021 emanata unilateralmente e senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali come richiesto nell’incontro dello scorso giugno. Presenti per ANIEF Giovanni Portuesi, membro della Segreteria generale nazionale e presidente Sicilia, e Martino Todaro, dirigente sindacale Anief Lombardia. Per l’amministrazione presenti il Direttore generale Filippo Serra, Raffaele Ciambrone e Giuseppe Pierro.
Secondo la Nota ed il relativo D.M. n. 188 del 21.06.2021, con le quali si dà attuazione all’art. 1, comma 961, della legge di Bilancio 2021, si prevede per l’anno 2021 un sistema formativo che garantisca una conoscenza di base relativa alle tematiche inclusive per il personale docente non specializzato su sostegno e impegnato nelle classi con alunni con disabilità. Il personale docente in questione, per l’anno scolastico 2021/2022, sarà “invitato” a frequentare un percorso di formazione su tematiche inclusive, secondo quanto previsto dal DM 188 citato tenendo conto delle indicazioni fornite con la nota medesima e rivolta alle scuole polo per la formazione che avranno il compito di organizzare le attività formative.
Ciascun docente dovrà avere accesso ad una unità formativa per complessive 25 ore sulle tematiche inclusive e sulle specificità presenti nella propria classe, attraverso corsi organizzati da singoli istituti o da reti di scuole. I percorsi di formazione saranno proposti dalle singole scuole o da reti di scuole, e approvati in raccordo con il Comitato Tecnico Scientifico costituito presso ciascun UU.SS.RR. e con le scuole polo per la formazione.
A conclusione della formazione è previsto un apposito “test finale di valutazione”, predisposto dai predetti Comitati scientifici. Sulla base dell’offerta formativa definita da ciascun Comitato Tecnico Scientifico presso gli UUSSRR, potranno essere offerti percorsi differenziati in base ai fabbisogni formativi dei corsisti.
Inoltre, per favorire l'inclusione scolastica dell'alunno con disabilità e per garantire il principio di contitolarità dei predetti docenti nella presa in carico dell'alunno stesso, tale attività formativa è estesa ai docenti a tempo determinato, con contratto annuale, laddove impegnati nelle classi con alunni con disabilità, e quindi coinvolti a pieno titolo nella progettazione educativo-didattica e nelle attività collegiali. In tali casi l’attività formativa è svolta in costanza di rapporto di lavoro e non determina oneri aggiuntivi rispetto agli stanziamenti previsti.
Per lo svolgimento delle attività formative, da svolgersi obbligatoriamente entro il mese di novembre 2021, sono state erogate risorse alle scuole polo per un ammontare complessivo di euro 10.000.000,00 secondo quanto indicato nell’allegato B della Nota (riparto delle risorse finanziarie). Le modalità di accreditamento prevedono l’erogazione del primo 50% delle risorse previste e del restante 50% a rendicontazione. Per consentire l’effettiva erogazione delle risorse finanziarie entro l’anno solare 2021, le scuole saranno invitate a fornire rendicontazione entro e non oltre la data del 30 novembre 2021, secondo le modalità che saranno successivamente comunicate con nota della Direzione Generale per il Personale Scolastico.
“Avevamo espresso tutte le nostre perplessità prima dell’emanazione del DM n. 188 e non siamo stati ascoltati; le avevamo ribadite successivamente chiedendo di concertare il contenuto della Nota esplicativa che, invece, è stata emanata senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali, ancora una volta inascoltate; questo modo di intendere le relazioni sindacali è inaccettabile” ha dichiarato Giovanni Portuesi “se infatti abbiamo accolto con favore la destinazione di risorse per la formazione che siano finalizzate ad incrementare il livello di inclusione nelle nostre scuole, dall’altro non possiamo che continuare a stigmatizzare il comportamento del legislatore e dell’amministrazione che, in spregio alle norme generali, di legge e di contratto, introducono surrettiziamente l’obbligo di formazione e il suo svolgimento fuori dall’orario di servizio. Lo stesso D. Lgs. 66/2017” ha ricordato Portuesi “all’art. 13 prevede che la formazione in servizio per i docenti nelle cui classi si trovano alunni con disabilità sia una scelta delle singole istituzioni scolastiche e non un obbligo, così come è inaccettabile che le attività formative non prevedano l’esonero dal servizio. Avevamo auspicato un ripensamento” continua Portuesi “prima della pubblicazione della pubblicazione della nota esplicativa o che comunque l’amministrazione chiarisse i rilievi mossi da ANIEF accogliendo le nostre proposte. Ripensamento che, invece, non c’è stato”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “il Ministero, invece di programmare corsi di formazione obbligatori sul sostegno per i docenti in servizio farebbe meglio a prendere atto del fallimento delle politiche di reclutamento, dove è stata immessa in ruolo solo la metà degli insegnanti che il Mef aveva autorizzato. L’apice dell’inefficienza si è toccato, infatti, con le cattedre di sostegno: ormai quelle in deroga, non utilizzabili per assunzioni a tempo indeterminato e mobilità, sono quasi 90mila. Cosa aspettiamo a specializzare con Tfa non selettivo in entrata tutti i docenti che lo chiedono, senza più limitare i loro ingressi sulla base delle esigenze degli atenei e non a quelle effettive dei territori? Cosa attendiamo a spostare in organico di diritto tutti i posti di sostegno, facendo cadere la Legge 128/2013 che autorizza le deroghe fino al 30 giugno per garantire davvero il diritto all’inclusione degli alunni e delle alunne disabili? Continuiamo a ritenere illegittima la previsione di svolgere la formazione fuori dall’orario di servizio così come contestiamo la tempistica per cui occorre concludere i corsi entro la fine di novembre sottoponendo i docenti ad un test di valutazione finale i cui contorni non sono chiari. Il Ministero chiarisca, anche con successive FAQ, dove collocare contrattualmente le 25 ore da svolgere per la formazione” conclude Pacifico “altrimenti sarà inevitabile l’apertura del contenzioso da parte dei docenti per ottenere la retribuzione delle ore di formazione svolte fuori dall’orario di servizio”.