Oggi, 17 marzo, in ricordo dello stesso giorno del 1861, nella Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera, Marcello Pacifico, leader Anief, ha ricordato “come l'incipit dello Statuto del regno d'Italia, in vigore fino all'attuale Costituzione repubblicana, rimanda all'eredità federiciana.
“Carlo Alberto, per la grazia di Dio, re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme": così inizia lo Statuto Albertino, carta fondamentale dello Stato Italiano, emanato il 4 marzo 1848, in vigore fin dalla fondazione del regno d'Italia, il 17 marzo 1861. I titoli che rivendica Carlo Alberto e che saranno appannaggio della nuova casa regnante Savoia raccolgono l'eredità di un sovrano più che illustre, Federico II di Svevia (1194/1250). Del regno di Sardegna, Federico II è il fondatore per il figlio Enzo, sposo ad Ardara della giudicessa Adelasia di Torres e Logudoro (1238). Del regno di Cipro e di quello di Armenia Federico II, già re di Sicilia (1209), è il signore feudale, con la consacrazione a Roma a sacro romano imperatore (1220). Del regno di Gerusalemme, Federico II diventa sovrano con la celebrazione delle nozze a Brindisi con la regina Isabella di Brienne (1225)”, ha ricordato il presidente del giovane sindacato.
“La Repubblica riconosce il giorno 17 marzo, data della proclamazione in Torino, nell'anno 1861, dell'Unità d’Italia, quale «Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera», allo scopo di ricordare e promuovere, nell'ambito di una didattica diffusa, i valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile, nonché di riaffermare e di consolidare l'identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica” (Parlamento italiano, art. 1, comma 3, legge 23 novembre 2012, n. 222).