Accolte le richieste di Anief su ammissione precari con 36 mesi a corsi abilitanti e di specializzazione su sostegno, riconoscimento 24 Cfu nei nuovi percorsi e titolo Itp per i concorsi, remissione alla contrattazione dei criteri per assegno aggiuntivo, salvaguardia carta docenti e posti di potenziamento. Manca accordo su reclutamento e gestione del transitorio. Il sindacato annuncia reclami in Europa e ricorsi in tribunale
Presentati emendamenti da parte della maggioranza con un testo sostitutivo rispetto a quello approvato dal Governo al Decreto Legge 36/2022 con alcune sostanziali modifiche al testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile scorso, ma con ancora altrettante omissioni frutto di errori valutazione evidenti.
Il voto alla riforma? Una bocciatura per Anief.
Anief aveva già contestato il Decreto proponendo interventi sulla formazione obbligatoria e l’orario aggiuntivo da far rientrare nella contrattazione collettiva. Anche sull’evidente ridondanza di test ed esami Anief si è espressa negativamente, poiché il percorso proposto rischia di trasformare l’accesso al ruolo in un percorso a ostacoli dall’esito incerto per il personale precario che dovrà farsi carico dei costi della formazione e rischia di non avere tanto facilmente accesso al ruolo. Ma soprattutto il sindacato ha decisamente contestato che la formazione sia finanziata con i tagli agli organici e alla carta del docente che, proprio per incentivare la formazione, è stata istituita. Anief ha chiesto un doppio canale di reclutamento per i precari delle GPS, soluzione transitorie per i docenti precari Irc ed educatori e il personale amministrativo, nonché regole certe per mobilità.
Alcuni degli emendamenti proposti sono frutto di quanto richiesto dal nostro sindacato:
- riconoscimento della validità dei 24 CFU fermi restando i 10 CFU di tirocinio diretto;
- accesso per i primi tre cicli del percorso di formazione iniziale di chi è in servizio in scuola statale o partitaria nei limiti della riserva dei posti indicata;
- per ITP mantenimento dei requisiti di cui al D. Lgs 59 del 2017 per l’accesso ai concorsi.
Ancora disco verde a:
- richiesta di rimettere alla contrattazione nazionale l’incentivo rimesso alla contrattazione nazionale;
- eliminazione dei tagli agli organici;
- eliminazione dei tagli alla Carta del Docente;
- il ritorno nell’alveo della contrattazione della definizione numero di ore aggiuntive;
- accesso alla specializzazione su sostegno per chi ha tre anni.
Gli emendamenti proposti riguardano anche il Fondo per l’incentivo alla formazione da determinare in seguito ai minori oneri per organici a seguito dell’andamento demografico e la prima applicazione incentivo salariale deciso da comitato di valutazione nella nuova composizione definita dagli emendamenti proposti e definiscono che l’incentivo salariale è pari al conseguimento dello scatto di anzianità.
Resta però ferma negli emendamenti proposti l’impossibilità di praticare la rotazione del personale per l’attribuzione dell’incentivo.