Arrivano dai Tribunali del Lavoro di Pistoia e Udine le ultime quattro sentenze in ordine di tempo ottenute dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Simona Rotundo e Fortunato Niro in favore del personale ATA che rivendica il diritto all'immediata e integrale ricostruzione di carriera computando tutto il servizio a tempo determinato svolto prima dell'immissione in ruolo. Il Ministero dovrà immediatamente re-inquadrare un assistente amministrativo e un collaboratore scolastico corrispondendo loro anche le differenze retributive mai riconosciute durante il loro lungo precariato. Marcello Pacifico (Anief): “I lavoratori appartenenti ai profili del personale ATA sono stati da troppo tempo “dimenticati” anche per quanto riguarda il loro diritto all'integrale e immediata ricostruzione di carriera. Il nostro sindacato rivendicherà i loro diritti anche ai tavoli delle trattative”. Sempre possibile aderire al ricorso Anief per rivendicare i propri diritti per l'integrale ricostruzione di carriera.
Il Tribunale del Lavoro di Pistoia, ad esempio, per due ricorsi patrocinati sul territorio per l'Anief dall'Avv. Simona Rotundo, ha constatato per ognuna delle due lavoratrici, assistenti amministrative immesse in ruolo dopo plurimi contratti a tempo determinato, come “Durante tutto il periodo di precariato, non ha ottenuto il pagamento degli incrementi retributivi riservati ai dipendenti di ruolo” e “dopo l’immissione in ruolo, in sede di ricostruzione della carriera, non ha ottenuto la valutazione ai fini giuridici (e, quindi, ai fini della collocazione nei corrispondenti scaglioni stipendiali) di un terzo dei servizi svolti oltre il quarto anno di precariato” evidenziando come “La Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è varie volte pronunciata sulla questione nel senso che la nozione di «condizioni di impiego» dev’essere interpretata nel senso che essa può servire da fondamento ad una pretesa come quella in esame nella causa principale che mira ad attribuire ad un lavoratore a tempo determinato scatti di anzianità che l’ordinamento nazionale riserva ai soli lavoratori a tempo indeterminato e che “La clausola 4, punto 1, dell’Accordo quadro dev’essere interpretata nel senso che osta all’introduzione di una disparità di trattamento tra lavoratori a tempo determinato e lavoratori a tempo indeterminato la mera circostanza di essere prevista da una disposizione legislativa o regolamentare di uno Stato membro ovvero da un contratto collettivo concluso tra i rappresentanti sindacali del personale e il datore di lavoro interessato” e, dunque, ritenuta la sovrapponibilità delle mansioni svolte dal personale ATA prima e dopo l’immissione in ruolo, “accerta e dichiara il diritto della ricorrente all’immediato riconoscimento, ai fini giuridici ed economici, di tutta l’anzianità di servizio maturata con i contratti a tempo determinato come se il rapporto fosse stato costituito sin dall’inizio a tempo indeterminato, e quindi con la medesima progressione professionale riconosciuta dal CCNL Comparto Scuola applicabile ratione temporis ai dipendenti di pari qualifica assunti a tempo indeterminato; condanna l’Amministrazione resistente, in sede di ricostruzione della carriera a collocare la ricorrente nella fascia stipendiale corrispondente a tutta l’anzianità di servizio maturata e a pagare alla ricorrente le differenze tra le somme che le sarebbero spettate ove fosse stata fatta una ricostruzione della carriera comprensiva di tutto il servizio effettivamente prestato prima dell’immissione in ruolo e quelle invece corrispostele nel periodo dall’immissione in ruolo all’attualità”.
Anche il Tribunale del Lavoro di Udine è dello stesso avviso e con altre due sentenze accoglie i ricorsi patrocinati dall'Avv. Fortunato Niro accertando e dichiarando senza ombra di dubbio il diritto dei ricorrenti “al riconoscimento dell'intero servizio preruolo prestato ai fini giuridici ed economici, con conseguente inquadramento nella fascia stipendiale corrispondente all'effettiva anzianità di servizio maturata”. “Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti dal nostro sindacato in favore del personale ATA – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché questi lavoratori sono da troppo tempo “dimenticati” dal Ministero dell'Istruzione mentre si dovrebbe riconoscere loro la professionalità acquisita nel corso degli anni di lavoro al servizio dell'Amministrazione e dovrebbe essere restituita loro dignità con una retribuzione adeguata ai parametri attuali del costo della vita. Ci penseremo noi a tutelare come abbiamo sempre fatto il personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario e agiremo anche ai tavoli della contrattazione nazionale”.
L'Anief ricorda a tutti i lavoratori che è ancora possibile ricorrere per vedersi riconosciuto il diritto all'integrale ricostruzione di carriera commisurata agli effettivi anni di servizio prestati con contratti a tempo determinato e per ottenere il corretto inquadramento stipendiale.
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