I Coefficienti di trasformazione sono parametri che, ai fini dell'applicazione del metodo contributivo, sono utilizzati per convertire in pensione annua il montante individuale maturato alla decorrenza della pensione. Per informazioni, contatta Cedan S.r.l.s.
Come riporta il sito Pmi, “negli ultimi anni causa della trasformazione dei coefficienti di calcolo delle pensioni anche lavorando di più si guadagna meno, a parità di età e contributi. I Coefficienti di trasformazione sono valori, utilizzati nel sistema contributivo, che traducono in pensione annua il montante contributivo accumulato dal lavoratore nel corso della sua vita lavorativa. Si tratta di parametri variabili a seconda dell'età anagrafica alla quale il lavoratore consegue la prestazione previdenziale. In particolare essi risultano tanto più elevati quanto maggiore è l'età del lavoratore. Il principio, infatti, alla base del sistema contributivo è che più tardi si andrà in pensione maggiore sarà l'importo del trattamento che potrà essere ottenuto perché minore sarà la durata della vita (potenziale) del beneficiario. I coefficienti si applicano solo alle pensioni determinate col sistema contributivo (come ad esempio accade per opzione donna con una penalizzazione massima)”.
I coefficienti, a seguito della Riforma Fornero del 2011, vengono aggiornati in corrispondenza dello scatto degli adeguamenti alla speranza di vita e si riducono progressivamente in misura tale da compensare l'effetto "positivo" che la speranza di vita produrrebbe sull'assegno, in termini di aumento del montante contributivo dovuto alla prosecuzione del versamento della contribuzione. In forza di tale previsione legislativa i coefficienti sono stati rivisti il 1° gennaio 2013, il 1° gennaio 2016; il 1° gennaio 2019 e il 1° gennaio 2021 con efficacia sulle pensioni aventi decorrenza rispettivamente nel triennio 2013-2015; 2016-2018; 2019-2020; 2021-2022. La tavola sottostante riepiloga i coefficienti di trasformazione vigenti nel sistema pubblico obbligatorio.
Inoltre, il meccanismo di funzionamento è piuttosto semplice. Si immagini un lavoratore che ha iniziato a lavorare dal 1996 e che ha versato contributi per circa 7mila euro annui per 20 anni raggiungendo un montante rivalutato complessivo pari a 170mila euro. Per convertire in pensione annua lorda tale importo basterà moltiplicarlo per il coefficiente di trasformazione relativo all'età in cui il lavoratore decide di uscire dal mondo del lavoro. È facile quindi notare come l'importo pensionistico aumenti all'incremento dell'età anagrafica. Se il lavoratore conseguisse la pensione a 62 anni otterrà infatti un importo pari a circa 8.109 euro lorde annue (170.000 x 4,770% = 8.109 €); se conseguisse la pensione invece a 70 anni l'importo salirebbe a 10.565 euro annui (170.000 x 6,215% = 10.565,5 €)”
Per verificare i coefficienti in vigore Coefficienti di trasformazione in vigore dal 1° gennaio 2021puoi cliccare al seguente linkhttps://www.inps.it/prestazioni-servizi/coefficiente-di-trasformazione.