Anief ha preso parte ai lavori odierni, su piattaforma telematica, della Commissione EDUC della Cesi assieme agli altri sindacati europei e ad alcuni membri della Commissione Europea
Ettore Michelazzi, presidente del Consiglio Nazionale Anief e delegato per la Cesi, ha partecipato, assieme alle colleghe Sabrina Pellerito e Bernadette Arrigo, a un incontro della Commissione EDUC dalla CESI, che ha trattato molte tematiche attuali e importanti.
Ha introdotto l’incontro il Segretario Generale CESI Klaus Heeger, dopo il quale ha preso subito la parola il Presidente della Commissione EDUC Salvatore Piroscia, ma il primo punto focale è stato dato dalla presenza di Alexandra Tamasan, DG dell’EAC, Commissione Europea.
Tamasan ha presentato la situazione generale dei piani di resistenza e resilienza dei vari paesi della Comunità Europea, confermando che fino ad ora sono stati ricevuti ed approvati praticamente tutti, mancandone solo 4. Tamasan ha rilevato che sono previsti molti investimenti all’interno del settore dell’istruzione, ma ha anche ricordato che una parte importante dei finanziamenti devono essere strutturali (edifici, 37%) e sulle migliorie inerenti il Digitale (20%). La stessa resilienza deve rimanere come punto focale degli investimenti comunitari, assieme alle pietre miliari dei piani, che saranno, come noto, attentamente monitorati e valutati prima di ricevere le seconde tranche di finanziamenti.
Dopo alcuni interessanti interventi, il presidente Piroscia è passato ad un importante progetto di cui ha chiesto l’approvazione alla Commissione EDUC, inerente ai progetti di Alternanza Scuola Lavoro e dispersione scolastica.
Anief, che ha ricordato come l’alternanza scuola lavoro in Italia, pur perfettibile, nei progetti migliori ha permesso agli studenti di conoscere le dinamiche del mondo del lavoro, anche negli ambiti liceali, ha fatto presente che, riguardo alla dispersione scolastica, l’investimento deve essere importante e realizzato a monte, quando i ragazzi sono ancora alle scuole medie o inizio superiori (13/14 anni), piuttosto che aspettare di recuperarli in un secondo momento quando ormai la scuola la hanno già abbandonata.
Successivamente è intervenuta, sulle tematiche delle competenze digitali, Anurca Ferrari, DG dell’EAC, Commissione Europea, che ha presentato un quadro generale della situazione, che si è molto evoluta anche grazie all’epidemia di COVID, purtroppo, e che ha costretto docenti e studenti ad usare queste nuove tecnologie in modo affrettato e obbligatorio; in questo momento la situazione in generale è molto migliorata, ma c’è ancora molto da lavorare per realizzare al meglio gli aspetti positivi di questa didattica.
Su questo è intervenuto Luc Viehe, vice-presidente della Commissione EDUC, che ha fatto presente i molti aspetti positivi della didattica a distanza e in generale delle possibilità offerte dal Digitale pur non dimenticando le molte difficoltà al riguardo.
Michelazzi ha sottolineato le difficoltà durante tali tipologie di lezioni, che hanno in generale permesso a chi aveva i mezzi e gli strumenti (competenze, conoscenze, possibilità economiche, ecc.) di non rimanere indietro, mentre il divario con chi non aveva tali possibilità si è ingrandito in maniera considerevole, aumentando fortemente il rischio di abbandono scolastico. Inoltre non va dimenticata la scarsa qualità della banda larga e larghissima in Italia ma non solo, che impedisce di portare avanti qualunque progetto di tipo musicale, teatrale o che abbia comunque necessità di una connessione di livello superiore.
L’incontro si è concluso con l’intervento di vari membri di altri paesi europei, che hanno segnalato la situazione ancora molto difficile e complessa della pandemia da COVID-19 anche a causa del basso numero di vaccinati: Maria Do Carmo Leitao ha citato le difficoltà causate dalla pandemia in Portogallo, in fase di miglioramento ma ancora non risolte, mentre Dagmara Iwanciw ha segnalato grossi problemi in Polonia, dove i docenti di sostegno non sono stati completamente pagati in quanto non presenti fisicamente alle lezioni, pur lavorando a distanza, e dove il governo ha fatto veramente pochissimo e quindi i docenti si sono dovuti formare e preparare da soli; infine Lavinia Lacusta dalla Romania ha citato i gravissimi problemi attuali della pandemia (500 morti al giorno), con grandi problemi sia logistici (anche digitali) che di personale nel settore dell’educazione.
Il Segretario Generale CESI Klaus Heeger ha invitato tutti a concordare degli incontri più frequenti, di cui almeno alcuni in presenza, se sarà possibile, per tornare ad una situazione di maggiore normalità, anche se probabilmente sarà molto difficile in tempi brevi. Il Presidente EDUC Piroscia ha concluso i lavori, ringraziando per l’approvazione dei progetti all’ordine del giorno, augurando a tutti di rivedersi in presenza appena possibile.