Dopo l’ordinanza della Corte di Giustizia Europea che, su ricorso Anief patrocinato dagli avvocati Ganci, Miceli, Rinaldi e Zampieri, ha riconosciuto la spettanza dell’emolumento previsto dalla c.d. carta elettronica del docente anche per il periodo di precariato, arriva una pioggia di sentenze favorevoli per i ricorrenti Anief.
Solo nell’ultima settimana, infatti, e in tempi record considerato che l’ordinanza della Corte di Giustizia Europea è stata pubblicata il 22 maggio di quest’anno, sono stati ben sette i Tribunali che hanno già condannato il Ministero dell’Istruzione a pagare il valore economico della carta del docente per tutto il periodo di precariato.
Nello specifico, si sono già pronunciati a favore dei ricorrenti i Tribunali di Milano, Marsala, La Spezia, Savona, Verbania, Torino e Vercelli.
Nei prossimi giorni saranno calendarizzate le discussioni dei ricorsi presenti da ben 9.000 soci dell’Anief.
I Tribunali ordinari, nel riconoscere il bonus di 500 con gli arretrati per tutto il periodo di precariato, hanno richiamato la già citata pronuncia della Corte di Giustizia Europea secondo la quale “la clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999 osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero dell’istruzione, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell’importo di EUR 500 all’anno, concesso al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali, mediante una carta elettronica”.
I Giudici del Lavoro, sul punto, hanno sottolineato che “Alla luce di questo intervento del giudice europeo, la domanda di parte ricorrente non può che considerarsi fondata; la Corte di Giustizia infatti non ha fatto riferimento al principio di non discriminazione in astratto, ma, contrariamente a quanto opinato dalla Difesa del Ministero, ha proprio affermato che la normativa interna confligge con quella europea ove preveda un beneficio, quale la ‘Carta elettronica’ per la formazione e l’aggiornamento professionali, destinandola poi soltanto al personale in servizio a tempo indeterminato” (così Tribunale di La Spezia, sentenza del 19 settembre 2022).
Secondo Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, “alla luce di tali inequivocabili prese di posizione della Corte di Giustizia Europea e dei Giudici Ordinari, il Ministero dell’Istruzione dovrebbe immediatamente riconoscere il beneficio della Carta del docente anche a tutti i precari, cancellando in tal modo una discriminazione retributiva in palese contrasto con il diritto comunitario”.
Marcello Pacifico, infine, ricorda che è ancora possibile aderire al ricorso Anief https://anief.org/ricorsi/carta-docente/ricorso?id=1177:carta-500-euro-docenti-precari&cid=149:carta-docente con la precisazione che, oltre agli insegnanti precari, possono ricorrere anche i docenti di ruolo per il recupero delle somme spettanti per la carta del docente per i servizi a tempo determinato svolti nei 5 anni precedenti.