Nel settore della promozione della lingua e della cultura italiana all’estero, la legge di bilancio 2022 ha assegnato importanti risorse aggiuntive, circa 2 milioni di euro complessivi. Soldi che in grandissima parte andranno agli enti gestori privati, ai consolati e alle ambasciate per i contratti locali. Non c’è nemmeno un euro per il contingente scolastico inviato dall'Italia, che resta di 674 unità
Nessuna novità per quanto riguarda la revisione del D.lgs 64/17, nessuna novità sulla scuola di Asmara e per le attività didattico/organizzative relative al lavoro svolto dal personale scolastico inviato dall’Italia.
Prosegue, quindi, senza sosta l'azione di privatizzazione delle attività di promozione della lingua e delle scuole italiane all'estero, che passa da un potenziamento delle risorse affidate ai privati e dal disinteresse verso le attività svolte dal personale scolastico di ruolo inviato dall’Italia.
Il MAECI è interessato solo ai numeri, falsati in termini di risultati concreti, degli studenti di lingua italiana nel mondo.
Le statistiche pubblicate in modo trionfale dal MAECI informano che l’italiano è la quarta lingua studiata al mondo, ciò può essere vero in termini numerici, ma se guardiamo dentro i numeri, scopriamo che si tratta di una presa in giro. Considerare come studenti di lingua italiana chi svolge 15/30 o 60 minuti settimanali di “studio” dell’italiano è una presa in giro. Considerare studio dell’italiano quello impartito da chi non ha i titoli per farlo è una presa in giro.
Il ministero non ha nessun interesse a riqualificare l’offerta formative delle nostre scuole, dei corsi e dei lettorati dove insegnano i docenti di ruolo inviati dall’Italia che sono i veri ambasciatori della nostra lingua e del nostro modo di fare scuola all’estero. Trasferendo piano piano le risorse dalla gestione diretta del pubblico alla gestione mediata dagli enti gestori privati, di vario tipo.
In questa fase stiamo assistendo al concorso di due interessi diversi che si concentrano su un comune obiettivo, quello della burocrazia Ministeriale di sbarazzarsi del contingente scolastico e quello dei parlamentari eletti all’estero, che con l’approssimarsi delle elezioni, si garantiscono l’appoggio di chi all’estero voterà, aumentando i finanziamenti da usare in loco estero. Il tutto nel vergognoso silenzio del MIUR
Anief non ci sta e accusa i responsabili di questa azione che è iniziata nel 2012. Anief denuncia ancora questa deriva privatistica attiva da anni.
Da anni chiediamo l'aumento del contingente, l'abolizione dei contratti locali, il controllo, sui requisiti del personale assunto localmente nelle scuole e nei corsi gestiti privatamente ma finanziati dai cittadini italiani con le loro tasse.
Da anni chiediamo, unici a farlo, il ripristino delle graduatorie per le supplenze brevi, sugli spezzoni di cattedra, e sulle cattedre intere, da anni chiediamo l'abolizione dei contratti locali.
Da anni chiediamo che vengano controllati i requisiti di chi viene assunto localmente.
Il sistema sta arrivando al capo linea anche con la complicità di chi complice non dovrebbe essere. Noi continueremo la nostra battaglia e oggi invitiamo a eleggere nelle Rsu estero solo donne e uomini "liberi".