Su ricorso ANIEF presentato dagli avvocati Giovanni Rinaldi, Fabio Ganci e Walter Miceli, il Giudice del lavoro ha ordinato all’Ufficio Scolastico di Torino di ripristinare il punteggio di servizio maturato da una docente ITP dalla seconda fascia delle vecchie graduatorie d’istituto.
La vicenda è nota: nel 2017, il contenzioso per l’inserimento in seconda fascia delle G.I. degli ITP ebbe un inizio favorevole ai ricorrenti, tanto da indurre il ministero, su indicazioni dell’Avvocatura dello Stato, a garantire l’accesso alla seconda fascia sia ai ricorrenti con provvedimento favorevole che a coloro era in quel momento ancorano in attesa di pronunciamento cautelare o di sentenza.
Dopo alcuni mesi, tuttavia, il Consiglio di Stato accolse gli appelli del Ministero. Da allora si sono susseguite una serie di pronunce contrarie all’inserimento in seconda fascia degli ITP che hanno comportato per gli interessati la rescissione dei contratti di supplenza in corso (stipulati da seconda fascia con clausola rescissoria) e il ritorno in terza fascia GI.
Ma l’ufficio scolastico di Torino decise di fare un passo in più, dichiarando il servizio prestato dalla seconda fascia con riserva non valido giuridicamente e annullando, pertanto, il relativo punteggio attribuito agli interessati.
Avverso tale decisione, ANIEF Piemonte avviava una lunga interlocuzione con l’ufficio scolastico territoriale di Torino che tuttavia alla fine decideva di confermare la decisione di annullare i punteggi di servizio. Da qui la decisione di impugnare i decreti di annullamento del punteggio.
“La pronuncia di oggi riconosce la legittimità del servizio prestato dalla seconda fascia degli ITP inseriti in seconda fascia GI e conferma quanto da noi sempre sostenuto – dichiara Marco Giordano, segretario generale ANIEF e responsabile della sezione piemontese del sindacato –. Ora auspichiamo che l’ufficio scolastico di Torino torni sui propri passi e ripristini il punteggio spettante agli interessati, a partire da coloro i quali possono dimostrare che avrebbero lavorato anche dalla terza fascia. In caso contrario, procederemo al deposito di tutti i ricorsi e saranno i giudici di Torino a ripristinare i diritti negati”.