Si è appena concluso il primo incontro interlocutorio per l’aggiornamento del Protocollo sul rientro a scuola in sicurezza per l’a.s. 2021-22
La seduta presieduta dal direttore del Dipartimento delle Risorse del ministero dott. Jacopo Greco si è resa necessaria in quanto il precedente documento, approvato in data 14 agosto 2021 dalla maggioranza del mondo sindacale e che l’ANIEF ha ritenuto profondamente insoddisfacente, risultando legato al periodo di emergenza nazionale in scadenza al 31 marzo risulterebbe privo di copertura giuridica dal 1 aprile.
L’ANIEF, pur apprezzando l’intento di voler adeguare il protocollo da subito rivelatosi inadeguato, ha contestato però il troppo poco margine di tempo lasciato per lo studio della nuova bozza presentata.
Gianmauro Nonnis “alle criticità che hanno portato l’ANIEF a non firmare la precedente versione rischiano di sommarsi quelle derivate dalla norma primaria e dalle circolari esplicative emanate in questi mesi e che non hanno visto una adeguata partecipazione sindacale, tra tutte l’esplicito riferimento all’utilizzo della DDI al di fuori del periodo di emergenza nazionale da epidemia di Sars-cov2 a cui invece il CCNL sulla DDI è stato legato”
Nanni Saccone “il protocollo di sicurezza deve essere un documento unico in cui risultino univoche tutte le norme in materia, viceversa dall’articolato delle norme primarie e delle circolari degli ultimi 7 mesi ne emerge una grande confusione; allo stato attuale per esempio acclarare che i positivi per andare in DaD devono essere 5, le ultime indicazioni invece prevedono 4 casi contemporanei, e per cui lo stesso criterio di contemporaneità non risulta sufficientemente chiaro. Inoltre consentire per motivi di sicurezza la possibilità di continuare le riunioni in forma telematica a distanza.”
Marcello Pacifico “l’amministrazione ha preferito non affrontare in un documento unico i temi relativi al demansionamento del personale non vaccinato in rientro dopo il 31 marzo, in particolare l’utilizzo del personale docente nelle attività di supporto alla didattica e i relativi chiarimenti sulle 36 ore di servizio, così come i ritardi nelle attivazioni dei protocolli di rientro per i negativizzati da contagio, tematiche che se non affrontate per tempo faranno sentire il loro peso nei prossimi giorni”.