Si è tenuto oggi, 8 febbraio 2023, un incontro tra le organizzazioni sindacali e il Maeci relativo all’informazione sulle nuove selezioni per la destinazione all’estero, che riguarderà quindi codici funzione. Nel nuovo bando sono presenti delle novità circa la tabella dei titoli valutabili, che a giudizio di Anief, vanno nella direzione opposta rispetto alle intenzioni del Ministero, che sarebbe quella di favorire una maggiore partecipazione e quindi graduatorie più lunghe.
Anief e le altre organizzazioni sindacali hanno fatto le loro osservazioni sul bando, nel tentativo di dare un contributo costruttivo. Il Dirigente dell’ufficio V, Marco Maria Cerbo, ha affermato che l’amministrazione valuterà le proposte dei sindacati.
La posizione di Anief
Nel nuovo bando di selezione del personale scolastico da destinare all'estero saranno presenti tutte le criticità e le disparità dei bandi precedenti. Ancora una volta il MAECI per quanto riguarda la durata del mandato e il periodo di permanenza in Italia fa riferimento agli artt. 21 e 37 del D.lgs 64/17.
Sono esclusi dalla partecipazione alle selezioni i docenti in servizio all'estero, sono esclusi tutti coloro che hanno svolto anche un solo giorno in più rispetto a 6 anni di servizio all'estero. Ancora una volta viene proposto tra i requisiti indispensabili per l'accesso alla selezione il corso di intercultura, mentre gli anni di servizio all'estero, secondo il Ministero, rispetto all'intercultura e all'internazionalizzazione non valgono nulla, anzi sono penalizzanti per chi li ha svolti.
In tutti i concorsi pubblici l’esperienza è considerata un valore aggiunto, solo in questo concorso viene considerata negativamente e motivo di esclusione. Bisogna trovare la formula per eliminare questa pesante disparita e nel contempo garantire il ricambio. L’articolo 116 del CCNL è stato scritto in questa ottica, tuttavia il Ministero continua nella direzione di ignorarlo e andare avanti con decisioni unilaterali.
Ancora una volta il Ministero ignora le previsioni del CCNL Scuola in vigore.
Ancora una volta il Ministero entra a gamba tesa su materie che la legge 165/2001 attribuisce alla contrattazione.
Durante l’incontro di oggi, Anief, pur non sottraendosi a proporre modifiche costruttive al bando, ha ribadito la propria ferma contrarietà al bando che ancora fa riferimento D.lgs 64/17.
Il Dott Salvatore Fina ha ribadito che per Anief, considerato che il servizio all’estero è mobilità professionale, il riferimento normativo che stabilisce la durata del mandato all’estero e il periodo di permanenza in Italia tra un mandato e l’altro è sempre il CCNL.
Continuando, il dirigente sindacale di Anief ha invitato per l’ennesima volta il MAECI a sedersi attorno a un tavolo e riscrivere le norme che gestiscono la durata del mandato all’estero e il periodo di permanenza in Italia, attraverso una specifica sequenza contrattuale per l’estero, per eliminare le disparità, favorire la partecipazione ed eliminare questa fonte di contezioso.
Per la prima volta, dal 2017 ad oggi, pare che le battaglie sostenute da Anief su questa problematica potrebbero ottenere un risultato concreto.
Infatti il Consigliere Cerbo, alla pressante richiesta di Anief, ha risposto che l’amministrazione ritiene giusta la sollecitazione e che è necessario avviare una riflessione per risolvere le questioni aperte relative a questo aspetto, indicando come strumento l’intervento in Parlamento per emendare il 64/17.
Anief ha espresso la propria soddisfazione per questa inedita apertura, frutto di anni di continua pressione, e chiesto espressamente di essere coinvolto in questa operazione.
Anief certamente privilegia il confronto e il CCNL per la soluzione dei problemi, ma siamo disposti anche a fare un passo indietro e percorrere la via parlamentare, a patto che si trovi una soluzione che restituisca a tutti gli stessi diritti.
Ad Anief interessano i fatti, i diritti, il funzionamento del sistema e l’eliminazione delle disparità. Continueremo la nostra battaglia e invitiamo i docenti a sostenerci.
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